Il nuovo volume di The Passanger, edito da Iperborea, è dedicato alla capitale francese e, come solo The Passenger sa fare, ne sviscera tutte le contraddizioni di grande metropoli dalla lunga e controversa storia.
Si parla di architettura con Thibaut de Ruyter e in particolare del rapporto tutto parigino tra pietra e potere. Ludivine Bantigny racconta la rivolta dei gilet gialli del 2018 lungo gli Champs-Élysées. Tash Aw affronta il tema dei francesi di origine cinese a Parigi, dove risiede una delle più grandi comunità d’Europa e che ora, con una consapevolezza diversa data da una nuova generazione educata in Francia, rivendica il proprio posto nella società. Con Tommaso Melilli si parla del fenomeno della bistronomie, ovvero il nuovo bistrot parigino che ha portato l’alta cucina sui tavoli di un ristorante di quartiere.
Alice Pfeiffer analizza il falso mito de La Parigina, l’idea della donna francese stereotipata ed esportata in tutto il mondo ma che quasi non esiste più. Samar Yazbek condivide la propria esperienza di immigrata in una città che desiderava da sempre ma che nei suoi sogni non era quella che poi si è rivelata nella realtà. Con James McAuley affrontiamo il dibattito sulla religione, e il possibile recente sviluppo di una nuova forma di antisemitismo.
Frédéric Ciriez e Jean-Louis Samba ci fanno entrare nella Sape, il nuovo dandysmo centrafricano di questi anni parigini. Blandine Rinkel descrive la sindrome di Parigi mentre Bernard Chambaz racconta una stagione con il Red star.
Le fotografie di questo numero sono state realizzate dalla fotoreporter e documentarista Cha Gonzalez. Parigina di nascita, ha vissuto la propria adolescenza a Beirut per tornare poi nella capitale francese a studiare fotografia e videomaking all’École nationale supérieure des arts décoratifs. Tra le sue collaborazioni ci sono The Wall Street Journal, Elle, Libération, Le Monde e Causette. Inoltre, le sue fotografie sono state esposte in diverse mostre collettive come «C’est Beyrouth» all’Institut des cultures d’islam di Parigi nel 2019 e la biennale di Clermont-Ferrand «Nicéphore» nel 2020. Come per gli altri numeri, si ringrazia Prospekt Photographer per la collaborazione.
The Passenger – Parigi
Niente è come sembra in questa città, a cominciare dalle sue dimensioni, ridotte se si guarda solo al nucleo di venti arrondissement, con poco più di due milioni di abitanti, ma seconda in Europa se si considera – come dev’essere – tutta l’Île-de-France. La distanza tra centro e periferia riproduce in scala quella ancor più marcata tra la capitale e il resto del paese, secondo una tradizione di ferreo centralismo.
Questa forza centripeta produce quasi un terzo del Pil e crea un quarto dei posti di lavoro della Francia, ma un movimento di direzione opposta sembra respingere i nuovi arrivati, sia francesi che stranieri, relegandoli ai margini, che possono essere quelli geografici e sociali di una banlieue abbandonata, come quelli più sottili di chi vive sì in centro ma viene considerato dai parigini un corpo estraneo, un provinciale.
Il riflesso della città delle luci può essere accecante persino per i turisti: lo scontro con la città reale, così diversa da quella amata nei film e nei libri, per alcuni di loro sfocia addirittura nella cosiddetta «sindrome di Parigi». Ma anche le zone d’ombra sembrano allungarsi: gli attacchi terroristici del Bataclan, le manifestazioni dei gilet gialli, le rivolte nelle banlieue, Notre-Dame in fiamme, ondate di caldo record e il coronavirus. Più silenziosamente, un boom immobiliare che sta svuotando la città dei suoi abitanti. Non è solo una serie di eventi sfortunati: sono fenomeni – dalla densità abitativa al cambiamento climatico, dall’immigrazione alle ripercussioni della globalizzazione e della geopolitica – che tutte le metropoli del mondo dovranno affrontare.
E a Parigi, oggi, l’aria che tira non è di sconfitta ma di rinnovamento: dalla svolta ambientalista e urbanistica in corso – il sogno di una città fatta di tanti piccoli centri, finalmente collegati tra loro – a una generazione di chef in lotta contro il classismo delle stelle, dai figli di immigrati che scendono in piazza per il diritto di sentirsi francesi alle donne che si strappano di dosso uno stereotipo che l’impero della moda ha creato per loro. C’è qualcuno che pensa sul serio di poter insegnare ai parigini come si fa una rivolta?
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Presentazione online di The Passenger – Parigi
Il 19 novembre 2020, alle 18:30, ci sarà la presentazione in diretta streaming del nuovo volume di The Passenger, sui profili Facebook di Iperborea e di The Passenger. Dialogheranno su Parigi la redazione di Iperborea, Tommaso Melilli e alcuni ospiti internazionali che hanno contribuito a questo numero.