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Lifestyle. Ornella Vanoni si racconta in Vincente o perdente: il nuovo libro-confessione scritto con Pacifico

Un racconto intimo e potente tra ricordi, amori, musica e verità: Ornella Vanoni si svela in un libro scritto con Pacifico, senza maschere né rimpianti

Ileana Picariello 19 ore fa Commenta! 5
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A novant’anni, Ornella Vanoni si guarda indietro e, per la prima volta, si racconta con la propria voce. Lo fa in Vincente o perdente, uscito il 6 maggio per La nave di Teseo, un libro intimo e profondo nato dall’incontro con il musicista e autore Pacifico (pseudonimo di Luigi De Crescenzo). Più che un’autobiografia, si tratta di un diario sentimentale, un flusso di ricordi, emozioni e riflessioni che disegna il ritratto autentico di una donna che ha vissuto intensamente ogni istante della propria esistenza.

Contenuti
Vincente o perdente: ecco come si racconta Ornella VanoniUn viaggio attraverso musica, arte e passioneLe presentazioni del libroUn libro per chi vuole ascoltare davvero

È sempre stato il mio nome, Ornella.
Ma ora mi sembra finalmente di averlo scritto di mio pugno

Vincente o perdente: ecco come si racconta Ornella Vanoni

Ho visto la bellezza dove era un’evidenza. Ma l’ho vista anche dove molti passavano senza fermarsi.
Ho fatto soffrire? Temo di sì.
Ho sofferto? Tantissimo.
Per amore ho fatto di tutto.
Ho promesso, spergiurato, negato, sono partita all’alba, sono piombata in ospedale nel cuore della notte, ho indossato abiti provocanti, biancheria costosa da strappare.
Ho fatto scenate, mi sono annoiata, ho passato ore ad ascoltare la voce registrata nella segreteria telefonica di chi mi evitava.
Ho sbagliato, ho trionfato, ho guadagnato, ho subito un tracollo.
Vincente o perdente.
Tutte e due le cose, alternatamente.

ornella vanoni pacifico vincente o perdente

Nelle 176 pagine del libro, Ornella si racconta senza sconti, alternando leggerezza e profondità, ironia e malinconia. Parla d’amore, della bellezza che ha saputo riconoscere anche dove altri non si fermavano, delle cadute e dei trionfi, della sua instancabile voglia di amare, del dolore, degli errori e delle rinascite. È il ritratto di una donna fragile e forte al tempo stesso, capace di emozionare con la sincerità di chi non ha più nulla da dimostrare, ma ancora molto da condividere.

Un viaggio attraverso musica, arte e passione

Il libro è anche un viaggio attraverso la straordinaria carriera di Vanoni: dagli esordi con Giorgio Strehler e le “canzoni della mala”, agli amori travolgenti come quello con Gino Paoli, fino alle grandi collaborazioni con artisti come Fabrizio De André, Lucio Dalla, Luigi Tenco, Paolo Fresu, Carmen Consoli, Mahmood, Elodie. Senza dimenticare il sodalizio artistico con Vinícius de Moraes e Toquinho e l’esperienza americana con jazzisti del calibro di Herbie Hancock e Gil Evans.

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Vincitrice del Premio Tenco nel 1981 e della Targa Tenco nel 1984, Ornella Vanoni ha attraversato generazioni e stili restando sempre fedele a se stessa: elegante, malinconica, graffiante. Una voce inconfondibile e una personalità che ha saputo reinventarsi con ironia e intelligenza.

Le presentazioni del libro

ornella vanoni pacifico vincente o perdente

Vincente o perdente è stato presentato il 7 maggio alle 18.00 alla Libreria Mondadori Duomo di Milano, e successivamente il 16 maggio alle 17.45 al Salone del Libro di Torino 2025, dove Vanoni e Pacifico hanno incontrato il pubblico per raccontare la genesi di un libro che è molto più di un racconto biografico: è una dichiarazione d’amore alla vita, anche nelle sue contraddizioni più dolorose.

Un libro per chi vuole ascoltare davvero

Vincente o perdente è un libro da leggere con il cuore aperto, senza fretta. Un’occasione rara per entrare nell’universo interiore di una delle più grandi interpreti della musica italiana, che ha saputo trasformare le sue fragilità in forza e la sua vita in arte. Un’opera per chi ama la verità che si cela dietro le luci della ribalta. E per chi, come Ornella, ha sempre scelto di saltare nel vuoto piuttosto che restare ferma.

Io non ho mai risparmiato in amore.
Non puoi essere prudente, in amore come in amicizia.
È uno spreco.
Non sai niente se non ci passi dentro.
È come non partecipare.
E io, alla fine, credo che la vita per molti aspetti sia insensata.
O, almeno, molto di ciò che ti capita non è in tuo controllo.
Ma l’obbligo che hai, se vieni scaraventato nel mondo, è di partecipare, di prendere parte.
Di andare a vedere.
Non voglio raccomandare niente a nessuno, posso però felicitarmi con me stessa: tra un passo indietro prudente e un salto nel vuoto, io ho sempre saltato.
Ho avuto una vita difficile, dolorosa.
E bella, bellissima.
E gioiosa.
Ho avuto tutto.

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