Caro lettore, ho terminato di leggere Parlare con gli animali di Andrea Brambilla. È stato un viaggio piacevole, grazie ad una scrittura scorrevole che presenta pochi errori di battitura, ma andiamo in ordine, iniziando dalla citazione del film “Il libro della giungla”, che ho apprezzato e sulla quale ho riflettuto. Troppo spesso non ci fermiamo ad ascoltare neanche i nostri simili che vivono vicino a noi, come possiamo ascoltare e comprendere una specie che è diversa da noi per moltissime cose? Come insegna Andrea, partendo dal rispetto, dandoci il tempo di ascoltarci.
Parlare con gli animali di Andrea Brambilla
Spesso ho sentito dire “gli animali sentono quando gli vuoi bene, quando possono fidarsi di te”. Questa frase l’ho compresa appieno, solo leggendo il libro di Andrea, il quale mi ha ricordato la capacità degli animali di parlare con la nostra anima e di comprenderla molto meglio delle nostre parole. Gli animali domestici adorano il contatto fisico (ho avuto tartarughe, camaleonti, oltre ai tradizionali cani e gatti); gli animali selvatici non vorrebbero vederci nel loro habitat, ma se capiscono che non c’è nulla da temere, spesso, ci consentono di essere osservati e fotografati.
Il viaggio fatto con Andrea mi ha permesso di approfondire conoscenze sul mondo animale: come gli esperimenti di Konrad Lorenz con le sue oche e gli studi sull’imprinting, che gli hanno attribuito il titolo di fondatore dell’etologia; o gli studi di Jane Goodall, sulla socializzazione degli scimpanzè; ma mi ha permesso di conoscere anche il naturalista Gerald Durrell, che fu uno dei primi a fondare un’associazione per salvare le specie in estinzione.
Ultimo, ma non meno importante, ho compreso quali sono le cause di uno specifico atteggiamento di un animale, studiate dall’etologo Nico Tinbergen, allievo di Konrad Lorenz: come si sviluppa, come funziona, come si è evoluto e a cosa serve un comportamento. Riflettendo, ho compreso quanto semplice sia capire e prevedere un comportamento istintivo: il bisogno di cibo e la sopravvivenza della specie sono le due motivazioni principali che inducono la risposta di un animale.
Le bellissime fotografie, corredate di adeguate didascalie, realizzate dallo scrittore naturalista durante i suoi viaggi per conoscere il mondo arricchiscono ulteriormente la scorrevolezza dei capitoli e, al contempo, lasciano nella mente un’impronta grafica di quanto descritto nel testo.
Ho apprezzato moltissimo questo testo che unisce la spiegazione scientifica ad avvenimenti accaduti all’autore nei posti, a mio parere, più belli del mondo: il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il Parco Faunistico “Le Cornelle” (situato in provincia di Bergamo), il Parco Faunistico “La Torbiera” (in provincia di Novara), il Parco Nazionale di Yellowstone, il Parco Nazionale di Gorongosa (Mozambico).
Ad Andrea Brambilla va tutta la mia stima, per la passione nel trasmettere il suo amore per la natura e gli animali, per la pazienza nell’attendere lo scatto migliore, per la dedizione che dedica ai suoi alunni, che traspare tra le parole scritte e, sono certa, che porta in classe per insegnare ciò che tutti dovremmo comprendere: il rispetto dell’ambiente che ci circonda.
Ti stai domandando se ho iniziato a parlare con la gatta, come avevo scritto nella segnalazione? Sto sicuramente molto più attenta ai miagolii e al suo atteggiarsi… prima o poi, con il tempo imparerò a comprenderla!
Attendo con ansia di leggere il prossimo libro, forse già nel cassetto, perché sono sicura che la voglia di conoscere nuovi luoghi e comprendere sempre meglio gli animali non si fermerà qui.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!