Oggi, a Parole dall’Oriente, concluderemo la dilogia di Sue Lynn Tan. Dopo La figlia della Dea della Luna, infatti, è il momento di parlare di Il cuore del guerriero del sole, capitolo conclusivo dell’avventura, pubblicato da Mondadori e tradotto da Laura Miccioli.
Nata in Malaysia, Sue Lynn Tan ha studiano a Londra e in Francia, prima di trasferirsi a Hong Kong dove risiede tutt’ora. Il suo amore per la lettura è nato dalle fiabe e dalle leggende che il padre le leggeva quando era piccola e, una volta esaurite tutte le storie, ha deciso di iniziare a scriverne di suo pugno. Forse è anche per questo che l’atmosfera dei suoi romanzi è così suggestiva e, a tratti, quasi onirica.
Perchè la tranquillità non sembra fare parte della vita di Xingyin
È passato un anno da quando Xingyin è potuta finalmente tornare a casa, riabbracciare sua madre e la sua balia, e riprendere la placida, tranquilla vita che porta il sapore della sua infanzia. Un anno tra gli splendenti corridoi dell’argenteo palazzo della luna, un anno di visite – a volte sporadiche – di Liwei, e, sebbene indesiderate, anche di Wenzhi. Un anno in cui ha Xingyin ha iniziato a guarire, nel corpo e nel cuore.
Tuttavia, ora che la Luna non è più isolata, ora che visitatori possono giungere da ogni angolo del Regno Immortale, la pace sembra destinata ad andare i frantumi. Soprattutto quando le nuvole all’orizzonte sono scure di tempesta, quando la luna rimane buia in un giorno in cui sarebbe dovuta essere piena, e quando un misterioso biglietto getta nel caos tutto ciò che si è creduto vero fino a un istante prima.
Il cuore del guerriero del sole di Sue Lynn Tan: la mia recensione
Credo sia giusto iniziare dicendo che, trattandosi di una dilogia, per capire appieno gli avvenimenti narrati ne Il cuore del guerriero del sole, sia necessario leggere il primo romanzo di Sue Lynn Tan, La figlia della Dea della Luna. Non solo molti dei personaggi che compaiono sono infatti stati già presentanti precedentemente, ma i fatti stessi della trama sono indissolubilmente legati alle prime avventure di Xingyin.
Con Il cuore del guerriero del sole, l’autrice coglie l’opportunità di farci scoprire nuovi reami del Regno Immortale, descrivendo in modo superbo paesaggi sottomarini, desertici o roventi. La dovizia di particolari, sia nelle descrizioni dell’aspetto di palazzi e personaggi, sia degli stati d’animo e delle scene d’azione, fanno sì che sia praticamente impossibile non rimanere stregati dalla storia, attendendo con ansia il prossimo colpo di scena, la prossima rivelazione.
Personalmente, apprezzo particolarmente la cura dedicata nel dipingere i vestiti, con parole così vivide e precise da permettermi d’immaginarli al meglio delle mie possibilità (sarà il fatto che per anni il fantasy, per me, è stato sinonimo di Medioevo occidentale, ma trovo estremamente affascinanti queste vesti fluttuanti dai ricami quasi vivi).
Personalmente, mi rendo conto di aver apprezzato maggiormente questo romanzo, rispetto al precedente. Credo che larga parte di ciò sia da attribuire alla trama: scomparse sono le pagine in cui Xingyin siede a corte, studiando, per lasciare il posto ad altri tipi di sfide e tribolazioni. Il ritmo con cui si susseguono le sfide, gli ostacoli, è molto incalzante e mi ha permesso di mantenere un interesse costante per le sorti della figlia della Dea della Luna.
Per non parlare del fatto che mai mi sarei aspettata che le vicende prendessero una piega tale. O meglio, non c’erano dubbi che l’Imperatore celeste sarebbe ricomparso (difficile che accada altrimenti, visto che sembra l’artefice di moltissimi eventi essenziali per la storia), però non avevo per nulla previsto gli slittamenti di potere che Sue Lynn Tan ha immaginato.
E così Xingyin si trova di nuovo a combattere per il futuro di chi ama, per tenere al sicuro la sua famiglia e sì, anche per portare la pace tra gli immortali. Tuttavia, non è la stessa ragazza di quando ha teso l’arco per la prima volta. Ora è temprata dal dolore, dalle scelte che ha dovuto compiere. Sa che a volte il compromesso è l’unica strada, che mentire può essere l’unica scelta, che ci sono momenti in cui chinare il capo, e altri in cui mostrare i denti. È consapevole della propria forza, ma ha anche imparato che a volte è un atto di maggior coraggio chiedere aiuto, piuttosto che ascoltare l’orgoglio e continuare da soli. Ho apprezzato lo sviluppo del suo personaggio, e l’ho trovato molto coerente.
Ovviamente, però, a mettere alla prova la protagonista non solo solamente le prove che Sue Lynn Tan ha in serbo per lei, ma anche i tormenti del cuore. Per tutto il romanzo, infatti, la giovane si trova divisa tra l’amore dolce, puro che prova per Liwei, e i sentimenti contrastanti che la colgono al pensiero di Wenzhi, il cui tradimento è una ferita ancora fresca che, per quanto sembri rimarginata, è pronta a sanguinare nei momenti meno opportuni.
Insomma, Il cuore del guerriero del sole di Sue Lynn Tan è la degna conclusione di questa dilogia. Un’avventura serrata, in cui la protagonista si trova ad affrontare prove molto difficili, senza tuttavia soccombere allo scegliere la strada più facile. Perchè non sempre la via migliore è ripagare il sangue con il sangue, la perdita con la perdita. Lo consiglio agli appassionati di fantasy che però cercano nuovi contesti e una storia che sembra, a tratti, una fiaba.
Cosa leggeremo il prossimo mese?
Per l’appuntamento di aprile, Parole dall’Oriente vola in Giappone. Leggeremo, infatti, Le sorelle Donguri di Banana Yoshimoto, pubblicato da Mondadori.