Parco letterario dedicato alla Regina Margherita, parco di Monza e parco Valle Lambro
Caro iCrewer oggi il nostro viaggio letterario ci porta in Lombardia, in un luogo meraviglioso e per me ricco di ricordi a cui è stato dedicato il diciannovesimo parco letterario in Italia e terzo in Lombardia accanto a quello dedicato a Virgilio nel Mantovano e ad Alessandro Manzoni sull’Adda.
La prima regina d’Italia, nella vita privata, nella vita del paese, nelle lettere e nelle arti.
Inizierei questo affascinante percorso spiegando in due parole cosa sono i Parchi Letterari, si tratta di itinerari che si svolgono lungo dei luoghi che sono stati di ispirazione per i grandi scrittori o anche location in cui essi hanno vissuto. I parchi letterari sono percorsi che valorizzano il nostro territorio, permettendo una maggiore conoscenza di città, villaggi, campagne, reggie, giardini che diventano un patrimonio culturale da salvaguardare e da conoscere da un sempre più ampio pubblico di spettatori.
Per quanto riguarda il parco letterario in questione, intitolato alla Regina Margherita possiamo far notare la sua unicità, difatti non è dedicato a un singolo autore, ma a una donna che è stata l’emblema della cultura italiana, una regina che ha saputo circondarsi di intellettuali, scrittori e artisti per promuovere le loro opere.
Amava la cultura e si dilettò nella musica. Si circondò di poeti, intellettuali e artisti che trovarono in lei una fonte di ispirazione e un modello di grazia ed eleganza. Il circolo culturale di Margherita di Savoia era aperto alle menti illuminate senza riguardo al ceto. Piero Addis, Direttore del Consorzio Villa Reale e Parco.
Ma chi fu la Regina Margherita?
La Regina Margherita è anche conosciuta come Margherita di Savoia è nata a Torino nel 1851 è la figlia del duca di Genova, Ferdinando di Savoia e di Maria Elisabetta di Sassonia.
Fu la prima regina d’Italia e oltre ad avere una grande influenza politica ebbe un grande ascendente sul popolo italico che riconobbe in lei il simbolo dell’unità nazionale. Fu incoronata regina il 9 gennaio 1878 dopo il matrimonio con Umberto I e dalle loro nozze nacque Vittorio Emanuele III.
Era una vera e seria professionista del trono, e gl’italiani lo sentirono. Essi compresero che, anche se non avessero avuto un Gran Re, avrebbero avuto una grande regina.
Indro Montanelli
Era una donna molto colta, amava frequentare i salotti letterari, la musica; era circondata da poeti, scrittori, intellettuali e Artisti. Presso la sua residenza di Villa di Monza era presente un’agenda di attività culturali e mondane che si svolgevano a corte e gestiva un circolo culturale settimanale dove si riunivano politici, filosofi e intellettuali, tra cui: Terenzio Mariani della Rovere, Ruggero Borghi, Marco Minghetti.
Margherita era inoltre molto amata dagli scrittori, basta pensare alle più di duecento poesie scritte in suo onore da parte di differenti poeti, trai quali citiamo Giuseppe Giacosa e Giosuè Carducci, il più grande poeta vivente di quei tempi e con cui la regina avviò un’amicizia che si tradurrà nell’ineguagliabile “Ode Alla regina d’Italia”.
Dal 1879 la regina Margherita iniziò a frequentare la cittadina di Bordighera per ritemprarsi dopo l’attentato avvenuto a Napoli nel 1878 contro Umberto e prese alloggio presso la villa Bischoffsheim, successivamente nominata Villa Etelinda.
Quando era a Bordighera la regina era affiancata da un circolo di intellettuali e uomini politici. Amava così tanto Bordighera da volerla mantenere come residenza invernale e primaverile, nel 1914 acquistò la proprietà di Villa Etelinda con la proprietà di terreni ad essa annessi e nel 1915 vennero ultimati i lavori per la costruzione di un palazzo che è la famosa Villa Margherita attualmente polo mussale di Bordighera.
