Caro iCrewer, stai cercando una lettura stimolante ed interessante? Ecco quello che fa per te: Questioni scottanti di Margaret Atwood, edito da Ponte alle Grazie. Il libro è uscito ufficialmente il 3 marzo 2022, e per l’occasione Michela Murgia ha incontrato l’autrice.
In contemporanea mondiale con l’uscita in Canada, Usa e UK, viene pubblicato in Italia Questioni scottanti, il volume che riporta l’Atwood-pensiero degli ultimi 20 anni.
Il volume raccoglie i saggi d’occasione e gli interventi della scrittrice canadese dal 2001 a oggi su letteratura, attualità, ambiente, femminismo, scrittura e molto altro. In occasione dell’uscita del libro, Michela Murgia, grande lettrice ed estimatrice del mondo immaginario e intellettuale di Margaret Atwood, ha incontrato la scrittrice e ha messo a fuoco con lei i temi che stanno loro più a cuore.
La trama di Questioni scottanti
L’autrice: Margaret Atwood
Margaret Atwood è una delle voci più importanti della narrativa e della poesia canadesi. Laureata a Harvard, ha esordito a diciannove anni. Ha pubblicato romanzi, racconti, raccolte di poesia, libri per bambini e saggi. Più volte candidata al Premio Nobel per la Letteratura, ha vinto il Booker Prize nel 2000 per L’assassino cieco.
Fra i suoi titoli più importanti ricordiamo: L’altra Grace (2008), Il racconto dell’Ancella (2017), Il canto di Penelope (2018), I testamenti (vincitore del Booker Prize 2019), La donna da mangiare (2020), Lesioni personali (2021), e le raccolte di poesie Brevi scene di lupi (2020)e Moltissimo (2021)
L’estratto di Questioni scottanti
Nel 2001, con gli attacchi terroristici alle Twin Towers e al Pentagono, cambiò tutto. Gli antichi presupposti furono messi in discussione, le antiche certezze volarono fuori dalla finestra, le antiche ovvietà smisero di essere vere. La paura e il sospetto erano all’ordine del giorno.
Ed è qui che comincia Questioni scottanti. Perché questo titolo? Forse perché le questioni che abbiamo dovuto affrontare finora nel Ventunesimo secolo sono ben più che urgenti. Ogni epoca pensa questo delle proprie crisi, naturalmente, ma non c’è dubbio che quest’epoca sia diversa. Primo, il pianeta.
È proprio vero che il mondo sta bruciando? Siamo stati noi a dargli fuoco? E questi incendi li possiamo spegnere? E cosa dire delle disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza, non solo nel Nord America, ma praticamente ovunque? È mai possibile che una struttura tanto instabile e sbilanciata verso l’alto possa reggere? Quanto tempo dovrà passare prima che il novantanove per cento ne abbia abbastanza e dia fuoco alla metaforica Bastiglia?
Poi c’è la democrazia. È in pericolo? E poi: cosa intendiamo per «democrazia»? È mai davvero esistita, nel senso di uguali diritti per tutti i cittadini? E parlando di tutti, diciamo sul serio? Tutti i generi, tutte le religioni, tutte le etnie? Vale la pena di preservarlo o di perseguirlo, questo sistema che chiamiamo democrazia? Cosa intendiamo parlando di libertà? Quanti discorsi dovrebbero essere liberamente pronunciati, e da chi, e riguardo a che cosa? La rivoluzione dei social media ha dato un potere mai visto ad aggregati di persone online definiti «movimenti» se ti piacciono e «organizzazioni criminali» se non ti piacciono. E questo è un bene o un male, o solo un’estensione dei vecchi movimenti di massa?
«Bruciamo tutto» – slogan molto popolare di questi tempi – significa davvero bruciare tutto? Per esempio tutte le parole? E come la mettiamo con i «creativi», come qualcuno ha l’abitudine di chiamarli? Come la mettiamo con gli scrittori e la scrittura? Devono – anzi, dobbiamo – limitarsi a fare da megafono, a riplasmare banalità accettabili che si presumono vantaggiose per la società, oppure abbiamo qualche altra funzione? Se si trattasse di una funzione che gli altri disapprovano, i nostri libri verrebbero messi al rogo? E perché no? Non sarebbe la prima volta. Un libro non ha nulla di intrinsecamente sacrosanto.
Queste sono alcune delle questioni scottanti che mi sono state poste, e che ho posto a me stessa, nel corso degli ultimi vent’anni. Qui ci sono alcune risposte; o piuttosto, dei tentativi di risposta: in fin dei conti è questo che significa saggio: una prova; un tentativo.
Nn leggero’ il libro