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Habemus Papam: Papa Leone XIV, chi è Robert Francis Prevost

Una breve biografia del nuovo Pontefice

Ileana Picariello 6 ore fa Commenta! 6
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Papa Leone XIV è il successore di Papa Francesco. L’8 maggio 2025 il mondo ha assistito all’elezione di un nuovo pontefice: Robert Francis Prevost, primo papa statunitense della storia, ha assunto il nome di Leone XIV, diventando il 267° vescovo di Roma e successore di San Pietro.

Contenuti
Habemus Papam: la fumata bianca e poi l’annuncioChi è Papa Leone XIVLe critiche del fronte conservatoreUna figura chiave nel pontificato di Francesco

Habemus Papam: la fumata bianca e poi l’annuncio

Ieri, poco dopo le 18, la fumata bianca dal comignolo sul tetto della Cappella Sistina ha sorpreso i fedeli presenti a Piazza San Pietro. Al solo secondo giorno di Conclave i cardinali hanno eletto il nuovo papa.

Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam

Apparso sulla loggia centrale della Basilica di San Pietro, il nuovo Papa, l’americano Robert Prevost – che ha assunto il nome di Leone XIV – ha rivolto il suo primo saluto da pontefice con le parole: “La pace sia con tutti voi”. Nel discorso inaugurale, ha espresso riconoscenza a Papa Francesco, ricordandolo con affetto e ringraziandolo per il percorso da lui avviato.

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“Fratelli e sorelle carissimi – ha detto subito dopo -, questo è il primo saluto del Cristo risorto, il Buon Pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anche io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel nostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi. Questa è la pace di Cristo Risorto – ha aggiunto -. Una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio. Dio che ci ama tutti incondizionatamente“.

papa leone XIV Robert Prevost

Chi è Papa Leone XIV

Nato nel 1955 a Chicago, in una famiglia cattolica di radici europee, Robert Prevost è molto più di un semplice esponente della Curia nordamericana. La sua lunga attività missionaria in America Latina – e in particolare in Perù – lo ha reso una figura capace di superare le tradizionali barriere geografiche e culturali tra il Nord e il Sud del mondo. Per questo motivo, molti lo considerano una delle voci più rappresentative di quel “Sud globale” che Papa Francesco ha riportato al centro del dibattito ecclesiale.

Durante il suo incarico in una delle diocesi più povere e complesse del Perù, Prevost ha condiviso la quotidianità delle comunità locali, maturando una visione della Chiesa e della realtà sociale dal punto di vista degli emarginati. È in quel contesto che ha sviluppato una profonda attenzione verso le questioni legate alla povertà, alle migrazioni e alle disuguaglianze, maturando l’idea di una Chiesa più vicina agli ultimi e con una forte carica profetica.

Le critiche del fronte conservatore

Considerato uno dei candidati più rappresentativi dell’orientamento riformatore di Papa Francesco, Prevost ha potuto contare sull’appoggio di molti cardinali sia del Nord che del Sud America. Tuttavia, proprio questa vicinanza al pontificato di Bergoglio lo ha reso bersaglio di critiche da parte dei settori conservatori. Il sito spagnolo Infovaticana.com ha infatti riproposto un dossier in cui si sostiene che Prevost avrebbe coperto episodi di abusi sessuali compiuti da sacerdoti a lui vicini, sia negli Stati Uniti che in Perù.

Tra i casi segnalati, figurano due sacerdoti agostiniani di Chicago, condannati per abusi su minori negli anni ’80 e ’90, rimasti però attivi per lungo tempo senza provvedimenti interni. Uno di loro avrebbe vissuto a stretto contatto con Prevost. La diocesi di Chicago ha successivamente riconosciuto le proprie responsabilità, porgendo scuse pubbliche e versando ingenti risarcimenti. Alla fine del 2023, due avvocati hanno presentato denunce formali contro Prevost e il cardinale Blase Cupich per presunte omissioni. Quest’ultimo ha respinto le accuse con decisione.

Una figura chiave nel pontificato di Francesco

Uomo riservato e di spiritualità agostiniana, Prevost è stato chiamato a Roma da Papa Francesco per ricoprire un ruolo centrale: la guida del Dicastero per i Vescovi. In questa funzione ha supervisionato numerose nomine episcopali, contribuendo a costruire un episcopato più aperto, pastorale e sensibile alle fragilità del nostro tempo. Un incarico strategico, che lo ha posto al cuore del progetto di riforma della Chiesa portato avanti da Bergoglio.

Nel 2023 è stato protagonista di una delicata trattativa tra il Vaticano e la Chiesa tedesca, durante il discusso Cammino Sinodale. In quell’occasione, Prevost – al fianco del cardinale Parolin – ha gestito con equilibrio e determinazione una situazione critica, evitando una rottura tra Roma e la Germania. Il suo approccio riflette la capacità di coniugare prospettive diverse: quella di una Chiesa istituzionale ma attenta alle periferie, fedele alla tradizione ma aperta al cambiamento. Una figura che incarna l’incontro tra mondi diversi, un equilibrio non facile ma oggi più che mai necessario.

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