Monterosso e le Cinque Terre sono i luoghi del Parco Letterario dedicato ad uno dei più grandi poeti del ‘900, il premio Nobel Eugenio Montale.
Il Borgo di Monterosso è un luogo che fu molto caro al Poeta. E’ un paese roccioso dai vicoli stretti e intricati, la cui comunità nasce nel 1214. In quel periodo si iniziano ad edificare le prime fortificazioni per difendere il borgo dalle incursioni saracene, costruendo così il sistema difensivo delle Cinque Terre.
Qui sorge la chiesa di San Giovanni Battista, edificata nel 1220: un edificio in stile gotico, innalzata inizialmente a scopo difensivo. Da visitare sono anche il convento dei cappuccini che risale al XVII secolo e la chiesa di San Antonio del Mesco del 1335; le mura della cittadella, i resti dell’antico castello con le sue due torri, e sulla scogliera ai piedi dell’altura rocciosa la Torre Aurora.
I Santuari delle Cinque Terre che si trovano su ogni borgo sono una tappa obbligata per chi vuole conoscere l’identità più autentica di questi luoghi: Santuario di Nostra Signora della Salute (Volastra di Manarola) – Santuario di Nostra Signora delle Grazie (San Bernardino Corniglia) – Santuario Madonna di Montenero (Riomaggiore) – Santuario di Nostra Signora di Reggio (Vernazza) – Santuario di Nostra Signora di Soviore (Monterosso). I percorsi fanno parte della rete sentieristica delle Cinque Terre e sono tutti indicati con i segnavia bianco-rosso, simboli della segnaletica del CAI.
Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l’incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. Da “ossi di seppia”
Eugenio Montale, poeta e scrittore italiano, ha lasciato un segno indelebile nel mondo letterario italiano. Esponente della corrente letteraria conosciuta con il nome di Ermetismo, ricevette nel 1975 il premio Nobel per la letteratura.
Nasce a Genova il 12 ottobre 1896 nella zona di Principe. La famiglia commercia prodotti chimici. Eugenio è ultimo di sei figli. La sua formazione è da autodidatta: la passione per la Letteratura (Dante, Petrarca, Boccaccio e D’Annunzio) e le lingue straniere, insieme al panorama, ancora intatto, della Riviera ligure di Levante: Monterosso al Mare e le Cinque Terre, dove la famiglia trascorreva le vacanze fanno il resto.
Il tema fondamentale della poesia di Montale riguarda “la crisi del rapporto fra l’uomo contemporaneo e il reale, che appare insanabile”.
L’angoscia del poeta, il suo male di vivere è nella prima raccolta “Ossi di seppia” che comprende testi elaborati tra il 1920 e il 1925 (tranne ”Meriggiare pallido e assorto” del 1916), che trova espressione in delle metafore; a volte si intravede un suggerimento per una possibilità di salvezza ma molto vago.
Nella seconda raccolta “Occasioni” domina la ricerca di ciò che può costituire un’eccezione a ciò che è negatività, all’assurdo del reale con l’introduzione di un interlocutore femminile: Clizia.
Nel “La bufera e altro”, il nucleo più unitario è quello di Finisterre: quindici poesie influenzate dal tema storico della seconda guerra mondiale.
Infine “Satura” composta da quattro sezioni che comprendono la raccolta Xenia I, Xenia II, Satura I, Satura II: le prime due costituiscono un piccolo canzoniere scritto per rendere omaggio alla moglie morta.
Ti lascio con la segnalazione di un evento previsto il 13 aprile 2019: un originale percorso naturalistico letterario organizzato da il Parco Nazionale delle Cinque Terre, il Reparto Carabinieri Parco Nazionale”Cinque Terre” con il Parco Letterario Eugenio Montale.
Alla prossima settimana per un nuovo viaggio letterario!