Ciao mio caro iCrewer eccomi di nuovo con te, oggi ti voglio parlare del libro esordio di Camilla Boniardi edito Mondadori
Per tutto il resto dei miei sbagli di Camilla Boniardi
Per tutto il resto dei miei sbagli è il primo di Camilla Boniardi. Partiamo proprio da lei, Camilla è uno dei volti più conosciuti sul web, conosciuta da tutti come Camihawke, è diventata famosa grazie ai suoi simpaticissimi video pubblicati sul suo profilo Facebook. La sua pagina ha davvero un grande seguito.
Per tutto il resto dei miei sbagli fa parte del genere narrativa, ha come protagonista Marta, che vive ogni giorno in preda a uno strano e costante senso di inafferrabilità: anche le scelte più semplici, le decisioni più ovvie sembrano sempre un passo più in là di ogni suo sforzo.
Marta è una ragazza di 25 anni che frequenta la facoltà di Giurisprudenza a Milano. La sua vita è facile, bella e spensierata. Se non fosse per delle pessime relazioni sociali e la difficoltà negli studi.
Il vero ostacolo che Marta deve affrontare è l’amore, sentimento contrastante che ci mette sempre alla prova, a volte è qualcosa di meraviglioso e altre volte è devastante.
In Per tutto il resto dei miei sbagli, Camilla Boniardi alterna presente e passato in modo armonioso, in lunghi momenti di riflessione che si risolvono nel riscoprirsi nel passato.
La scrittura di Camilla Boniardi è piacevole, anche se a tratti un po’ troppo ricercata. Soprattutto nella prima metà del romanzo le virgole, gli incisi, il trattenersi sulla stessa frase la fanno da padrone; per poi lasciare spazio, nella seconda metà, a una scrittura più scorrevole.
Nonostante il suo grande impegno nel dar vita a questo romanzo, ho riscontrato delle mancanze importanti in merito all’evolversi della storia e dei suoi personaggi.
Quando, all’inizio della narrazione, facciamo la conoscenza di Marta, scopriamo una ragazza fragile e insicura, che troppo spesso lascia siano la vita e le circostanze a decidere per lei. Marta tende a chiudersi in sé stessa, a non dar voce ai propri sentimenti, quasi non fosse padrona della propria vita.
È allora inevitabile che un lettore critico si aspetti che col procedere della storia la protagonista vada incontro a un’evoluzione. Ma quel cambiamento tanto atteso non arriva mai. La nuova consapevolezza di sé non arriva mai.
La verità è che si fatica a provare empatia nei suoi confronti e a mettersi nei suoi panni nonostante Marta sia l’io narrante della storia.
Forse, viene da pensare, che il vero intento di Camilla non era concentrarsi sulla narrazione ma dimostrare quanto è brava, quanto è padrona della lingua italiana.
Ciò non vuol dire che il libro sia scritto male. Significa semplicemente che è chiaro, a mio modesto parare, si tratti di un romanzo acerbo, dell’opera di un’esordiente che di mestiere non fa la scrittrice.
Nello stile di Boniardi è facile ritrovare il modo di parlare e comunicare dell’influencer, ma nello scritto, purtroppo non funziona.
Il volume, presentato come un romanzo di fantasia è in realtà un’autobiografia romanzata solo in parte. Per tutto il resto dei miei sbagli è un’occasione che potrà servire a Camilla Boniardi per migliorarsi e fare di meglio in futuro.