Margherita Oggero ci sorprende ancora una volta con il suo ultimo lavoro in fumetti, intitolato “Passepartout”, che racconta in modo vivido e colorato la vita di Pietro Micca, l’eroe quasi dimenticato della città di Torino. Questo libro rappresenta il terzo progetto della collana “Nuvole in città”, curata da Marco Sarno per Guida Editori.
Pietro Micca: un fulmine riporta in vita la storia
“Passepartout” non è solo un fumetto, ma un viaggio nel tempo che inizia con un evento straordinario: Pietro Micca, eroe del XVIII secolo, si risveglia nel cuore di una Torino moderna, dopo essere stato in “coma vigile” per tre secoli sotto le macerie. La storia si sviluppa attraverso sei capitoli in bianco e nero, arricchiti da illustrazioni e vignette a colori che catturano l’essenza di un’epoca e di un personaggio storico fondamentale.
Margherita Oggero, insieme all’illustratore Lido Contemori, ha presentato il libro al recente Salone del Libro di Torino, con la partecipazione di personalità del calibro di Marco Sarno e Annalisa Cuzzocrea, vicedirettrice de La Stampa. Durante l’evento, hanno discusso delle sfide e delle ispirazioni dietro la creazione di questo lavoro, che mescola humor e realtà storica in un formato artistico unico.
“Passepartout” è più di una semplice narrazione; è un’opera che rivisita la storia e la rende accessibile e interessante per un pubblico moderno. Il protagonista, Pietro Micca, noto anche come Passepartout per la sua conoscenza dei cunicoli della Cittadella di Torino, è raffigurato come un uomo comune spinto dalle circostanze a compiere atti di grande coraggio durante la guerra di successione spagnola.
Questo libro a fumetti offre non solo un intrattenimento leggero ma anche una riflessione profonda sulle figure storiche che, nonostante il loro impatto significativo, sono state quasi dimenticate nel tempo. Con “Passepartout“, Oggero ci invita a riscoprire queste storie, a valorizzare l’eredità culturale che definisce non solo una città ma un’intera nazione.
Che ne pensi della scelta di Margherita Oggero di portare in vita Pietro Micca in un formato così moderno e accattivante?