Caro iCrewer continua il nostro giro turistico che ci sta portando in giro per il Piemonte. Oggi torniamo a parlare di un’altra di quelle costruzioni che sono state dedicate al diavolo.
Si hai capito bene…
Ti avevo già parlato del Ponte del Diavolo che si trova in Valle d’Aosta, oggi ti racconto di quello Piemontese.
Il Ponte del diavolo di Lanzo Torinese
Inizierei con il raccontarti come raggiungere questo luogo immerso nel verde e nella natura. Lanzo Torinese è un comune piemontese di quasi cinque mila abitanti e situato a trentacinque chilometri dalla città di Torino.
Si trova immerso in tre valli: le Valli di Viù, di Ala e Grande, che assieme prendono il nome di Valli di Lanzo. Tra i suoi luoghi d’interesse puoi trovare, oltre al Ponte del Diavolo, anche: La torre civica di Aymone di Challant e la Chiesa di San Pietro in Vincoli.
L’area del Ponte del Diavolo è facilmente accessibile tramite mezzi pubblici, come le Autolinee GTT ed anche in bicicletta, è stata infatti realizzata dalla Provincia di Torino una Ciclostrada. La ciclabile a fondo misto è lunga circa trenta chilometri ed adatta ai bambini.
Il sito si trova all’interno di una Riserva Naturale, Il Parco del Ponte del Diavolo, che ha un’estensione di circa trenta ettari ed è compresa nell’ambito territoriale di Corona Verde. Essa si può raggiungere in pochi minuti da Lanzo, grazie ad un sentiero immerso nella natura. Lungo il sentiero puoi trovare comodi pannelli divulgativi.
Oltre il ponte, è anche interessante visitare la Lanzo vecchia, che si estende sulla cima del Monte Buriasco e la Cappella di San Rocco. Sono inoltre presenti differenti sentieri che potranno accontentare anche gli animi più avventurieri, come la mulattiera che sale alla Cappella di San Giacinto, al Collegio Salesiano e alla Chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli.
Recentemente ripristinato dal CAI è anche l’antica Strada per Viù. Dal Ponte del Diavolo si dirama un percorso, che prosegue verso la Valle di Viù, la più meridionale delle tre Valli di Lanzo.
Insomma si tratta certamente di un luogo ideale per una gita fuori porta o una gita in famiglia immersa nella natura, nella bellezza e nel fascino delle antiche leggende.
Il Ponte del Diavolo
Il Ponte del Diavolo anche detto Ponte del Ròch, ovvero il termine con cui in piemontese si indica la pietra, fu edificato nel 1378 con il consenso del Vice castellano di Lanzo, Aresmino Provana di Leynì, collaboratore di Amedeo VI di Savoia.
Lo scopo per cui il ponte venne edificato consisteva nel sovrastare il fiume La Stura e collegare le valli di Lanzo con Torino, permettendo così di evitare il passaggio dai comuni di Balangero, Mathi e Villanova, territori una volta posti sotto il controllo dei Marchesi del Monferrato, entrambi ostili ai Savoia.
Il ponte, è una costruzione veramente affascinante, è alto sedici metri e lungo sessantacinque. Particolare è anche la sua posizione, infatti si trova in una stretta gola, scavata dalle acque del fiume in tempi preistorici. Nel 1564 nel centro del ponte è stato costruito un arco di pietra, ovvero una porta che serviva come protezione dalle epidemie, infatti essa veniva chiusa per impedire il passaggio dei forestieri e quindi permettere la salvaguardia degli abitanti del borgo.
La leggenda del Ponte del Diavolo
La leggenda narra di come anche questo ponte, come sarebbe avvenuto per quello della Valle D’Aosta sia stato il Diavolo in persona a costruirlo.
Ma andiamo a scoprire anche questa leggenda…
A quanto pare per ben due volte era stato edificato questo ponte, poiché crollava. Così intervenne il diavolo che fece un patto con gli abitanti che avevano bisogno del ponte: in cambio alla costruzione del ponte il diavolo avrebbe preso con sé l’anima del primo a transitare su di esso, per tale motivo per venne fatto passare un cagnolino. Non so se ricordi, ma questa leggenda è piuttosto simile a quella della Valle D’Aosta, tuttavia qui abbiamo un’aggiunta…
Il diavolo, infuriato per l’imbroglio, avrebbe sbattuto violentemente le sue zampe sulle rocce circostanti formando quelle che tutt’ora sono visibili: le Marmitte dei Giganti.
Si tratta di fenomeni geologici estremamente affascinanti e dovuti all’azione dell’acqua sulle rocce che trova lungo il suo corso.
In prossimità del Ponte del Diavolo di Lanzo ed in particolare nei pressi della cappella dedicata a San Rocco, edificata presso l’imbocco dal lato di Lanzo del ponte, se ne contano circa ventuno, disposte su diciotto metri di dislivello dal livello della Stura. Quelle più piccole, poste ad un livello superiore, sono ormai completamente emerse, mentre la Marmitta Grande è ancora in parte immersa nell’acqua. Le Marmitte dei Giganti sono considerate dalla popolazione le pentole in cui il diavolo avrebbe cucinato la minestra consumata dai suoi aiutanti per la costruzione dell’adiacente ponte.
Non c’è che dire una storia veramente ammaliante. Nel concludere ti riporto un romanzo in cui vengono illustrati i due ponti da me citati: I ponti del Diavolo e altri luoghi misteriosi e infernali in Piemonte e Valle d’Aosta.
222 storie, leggende e curiosità su luoghi del Piemonte e della Valle d’Aosta nei quali il diavolo ha lasciato traccia del suo passaggio e della sua opera. Non solo ponti, ma castelli, case, abbazie, cappelle, piloni, camini, garitte e mulini.
È difficile immaginare che gallerie, canali, pozzi, strade, rotaie, sedie, scrivanie, porte, campane, carri, possano rappresentare luoghi o oggetti in cui il maligno abbia lasciato una perpetua traccia, una firma invisibile e terribile. Montagne, valli, passi, colline, bricchi e rocche, pietre, rocce, impronte, dirupi, campi, pascoli, grotte, tane, buchi, gorghi e fontane: ogni luogo che ci circonda, ogni oggetto che sfioriamo può essere pervaso dalla sua presenza…