Cari lettori di ICrewplay, oggi con la rubrica Autori in tasca parliamo di Saul Bellow. Sicuramente qualcuno di voi già lo conoscerà e altri no. Ma nessun problema! Ne parliamo qua!
Saul Bellow nacque il 10 giugno del 1915 a Lachine, un villaggio canadese non distante da Montréal, in Québec. Di religione ebraica la sua famiglia si trasferisce da San Pietroburgo in Canada due anni prima della sua nascita. Era uno studente modello, si laureò nel 1937 alla Northwestern University, a pieni voti, in antropologia e sociologia. Così iniziò la sua vita da accademico.
Durante la Seconda Guerra Mondiale scrisse il suo primo romanzo L’uomo in bilico del 1944. Da qui iniziò a dividere la sua carriera tra l’insegnamento e la scrittura.
Nel 1975 grazie al suo romanzo Il dono di Humboldt, fu premiato con il premio Pulitzer. Ma la vera sorpresa arrivò l’anno successivo (1976) quando venne premiato con il Nobel per la letteratura, che gli venne conferito con la seguente motivazione:
«Per la comprensione umana e la sottile analisi della cultura contemporanea che sono combinate nel suo lavoro».
Come finì la vita di Saul Bellow?
Saul Bellow morì il 5 aprile del 2005 nella sua casa di Brookline, nel Massachusetts, circondato dall’affetto dell’ultima moglie e dell’unica figlia femmina. Venne sepolto al Morningside Cemetery di Brattleboro. Ovviamente dalla crisi degli anni ’70 scrisse altri libri, l’ultimo fu Ravelstein (2000), opera in cui rievoca l’amico e collega Allan Bloom.
Per approfondire la vita di questo scrittore, poco prima della sua morte James Atlas scrisse una sua biografia pubblicata dopo anni di tante ricerche. Tradotto in Italia da Mondadori La vita di Saul Bellow.
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