In questa villa la regina trascorreva parecchio tempo circondata dai fiori che tanto amava e fu proprio qui che morì nel 4 gennaio 1926 e proprio a Bordighera, nelle vicinanze della chiesa di Sant’Ampelio è possibile ammirare il monumento a lei dedicato.
Il parco letterario a lei intitolato vuole proprio far rivivere questo spirito che ho provato a illustravi, fa rivivere questo amore per la cultura, attraverso incontri culturali che tanto la Regina amava e trasformarsi in un punto di incontro per i talenti letterari e artistici nazionali.
I luoghi in cui si svolge il Parco Letterario Regina Margherita sono all’interno del Parco Valle Lambro, un’area naturale protetta della Lombardia istituita nel 1983 e in gestione a un consorzio di 36 comuni delle provincie di Como, Lecco, Monza e Brianza ed in particolare rientrano nel Parco della Villa Reale di Monza.
Villa Reale di Monza
“Qui a Monza facciamo vita tranquilla, studio, vado molto in giardino, molto a cavallo. Seguito ad occuparmi di studi danteschi, che sono la mia passione nascosta, poi ho intrapreso Mommsen, che trovo bello e non così pesante quanto detto di essere”.
Mergherita 6 luglio 1882
Vorrei aprire una piccola parentesi per questo parco e la sua villa che sono stati i luoghi in cui io trascorrevo alcune delle mie domeniche pomeriggio, perché per chi non ha mai visto il parco e la Villa Reale sono letteralmente inimmaginabili.
L’idea iniziale del parco di Monza risale al settembre del 1805 costruito per il volere di Napoleone: voleva avere una tenuta agricola e una riserva di caccia. La costruzione ebbe inizio nel 1806 secondo la volontà del viceré Eugenio di Beauharnais, sui terreni adiacenti alla villa e dei giardini reali voluti dalla regina d’Austria Maria Teresa nel 1777.
Una lettera testimonia infatti la richiesta di Giuseppina Bonaparte al figlio Eugenio di costruire un parco più ampio di Versailles e difatti così fu, mentre Versailles consiste in 250 ettari il Parco di Monza ne comprende 700. Fu Luigi Canonica a occuparsi della progettazione dell’opera.
Puoi quindi immaginare quanto sia grande questo parco, attualmente è possibile noleggiare biciclette per delle visite in percorsi che si insinuano tra ai campi fioriti, affiancano i laghetti. All’interno del parco è possibile vedere animali come cavalli, anatre, cigni e altre specie e anche se dicono che l’autunno sia la stagione migliore per visitarlo io preferivo di gran lunga il periodo primaverile in cui è possibile fare delle soste sui bellissimi prati verdi.
Situati all’interno di questo parco possiamo trovare i giardini della Villa reale, che presero vita tra il 1778 e il 1783 la cui superficie comprende 40 ettari e circondano per tutti i lati gli edifici del complesso monzese e sono separati dal resto del parco da un cancello. La sua caratteristica, che lo rende attualmente unico nel nel mondo è la presenza di una flora varia e antica, vi sono infatti alberi ultrasecolari: querce, cipressi, ippocastani, cedri del Libano che costituiscono un campionario ineguagliabile.
Infine vorrei spendere due parole per la Villa Reale, la Villa Reale è un grande palazzo in stile neoclassico è stato costruito sotto volontà degli Asburgo come loro residenza privata durante la dominazione austriaca del XVIII secolo.
La costruzione fu affidata a Giuseppe Piermarini nel 1777 e si concluse in tre anni i modelli che l’architetto reale prese come ispirazione sono il castello di Schonbrunn e la Reggia di Caserta, costruita da Vanvitelli, suo maestro.
Concluderei infine rinominando Eugenio di Beauharnais, fu infatti proprio lui a fissare nel 1805 la sua residenza principale nella villa che fu quindi nominata per la prima volta “Villa Reale” e sempre per suo volere il complesso della Villa e dei suoi giardini venne ampliato in dimensioni con la realizzazione di quello che noi oggi chiamiamo Parco di Monza.