In arrivo dal 4 novembre, in tutte le librerie fisiche e digitali, il romanzo di Giacomo Casti intitolato Nino e la balena, pubblicato da Milieu Edizioni. Se adori viaggiare tra realtà e finzione letteraria in questa lettura avvincente potrai ritrovare due grandi personaggi che conosci già: Antonio Gramsci e Moby Dick. Uno dei più grandi pensatori del XX secolo non muore il 27 aprile del 1937 ma, grazie alla penna di Casti, diventerà Nino e si imbarcherà attraverso un viaggio d’avventura insieme al libro Moby Dick.
Curioso di sapere meglio la trama e leggere un estratto del romanzo? Andiamo a scoprirlo insieme!
La trama e un estratto di Nino e la balena
E se Gramsci non fosse morto, il 27 aprile del 1937? Se Moby Dick non fosse solo un libro, un mito, una metafora, un’allegoria? Se quello della vendetta fosse il più puro, il più nobile dei sentimenti?
Sento una voce che canta per me. La voce mi vuole bene, nel buio. Sì, con gli occhi chiusi riesco a vedere la mia nascita. Vedo la mia nascita e vedo la mia morte. Se li tengo aperti, ho come la sensazione di sognare. Sogno e realtà sono così difficili da riconoscere, a volte. Nel sogno, o nella realtà, sento che non morirò mai. Se non morirò mai, se non sono già morto, dove sono, adesso?
Roma, 27 aprile 1937.
Muore Antonio Gramsci.
Genova, 1 maggio 1937. Un uomo di quarantasei anni, piccolo di statura, imbottito di oppiacei e dall’aspetto affaticato si imbarca alla volta di New York, sul Rex, il transatlantico più potente e veloce mai costruito in Italia, vanto del duce e delle sue ambizioni di egemonia sul mondo.
L’uomo ha un libro con sé, un libro tradotto da Pavese qualche anno prima, un libro dall’incipit fulminante: “Chiamatemi Ismaele”. L’uomo legge il libro e lentamente, durante la lunga traversata, intorno a lui sembrano accadere fatti e palesarsi figure di non semplice decifrazione. Sotto, in profondità, negli abissi oceanici e in quelli altrettanto sconfinati della mente, qualcosa, o qualcuno, prende consapevolezza di sé e inizia ad agire, muoversi, organizzarsi.
Una strana, enorme, inquietante forza decide di ripensare sé stessa e il mondo terracqueo, riposizionarsi nella catena alimentare e riprendere il posto che ritiene di avere e di meritare: quello del dominatore, del vendicatore, del profeta. Di Dio. La creatura ha con sé due alleati: la scoperta della parola, questo incantesimo che solo gli umani sono riusciti sino ad ora a realizzare, e una memoria ineguagliabile. Il suo canto saprà essere tremendo.
Un romanzo sul potere
Si forma una volontà: quella di ripensare sé stessa e il mondo, riposizionarsi nella catena alimentare e prendere il posto che le spetta, quello del dominatore, del vendicatore, del profeta. Una coscienza che può emergere grazie al traino di due straordinarie facoltà: il linguaggio e la memoria, esperienze umane che la creatura decide di rivendicare per sé, proseguendo lo sconfinamento della vita e della morte nell’annullamento dei limiti tra sogno e realtà, animale e umano.
Attraverso il dialogo tra Gramsci e la balena, la cui voce si intreccia alla narrazione principale provocando un senso di inquietudine e spaesamento, Casti scrive un romanzo sul potere, un percorso letterario, storico e politico allo stesso tempo.
Come reagire all’orrore e al sonno della ragione, del fascismo come della crisi ambientale? Come trovare un equilibrio etico nella tragedia, personale e collettiva? Oltre la morte e l’utopia, nel romanzo di Casti Gramsci ha l’occasione di vivere un’ultima avventura, stavolta sotto la stella della vendetta.
Conosciamo l’autore Giacomo Casti
Giacomo Casti è nato e vive in Sardegna. Si occupa di letteratura, teatro e musica. Regista e attore per Antas Teatro, è stato membro del direttivo della Fondazione Giuseppe Dessì e tra i fondatori dell’Associazione Chourmo, che da vent’anni organizza a Cagliari il Marina Cafè Noir , Festival di letterature applicate. Da molti anni si occupa della realizzazione di spettacoli e reading musicali su testi propri e di vari autori.
Nel 2018, con Meltemi, ha pubblicato Sardi, italiani? Europei. Tredici conversazioni sulla Sardegna e le sue identità.