L’artista è nulla senza il talento, ma il talento è nulla senza lavoro.
Émile Zola
Cari iCrewers “Sogni di Carta” è orgogliosa di presentarvi Antonello Venditti, un artista che riesce a creare delle opere realmente affascinanti. Una in particolare mi ha conquistata, eccola…
Ve lo presento
Nato ad Avezzano; lavora a Trasacco, nella terra d’Abruzzo.
Ha scoperto la pittura a olio in tenera età. Pensate che aveva solo 8 anni e già partecipava ai primi concorsi scolastici; per poi arrivare alla sua prima personale di pittura all’età di 14 anni.
Si è diplomato all’I.S.A. di Avezzano, in arte dei metalli e oreficeria e ha proseguito gli studi all’accademia di belle arti in Roma, seguendo il corso di pittura con il maestro Aldo Turchiaro.
Ha prestato il servizio di leva presso la caserma “Pasquali” dell’Aquila. Qui ha realizzato importanti pitture murali ed eseguito 25 tavole commissionate dal generale del corpo d’armata.
Dopo il 1997 si è ritrasferito a Roma, dove ha proseguito la sperimentazione con la pittura acrilica, cercando di affinare la stessa tecnica lavorando come copista.
Ha vinto varie estemporanee di pittura, vari concorsi (tra i più importanti spicca il premio Manzù “la nascita della femminilità” nel 2004) anche internazionali e coinvolgimenti in rappresentazioni artistiche.
Riesce a rappresentare il “mito”, la leggenda e il mondo classico in modo inconsueto. Attraverso simbolismo e tecnica.
Fino al 2005 ha proposto al pubblico i corpi delle “Anime Immortali“. La pittura acrilica funge da padrona in tutta la sua opera e la sua tecnica diventa un’innovazione del realismo soprattutto nelle copie d’autore tecnicamente importanti realizzate con colori acrilici.
I suoi dipinti diventano così un segno che lo caratterizza come pittore “dalla marcia in più”, che si distingue tra gli altri copisti.
Successivamente ha affrontato anche il “Fantasy” illustrando favole e copertine. Nell’agosto del 2010 ha partecipato all’importante 13° Fiera internazionale d’Arte di pechino con 6 opere pittoriche dallo stile più fantasy che surreale.
Nell’autunno del 2013 ha collaborato a un evento tra moda e arte realizzando una novità nel campo con 11 opere pittoriche.
Durante gli ultimi anni che precedono il 2014, però, si è cimentato anche nella scrittura. Finché una casa editrice non a pagamento, Sillabe di sale editore ha ricevuto il manoscritto e ha deciso di pubblicarlo nello stesso inverno.
Tutt’ora illustra copertine per libri e Cd musicali, vive e lavora nella terra d’Abruzzo e ha terminato il secondo e il terzo volume della saga “Le Mutazioni” accingendosi a scrivere il quarto volume.
Caro Antonello Venditti, partiamo con la domanda di rito per voi artisti: riesci a presentarti tramite una tua immagine?
Quest’opera dal titolo “Lux Vincta Est” mi rappresenta, perchè è il connubio tra l’arte classica che mi ha contraddistinto per tanti anni e gli esperimenti surreali che mi hanno portato sulla strada dell’illustrazione fantastica, ma con più contenuti.
Come è iniziata la tua avventura come pittore?
All’età di otto anni guardavo mia sorella dipingere e quando le chiesi di provarci anche io si accorsero tutti che forse era il caso di comprarmi tela e colori a olio. Già all’asilo mi piaceva disegnare. Ovviamente quello che un bambino di circa quattro o cinque anni può riuscire a fare.
Posso confessarvi che quando la maestra chiedeva di scrivere alcune parole, a chi sapeva già farlo, io le disegnavo. Se chiedeva di scrivere una pagina intera di quella parola io la sostituivo con il disegno.
Ricordo due pagine piene di croci e due righe piene di grilli disegnati.
In quei teneri anni della mia vita, in cui già pensavo di fare l’artista, il mio obiettivo era l’accademia di belle arti.
Così crescendo riuscii a diplomarmi presso l’istituto d’arte con la maturità in arte dei metalli e dell’oreficeria.
E a frequentare l’accademia di belle arti di Roma nella sezione pittura, però abbandonai quegli studi prima del terzo anno, perchè mi bastò il confronto con l’arte universale, con gli artisti e perché avevo bisogno di esprimere me stesso senza filtri e obblighi accademici.
Fu soltanto dopo il congedo al servizio di leva obbligatorio che cominciai a lavorare come copista e solo negli ultimi anni come illustratore.
Quando è nato Antonello Venditti “il pittore”?
