Anche oggi ti propogo un libro Bompiani, come offerta del giorno – e di nuovo un saggio, perchè trovo parecchi titoli di questa casa editrice parecchio interessanti. In questo caso, parliamo di Yuval Noah Harari con il suo Homo Deus. Breve storia del futuro.
Prima che il commento sul “mondo libero da pandemie” ti scoraggi e ti faccia bollare il volume come una presa in giro, lascia che ti dica una cosa: l’opera è stata pubblicata nel 2018, quando nessuno, assolutamente nessuno, avrebbe mai potuto anche lontanamente prevedere gli aventi disastrosi che hanno segnato – e stanno segnando – gli ultimi tre anni (e il Covid è solamente uno di questi, probabilmente il principale, ma di sicuro non l’unico).
Ecco la trama dell’opera di Yuval Noah Harari
Nella seconda metà del XX secolo l’umanità è riuscita in un’impresa che per migliaia di anni è parsa impossibile: tenere sotto controllo carestie, pestilenze e guerre. Oggi è più probabile che l’uomo medio muoia per un’abbuffata da McDonald’s piuttosto che per la siccità, il virus Ebola o un attacco di al-Qaida.
Nel XXI secolo, in un mondo ormai libero dalle epidemie, economicamente prospero e in pace, coltiviamo con strumenti sempre più potenti l’ambizione antica di elevarci al rango di divinità, di trasformare “Homo sapiens” in “Homo Deus”. E allora cosa accadrà quando robotica, intelligenza artificiale e ingegneria genetica saranno messe al servizio della ricerca dell’immortalità e della felicità eterna?
Yuval Noah Harari racconta sogni e incubi che daranno forma al XXI secolo in una sintesi audace e lucidissima di storia, filosofia, scienza e tecnologia, e ci mette in guardia: il genere umano rischia di rendere sé stesso superfluo. Saremo in grado di proteggere questo fragile pianeta e l’umanità stessa dai nostri nuovi poteri divini?