Oggi ti voglio segnalare un noir di tutto rispetto, un libro scritto da Alberto Minnella dal titolo Più nero della notte.
L’autore, nel 2020, ha fondato il collettivo letterario Scicilianiura assieme agli autori: Seba Ambra, Rosario Russo e Gaudenzio Schillaci.
Con tale iniziativa, gli scrittori vogliono dare spazio anche ad altri autori che raccontano la terra siciliana attraverso la chiave del noir.
«Il vuoto è una cosa seria. Non esiste rimedio, oggetto che lo occupi, birra che lo riempia. Diventa una gola, il pozzo dell’infelicità.
Tu cammini lui scava. Scava e scava.
E senza che te ne sei reso conto è diventata una voragine, la bocca di Cariddi che t’inghiotte.»
Più nero della notte: conosciamo la trama
In Più nero della notte vedremo il commissario Portanova alle prese con tre indagini noir.
«È una sera calda del giugno del 1965. Nell’isolotto di Ortigia l’aria è ferma. In un appartamento in via Torres viene ritrovato cadavere Emanuele Mangiafico «anni 33, come Cristo, ma coniugato» precisa il brigadiere Melluzzo. È stato picchiato fino alla morte.
Dopo aver mosso tre passi nella penombra, Portanova cerca a fatica di raccogliere le testimonianze degli inquilini dello stabile, quasi tutti votati a essere uomini d’acqua salata. A indagine in corso, la prima sospettata è la moglie Apolline Martin, francese dalla pelle dura. Tuttavia, la donna è stata vista lasciare la città molto prima che il pasticcio si verificasse.
Tracciando il solco sulla vita della vittima, Portanova cerca a fatica di ricostruire il passato ambiguo di Mangiafico, ambiguo come quegli uomini che, pur di sbarcare il lunario, accettano di fare qualsiasi cosa e per chiunque, senza scrupoli.
Nel frattempo due eventi interrompono la recherche: sul Palazzo di Città dei teppisti scrivono a caratteri cubitali frasi fasciste, mettendo in imbarazzo gli inquilini del Municipio. Poi, una anziana donna di origini ebraiche viene ritrovata carbonizzata nella sua abitazione, una catapecchia rimasta in piedi per miracolo e scampata alla febbre edilizia che ha visto la zona nord della città soffocata da chili e chili di cemento.
A causare la morte della donna è stata una vecchia stufa. Nessun delitto, nessun misfatto. Portanova, poliziotto navigato e malinconico, sarà coinvolto in questo tris nero come la notte che renderà Ortigia teatro macabro di una vergogna tutta italiana.»
Più nero della notte: conosciamo l’autore Alberto Minnella
Alberto Minnella nasce ad Agrigento nel 1985. L’autore ha lavorato come cronista per il Giornale di Sicilia e il Corriere di Sicilia. Egli ha studiato musica moderna a Parigi presso l’accademia di batteria Dante Agostini.
Alberto ha pubblicato nel 2013 il suo romanzo d’esordio edito da Fratelli Frilli Editori Il gioco delle sette pietre, romanzo seguito poi da Una mala jurnata per Portanova e Portanova e il cadavere del prete.
Nel 2019 invece pubblica L’amore è tutto qui, edito da Bertoni Editore.
«Secondo la migliore tradizione del giallo siciliano, seguendo il protagonista, il lettore avrà un’ottima occasione per conoscere i segreti dell’isola di Ortigia.» (La Repubblica)
«Portanova è uno di quei commissari deliziosamente contemplativi, apparentemente neghittosi, coscienti che le azioni umane scaturiscono solo in parte dal libero arbitrio, ma in misura maggiore da un’oscura metafisica.» (Valerio Varesi)
«Paolo Portanova siede sul trono dei commissari perdenti. Un vigliacco, lo definisce Minnella. Ex partigiano, si è nascosto durante un’azione, lasciando che i suoi compagni venissero catturati.
Si è arruolato in polizia per cercare un riscatto, ma il peso del passato lo mette continuamente in crisi di identità di ruolo, lo rende vulnerabile alle emozioni, gli fa tenere la pistola chiusa in un cassetto.
È un poliziotto onesto, condizionato da una fragilità che spesso gli impedisce di risolvere i casi, o a comprendere troppo tardi la soluzione. L’Ortigia di Portanova la trovate alla Marina, tra le vie della Giudecca, dietro il mercato.» (Il Manifesto)
Non ci resta quindi che leggere Più nero della notte!