Assegnati a Stoccolma i premi Nobel per la letteratura 2018 e 2019
“Per un lavoro influente che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana”…
E’ con questa motivazione che a Stoccolma, alla presenza dei Reali di Svezia, l’Accademia reale svedese ha assegnato il nobel della letteratura 2019 premiando alla fine dei lavori lo scrittore austriaco Peter Handke, a cui va il merito, secondo la famosa Accademia a 50 anni dal suo esordio, di “aver prodotto un gran numero di opere in diversi generi”, affermandosi come “uno degli scrittori più influenti in Europa dopo la Seconda guerra mondiale”.
Conosciamolo meglio
Peter Handke è nato a Griffen, in Carinzia, il 6 dicembre del ’42 da padre austriaco e da madre slovena ma vive in Francia a Chaville, ed è stato più volte nella lista dei favoriti al prestigioso premio svedese. Dalla personalità molto riservata e polemica Handke non ha mai nascosto l’idea che fosse necessario abolire il premio stesso e le sue sono affermazioni forti…
“la narrativa è eterna, ma forse è vero, il romanzo è morto”.
Il suicidio della madre avvenuto nel ’71, ha segnato senza dubbio la sua vita che racconterà nel romanzo L’Infelicità senza desideri. Nelle esperienze didattiche alcuni anni di giurisprudenza all’Università di Graz, che non terminerà sia per il suo aspetto polemico sia per l’impegno precoce nella letteratura e nel teatro, oltre a racconti, romanzi, saggi, poesie e diari. Nel ’66, giovanissimo, pubblica Insulti al pubblico l’opera che lo renderà famoso. Per il cinema collabora con Wim Wenders alla realizzazione di Il cielo sopra Berlino tratto dal suo romanzo Prima del calcio di rigore. Nel 2016 ha ricevuto in Italia il premio Scanno decidendo di dividere il compenso con i terremotati del 24 agosto. E’ attualmente uno dei più importanti scrittori di lingua tedesca ma certamente è anche ricordato per essersi schierato apertamente a favore della Serbia durante la guerra serbo bosniaca, una scelta che all’epoca suscitò molto scalpore.
Probabilmente è per questo motivo che, ricevuta la bella notizia, Handke è rimasto perplesso…
“Una decisione molto coraggiosa”, ha risposto “non avevo speranze, non sapevo di essere nella rosa, ma a Stoccolma ci andrò se Dio vorrà che io ci vada”
NON è TUTTO!
In contemporanea con l’assegnazione del nobel 2019, l’Accademia svedese si è pronunciata anche per l’edizione 2018, sospesa dopo lo scandalo per molestie che tra il 2017 e il 2018 ha travolto e condannato il fotografo e regista Jean-Claude Arnault, marito di un membro dell’Accademia stessa, la poetessa e scrittrice Katarina Frostenson, portando a una serie di dimissioni.
Episodi, certamente, non isolati per quanto riguarda la storica reale istituzione, al centro dell’attenzione già nel nel 1914, nel 1918, e poi nel 1935, nel ’40 e nel ’43, come ricorda il New York Times, Il premio fu sospeso anche nel 1949 perché nessun aspirante rispondeva ai criteri richiesti e così, nel 1950, ne furono assegnati due: a William Faulkner (per il 1949) e a Bertrand Russell (per il 1950). Il rinnovamento delle cariche, con la sostituzione di Arnault, ha portato, quindi ad una nuova rivalutazione letteraria che ha portato ad assegnare il Premio a Olga Tokarczuk
“per la sua immaginazione narrativa che con enciclopedica passione rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita”.
Considerata l’erede (polacca) di Roth e Munro, la scrittrice e poetessa, originaria di Sulechów, vicino a Zielona Góra, nata il 29 gennaio del ’62, è considerata una delle autrici polacche più famose della sua generazione oltre che una grande viaggiatrice. Con il romanzo I vagabondi, pubblicato in Italia da Bompiani, è stata la prima polacca a vincere l’International Man Booker Prize nel 2018.
Il romanzo, scritto con generi diversi, racconta molteplici storie che danno vita a un testo dal quale “emerge il senso del peregrinare degli uomini sulla terra”. Laureata in psicologia, si considera una discepola di Carl Gustav Jung, una formazione che certamente ha influenzato le sue opere. Autrice di diverse raccolte di poesie e vari romanzi, tra le sue opere pubblicate in Italia ricordiamo Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (Nottetempo) e Nella quiete del tempo, con il quale ha vinto uno dei più prestigiosi riconoscimenti polacchi, il Premio della Fondazione Koscielski. Attualmente la Tokarczuk è impegnata a scrivere un “romanzo epico” dedicato ai luoghi in cui vive, la Bassa Slesia. Sono in molti a pensare che i suoi libri “sono i più adatti ai nostri tempi”, lei dichiara di avere paura del futuro ma…
“Quando scrivo sono presa da una sorta di follia e ossessione, a cui cerco di dare ordine proprio attraverso le parole” afferma la scrittrice “Temo il culto dell’ignoranza, se vogliamo sopravvivere non dobbiamo fermarci mai”