Bartoccio, Umbria
Oggi ho scelto di trasportarti in Umbria, in onore della mia migliore amica. Voglio parlarti del bartoccio, maschera seicentesca caratteristica del carnevale perugino. Bartoccio, probabilmente deriva dalla storpiatura del nome Bartolomeo. Indossa un corpetto scarlatto, pantaloni di velluto scuro e un soprabito verde. Era un contadino benestante, famoso per essere uno dei primi “sindacalisti”, infatti smascherava i soprusi dei potenti, esprimendoli in versi, poi detti “bartocciate”, un esempio di potente propaganda politica. Questa maschera con in mano un radicione (grosso bastone) esprimeva le sue proteste, in giro per il paese, insieme alla moglie Rosa. Fu dichiarato personaggio proibito alla fine del 1700 dal Pontefice, riacquisterà vigore nel Risorgimento, diventando emblema della città perugina.
Se la mia piccola presentazione di questa maschera perugina, ti è piaciuta e vuoi leggere e approfondire l’argomento ti consiglio alcuni libri: “La maschera ritrovata” di Maria Luisa de Filippo e Giorgio Filippi, “Le molte vite del Bartoccio, maschera perugina” di Renzo Zuccherini e Marco Vergoni, “Gli anni del Bartoccio. La letteratura dialettale perugina” di Renzo Zuccherini. Tra versi in rima, forme dialettali e tradizioni locali avrai la possibilità di conoscere meglio storia, cultura e racconti popolari tipici della città perugina.
Tranquillo, piccolo lettore non mi sono dimenticata di te. Oggi ti voglio consigliare un libro di Caterina Zaira Laskaris “La farfalla arlecchino“. E’ un libro illustrato basato sull’impegno di una farfalla per far sorridere un bambino con l’aiuto dell’allegria trasmessa dai colori.
Continua a seguirci, per altri scherzi, segnalazioni e recensioni… buona lettura e buon carnevale!