Difficile racchiudere un tempo o un periodo in cui la mia carriera artistica abbia avuto inizio.
Posso quindi affermare che nel momento in cui cominci a essere riconosciuto per il tuo talento e per quello che fai è lì che la mia carriera è cominciata, quando i miei genitori (vengo da una famiglia modesta) usarono alcuni risparmi per farmi fare la mia prima personale di pittura.
Ricordo che i materiali costavano molto allora come oggi e incorniciare 30 opere finite era già un grande investimento per i miei.
Esposi nel mio piccolo paese che conta circa 6000 abitanti ed ebbi un discreto successo. Avevo soltanto 14 anni e questo fece parlare molto, quindi potremmo dire che cominciai a essere conosciuto come “Antonello venditti il pittore”.
Qual è stata la parte più complessa del realizzare il tuo Art Book?
La parte più difficile per realizzare il mio primo art book in realtà non stava nel realizzare le opere che sono state stampate all’interno, ma nell’impaginazione. Non avevo mai usato InDesign però ci sono riuscito in poco tempo.
Intendo che un conto è realizzare una copertina, un altro è impaginare, ma ce l’ho fatta, nonostante pretendessi il meglio per questo mio primo lavoro che poi ha trovato l’appoggio della Dark Zone Edizioni.
In che modo realizzi le tue opere?
Per realizzare le mie opere ci sono delle procedure alle quali non mi attengo sempre.
Di solito parto dal disegno tradizionale, cioè un bozzetto su cui poi lavorerò o in digitale o in pittura tradizionale (di solito prediligo la pittura acrilica).
L’opera ultimata viene fotografata con una reflex ad altissima risoluzione e con luci ottimali e poi, se il caso lo richiede, avvengono anche dei ritocchi digitali, con il lettering, con l’impostazione, con le misure esatte e altro.
Come crei le cover per i romanzi degli scrittori con cui collabori?
Per la realizzazione di una cover di solito, se c’è l’editore, mi attengo a quello che mi viene proposto, che poi rielaboro insieme all’autore facendogli delle domande mirate.
La sinossi di norma è essenziale.
Certo che leggere un libro intero è troppo dispendioso di tempo che è sempre la parte mancante.
Con qualche autore privato con cui ho collaborato ho accettato delle idee, ma se non sono convincenti cerco sempre di proporre un’alternativa.
Sarebbe bene che si lasciasse molta libertà all’artista, certi limiti non dovrebbero esserci per certe situazioni.
Qual è la parte più bella del tuo lavoro?
Quando creo un’opera la parte più bella è la fine, la conclusione della sua interezza e la soddisfazione nel vedere chi la riceve, cliente o omaggiato che sia.
Emozionare l’interlocutore è la parte più bella; emozionarsi per dare emozioni.
Dove preferisce dipingere “Antonello Venditti il Pittore”?
I luoghi sono irrilevanti per lavorare, certo che il proprio studio è sempre il più comodo. Colori pennelli e tela sono l’essenziale sempre e comunque.
Quali sono i pro e i contro che hai riscontrato nel dipingere durante le fiere a cui hai partecipato?
Partecipare alle fiere è indubbiamente una grande vetrina di visibilità e opportunità
L’unica parte “negativa” è la scomodità, se si sta scomodi, senza troppo spazio, senza nemmeno un appoggio per i colori, si toglie un po’ di serenità e scioltezza al proprio lavoro. Però la passione è talmente tanta che si supera tutto.
Che progetti ha per il futuro “Antonello Venditti Pittore”?
I progetti per il futuro sono tanti, come quello di riuscire a fare più fiere possibili. C’è in porto un progetto nato insieme al gruppo di illustratori “Imaginaria” di cui faccio parte.
Un art book e non dico altro per non anticipare la sorpresa, posso però annunciare che speriamo di lanciarlo al Luccacomics&games di questo anno.
Mentre “Antonello Venditti Scrittore” che progetti ha?
Posso anticiparvi che ho un nuovo libro fantasy che ho già scritto ed è stato valutato positivamente dalla dark-Zone edizioni; dobbiamo ancora lavorare sull’editing quindi non saprei dire l’uscita.
Oltre a tutto ciò sto per iniziare due grandi progetti di libri illustrati, uno tratta fantascienza ed è scritto da un grande regista, sono in fase lettura testo, e l’altro un po’ più fiabesco, di un’autrice talentuosa che presto troverà riscontro in una casa editrice generosa.
Non posso però non dichiarare che è nata l’idea di creare una storia illustrata con La bravissima scrittrice Daisy Franchetto, quindi non dico altro perché è tutto in fase di elaborazione.