Su F(t)E(a)M abbiamo sempre parlato di come il Femminismo sia inclusività, parità, equità. Oggi, quindi, parliamo di come gli uomini vengano esclusi. Esclusi dal lavoro perché sono diventati padri? No. Esclusi perché in quanto uomini sono considerati degli inetti? No. Esclusi perché la società pensa che stiano bene solo in cucina e ad accudire figli? No.
Esclusi da un Night Club.
Una donna penserà: “Ma come, tutto qua?”
Uomini esclusi dal One Night Parties di Londra:
Siamo nella capitale inglese, in un King Night fatto per persone no-binary e donne. E gli uomini? Non ci sono. Non posso entrare.
Questo luogo che elimina le regole del patriarcato si chiama One Night Parties, gestito da sole donne (una rarità nel mondo sessista in cui viviamo) e creato da Mistress Adreena. Oltre a essere la fondatrice di questo locale notturno, è anche modella e dominatrice. L’unico modo degli uomini per poter “guardare” dentro il Night è l’account Instagram, dove vengono postate le foto delle serate scattate dalla fotografa Miss Gold.
Ma perché escludere gli uomini? Cosa hanno fatto?
Niente di personale, semplicemente tutti questi locali notturni sono gestiti da uomini e non sono uno spazio sicuro per le donne o per le persone “diverse” da ciò che impone il patriarcato. Sinceramente io, personalmente non ci sono mai entrata e non perché non sarei curiosa, ma perché so che passerei il mio tempo a guardarmi in giro per sentirmi “sicura” e non mi godrei il motivo per cui si è di solito in un Night: esplorare.
“Un spazio a Londra esclusivamente per donne e persone non-binary per esplorare la propria femminilità.”
Ma è giusto tutto questo? Che per colpa di uomini dominati, e dunque vittime del patriarcato, ci rimettano quelli “bravi”? No. non è giusto. Ma quando mai la vita è giusta?
Dalla domanda che ha il One Night Parties, le donne e le persone no-binary avevano bisogno di uno spazio tutto loro in un mondo che non le vuole.
Le donne sono accusate ingiustamente di provocare stupri e violenze per una gonna corta. Qui, al One Night Parties, possono entrare solo in lingerie e l’ultima cosa di cui si devono preoccupare è di essere oggettificate come nella maggior parte dei luoghi pubblici.
In realtà questa iniziativa non esclude gli uomini, ma il patriarcato. Esclude il loro modo di pensare, esclude l’oggetto, esclude la dominanza di genere. Esclude tutto ciò che le donne e le persone no-binary devono affrontare ogni singolo giorno.
Insomma, ecco “Una stanza tutta per sé” che Virginia Woolf avrebbe sempre desiderato!