In occasione del Giorno della Memoria, sarebbe opportuno anche con un piccolo gesto, portare avanti il ricordo dell’Olocausto e impedire che vada perso tra le pagine dei libri di storia. Bisogna tenere vivo quel ricordo proprio per evitare che tali barbarie siano ripetutamente messe in atto. Le azioni di odio raziale posso avere tanti nomi e possono manifestarsi anche in maniera diversa dal rinchiudere un popolo, un avversario politico o un disabile in un campo di concentramento o di sterminio.
Secondo Liliana Segre il tempo cancellerà il ricordo e sui libri di storia resteranno solo poche frasi dedicate alla Shoah. Di parere opposto è la scrittrice Lia Levi, che sebbene senta lo stesso dolore della senatrice, è più fiduciosa ed ottimista.
Olocausto, Liliana Segre: “Tra qualche anno non resterà nemmeno una riga sulla Shoah nei libri di storia”
Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e senatrice a vita, è convinta che tra qualche anno sui libri di storia troveremo solo qualche riga a raccontare la Shoah. Durante la conferenza stampa per presentare le iniziative per la Giornata della Memoria a Milano, ha affermato:
“Una come me ritiene che tra qualche anno ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella. Le iniziative che possono venire da una vecchia come me a volte sono noiose per gli altri, questo lo capisco perfettamente, so cosa dice la gente del Giorno della memoria. La gente già da anni dice, ‘basta con questi ebrei, che cosa noiosa’. Il pericolo dell’oblio c’è sempre”.
“È vero che non sono mai contenta”, ha proseguito Segre, replicando al primo cittadino che, con affetto, l’aveva punzecchiata sul fatto che non fosse completamente soddisfatta del tram che verrà inaugurato e che circolerà per le vie di Milano con la scritta tram della Memoria. Il problema sarebbe proprio la scritta, che non cita la Shoah. La senatrice ha detto:
“Quando uno è così vecchio come me, ha visto prima l’orrore e poi è arrivato a sentire chi lo nega addirittura. Quando a un certo punto la coscienza si sveglia, dopo che sei stato non capito e silenzioso, non sei mai contento perché quello che vedi attorno a te non è abbastanza, una come me non si accontenta, è pessimista”.
Il tram della Memoria
A spingere per il tram era stata proprio Segre, chiedendo che il tram girasse per la sua città sensibilizzando al tempo stesso sul genocidio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
“Finalmente dopo tanti anni c’è un tram che gira per Milano, finalmente per la prima volta passa un tram con scritto Giorno della memoria. Prima di morire vedrò la mia Milano con il mio tram, ma non lo posso più prendere perché ho la scorta e fra poco la smetterò anche di dare fastidio. Sono contenta, ma da quanti anni poteva esserci questo tram?”.
La replica del ministro dell’Istruzione
Alle preoccupazioni di Segre ha risposto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, affermando che quanto detto dalla senatrice rispetto alle poche informazioni sui libri di storia “è molto grave, serio ed è verissimo“. E ancora: “In Europa moltissimi ragazzi, con percentuali preoccupanti, neanche sanno che sia esistita la Shoah. E c’è anche il problema di un antisemitismo di ritorno, dobbiamo far sì che la memoria non passi e nelle scuole si ricordi che cosa è stato l’Olocausto“.
Anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è intervenuto sul tema. “Dobbiamo evitare che quello che teme Segre accada. Noi ci stiamo lavorando, bisogna lavorare per coltivare questa memoria. La senatrice Segre, a cui va sempre tutta la mia deferenza, considerazione e ringraziamento sa bene che il ministero della Cultura si sta attivando“.
Lia Levi: “Non credo che l’Olocausto sarà dimenticato”
La scrittrice Lia Levi, Premio Strega Giovani nel 2018, ospite di Rtl 102.5, è intervenuta nel corso di Non Stop News, dopo le parole della senatrice a vita Segre che ritiene che “tra qualche anno” sulla Shoah “ci sarà una riga nei libri di storia e poi più neanche quella”. La scrittrice ha affermato: “Sento molto da vicino il dolore di Liliana Segre ma non credo che l’Olocausto sarà dimenticato“.
“Ogni giorno incontro tanti giovani e mi accorgo che non devo più spiegare loro ciò che è accaduto perché già lo sanno, conoscono la storia. Non voglio fare buonismo ma non penso assolutamente che tutto ciò sia destinato a sparire perché è una ferita alla civiltà” spiega la scrittrice.
La Levi, 91 anni, autrice di fortunati libri anche per ragazzi, che da bambina ha vissuto le persecuzioni razziali e la deportazione nei campi di concentramento, ha raccontato la sua esperienza nel primo romanzo, il bestseller Una bambina e basta, Premio Elsa Morante.
Un libro di cui riprende i fili in Tutto quello che non avevo capito. Una bambina e basta cresce (HarperCollins), che arriva in libreria per il Giorno della Memoria del 27 gennaio, con le illustrazioni di Zosia Dzierżawska. In questa nuova storia quella bambina cerca di ritornare ad una vita normale in un’Italia distrutta dalla guerra dove è tutto da ricostruire: una nuova casa, gli esami da recuperare, le lezioni noiose dal rabbino, le amicizie di un tempo che si sfaldano e quelle nuove che nascono in cortile, il cuore che batte per qualcuno che non si conosce ancora.
Nel sottofondo il rumore di un Paese che è irrequieto e affamato quanto la Lia adolescente, che si batte con coraggio e passione per rivendicare gli ideali di democrazia e libertà.
“In questo libro racconto una cosa positiva, la liberazione, e una cosa negativa, l’aspettativa, purtroppo sbagliata, di tornare ad una vita normale nell’Italia distrutta del dopoguerra. Ci sono molte cose politiche ma anche tante cose psicologiche, dove la giustizia si mescola con l’ingiustizia e bisogna fare i conti con la propria etica personale” ha raccontato a Non Stop News la Levi. “Oggi, a 91 anni, penso che ci sia ancora qualcosa di quella bambina” ha detto.
Per la Giornata della memoria torna in libreria, per Biancoenero edizioni, anche L’amica di carta in una nuova edizione, con un’esclusiva intervista a Lia Levi realizzata da Anselmo Roveda e le illustrazioni ricavate dagli intagli di Donatella Limentani. Cosa succede quando l’unica “amica del cuore” ti lascia all’improvviso perché cambia città? Mauretta, rimasta sola, decide di confidarsi con un quaderno, che diventa così la sua nuova amica: una “amica di carta”.