Jina Mahsa Amini e il movimento di protesta “Donna, vita e libertà” in Iran sono stati insigniti del prestigioso Premio Sakharov per la libertà di pensiero, un riconoscimento annuale conferito dal Parlamento europeo.
Premio Sakharov a Mahsa Amini e il movimento Donna, vita e libertà
L’annuncio è stato fatto da Roberta Metsola, presidente dell’Aula, durante la sessione plenaria a Strasburgo, in occasione del 16 settembre, anniversario dell’omicidio di Jina Mahsa Amini in Iran.
Metsola ha elogiato il coraggio e la determinazione delle donne iraniane che continuano a lottare per l’uguaglianza, la dignità e la libertà, anche in condizioni difficili come quelle delle carceri. Ha dichiarato: “Siamo solidali con coloro che, anche dietro le sbarre, mantengono vivo il movimento Donna, vita e libertà”.
“Scegliendole come vincitrici questa Camera ricorda la loro lotta e continua a onorare tutte coloro che hanno pagato il prezzo finale per la libertà“, ha aggiunto Metsola.
La storia di Mahsa Amini
Inoltre, Metsola ha sottolineato il significato di questa scelta, ricordando la lotta delle vincitrici e onorando tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la causa della libertà. Jina Mahsa Amini, una giovane donna curda iraniana di 22 anni, è stata arrestata a Teheran il 13 settembre dell’anno precedente per aver disobbedito alle severe leggi sull’hijab dell’Iran. Tristemente, è deceduta in un ospedale di Teheran tre giorni dopo a causa delle violenze subite durante la sua detenzione. La sua morte ha scatenato ampie proteste guidate da donne in Iran, che hanno manifestato contro le leggi discriminatorie, tra cui l’obbligo dell’hijab.
I diritti umani in Iran
Il Parlamento europeo ha condannato ripetutamente la situazione dei diritti umani in Iran, e nel mese di ottobre 2022 ha richiesto sanzioni contro i funzionari iraniani coinvolti nella morte di Jina Mahsa Amini e nella soppressione delle proteste. Inoltre, i deputati europei hanno espresso il loro sostegno al movimento di protesta pacifico in Iran. Nel gennaio 2023, è stata avanzata la richiesta di ulteriori sanzioni contro il regime iraniano e di inserire il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche nell’elenco delle organizzazioni terroristiche da parte dell’Unione europea.