Marco Ciriello scrive quanto William T. Vollmann, ma su argomenti diversi. I Villeggianti, in uscita il prossimo 17 marzo per i tipi di Milieu Edizioni, è un’enciclopedia sentimentale del calcio internazionale. Un’antologia di testi che racconta la passione ventennale dell’autore e si sviluppa attraverso delle microstorie: ritratti di giocatori, allenatori e partite, dai grandi e indimenticabili nomi fino agli outsider che hanno lasciato un segno nella storia.
I Villeggianti di Marco Ciriello
Diviso in cinque sezioni, I Villeggianti ripercorre le migliori pagine calcistiche dalla fine degli anni ‘70 a oggi, partendo da Napoli, attraversando l’Africa, fino ad arrivare in America Latina.
Maradoneide, la prima sezione, offre discese verticali sui campi di gioco del Pibe de oro, dall’Argentina allo scudetto con il Napoli. Ritratti di calciatori, distinti per bravura o carattere, sono protagonisti della seconda parte, intitolata I villeggianti: da Pelè a Ronaldo, da Paolo Rossi a Mario Corso e poi Neymar, Ibrahimović e tanti altri.
Panchine pensanti è invece la raccolta di racconti dedicata agli allenatori: da un riformatore del calcio moderno come Guardiola a tecnici iconici come Kloop, Simeone e Lippi. E ancora, Ancelotti capace di vincere in UEFA Champions League con diverse squadre e formazioni; Ranieri, che condusse la sfavorita al vertice della Premier League; Spalletti con i suoi stupefacenti cambiamenti nell’attuale campionato; Mihajlovic, scomparso da poco, e molti altri ancora.
La quarta parte, Dinamica dell’impensabile, racchiude i momenti più belli e indimenticabili del pallone internazionale. Nell’ultima sezione del volume, Corpi, Ciriello esce dalla sua veste documentaristica di articolista: lascia il potere alle parole e ai suoni, declinando le più belle pagine del calcio in originali poesie.
I Villeggianti è l’incontro tra sport e letteratura. La scrittura di Marco Ciriello – “Uno dei migliori scrittori della sua generazione”, come ha detto Paolo Di Stefano sul Corriere della Sera – parte sempre dal racconto giornalistico ma esonda inevitabilmente nel letterario, con chiare influenze latinoamericane che vanno da Soriano a Cortázar, fino a Borges e Bolaño.