105 libraie e librai italiani – ovvero la giuria del premio – hanno deciso quali sono i vincitori di questa prima edizione del Premio Tribùk: Rebecca Kauffman, con La casa dei Gunner (edito da SUR), si aggiudica la vittoria per la sezione “Narrativa” mentre Jan Brokken, con I Giusti (edito da Iperborea), trionfa nella sezione “Altro”.
Il Premio Tribùk vuole valorizzare il ruolo delle libraie e dei librai italiani come mediatori culturali. A febbraio 2020 i 105 librai si sono ritrovati ad Abano Terme dove hanno partecipato alla quarta edizione di Tribùk. Nella stessa occasione 43 editori hanno candidato un proprio libro nella sezione Narrativa o in quella denominata Altro, che comprendeva saggistica, libri illustrati, graphic novel, editoria per ragazzi. Entrambi i partecipanti – librai ed editori – rappresentavano il mercato italiano. C’erano infatti librerie di catena ma anche indipendenti, di ogni dimensione e provenienti da ogni regione italiana, così come editori indipendenti o parte di grandi gruppi editoriali, diversi per fatturato, dimensioni e linea editoriale.
La casa dei Gunner | Premio Tribùk, sezione Narrativa
La casa dei Gunner, di Rebecca Kauffman (traduzione dall’inglese di Alice Casarini), edito da Sur.
La trama
Alice, Jimmy, Lynn, Mikey, Sam e Sally: da bambini erano inseparabili. Avevano trovato scampo dalla solitudine e dalla noia di una periferia depressa nel nord dello Stato di New York – e spesso da difficili situazioni familiari – prendendo possesso di una casa abbandonata e facendone il quartier generale delle loro avventure. A sedici anni, però, di colpo e senza spiegazioni, Sally ha tagliato i ponti col resto del gruppo, che di lì a poco si è sfaldato.
Più di dieci anni dopo, gli altri cinque amici si ritrovano proprio al funerale di Sally, a interrogarsi sul motivo del suo suicidio, a fare i conti con i segreti del passato, a riannodare i fili dell’affetto fortissimo che ancora li unisce, al di là delle differenze di indole e della propria storia personale. Un romanzo corale sull’amicizia popolato di personaggi indimenticabili; una storia punteggiata di rivelazioni e sottili colpi di scena che tiene il pugno il lettore, lo diverte e lo commuove.
L’autrice
Rebecca Kauffman vive in Virginia, ma è originaria dall’Ohio rurale. A New York ha studiato scrittura creativa e violino. Questo romanzo, La casa dei Gunner, è la sua seconda opera.
I Giusti | Premio Tribùk, sezione Altro
I Giusti, di Jan Brokken, (traduzione dal nederlandese di Claudia Cozzi), edito da Iperborea.
La trama
1940, l’Europa è travolta dall’avanzata di Hitler. Ondate di ebrei cechi e polacchi cercano rifugio in Lituania, l’unico Paese della regione che accoglie ancora i profughi – ma è funestamente conteso tra il Reich e l’Unione Sovietica. Nel clima di crescente precarietà l’olandese Jan Zwartendijk, direttore della filiale lituana della Philips e nuovo console onorario a Kaunas, riesce ad aprire agli ebrei un’ultima, insperata via di fuga dall’Europa nazista. In una febbrile lotta contro il tempo, operando da solo e di nascosto da tutti, Zwartendijk lavora giorno e notte per tre settimane rilasciando visti per Curaçao, nelle Indie olandesi, mentre il collega Sugihara, console giapponese, firma i visti di transito per il Giappone.
Senza conoscersi né incontrarsi mai, uniti dall’imperativo morale di agire, i due diplomatici danno così inizio a una straordinaria impresa clandestina che salverà migliaia di vite, ma rimarrà a lungo ignota. Rintracciando fonti e testimonianze in giro per il mondo, accompagnato dai ricordi dei tre figli di Zwartendijk, Jan Brokken ricostruisce la storia dell’«Angelo di Curaçao», come lo chiamavano i profughi, che solo dopo la morte è stato riconosciuto tra i Giusti fra le Nazioni. E restituendo un volto alle masse erranti, segue in presa diretta l’odissea di intere famiglie che grazie a quel visto percorrono la Transiberiana, raggiungono Kōbe e trovano rifugio nell’enorme ghetto della cosmopolita Shanghai.
I Giusti è un monumentale affresco storico e umano, un mosaico di vite, luoghi ed eventi in cui la realtà assume naturalmente tinte epiche e romanzesche, ma soprattutto una lezione sul coraggio e sulla responsabilità del singolo di fronte a un mondo e a un’umanità in macerie.
L’autore
Jan Brokken è uno scrittore e viaggiatore olandese che, per il suo stile, è stato spesso avvicinato ad autori come Graham Greene e Bruce Chatwin. Jungle Rudy è stato il suo primo successo internazionale a cui sono seguite altre opere come Nella casa del pianista, Il giardino dei cosacchi, Anime baltiche e Bagliori a San Pietroburgo.