In libreria dal 15 gennaio la raccolta di racconti L’uomo che non voleva piangere di Stig Dagerman, pubblicato, nella collana Gli Iperborei, da Iperborea. Il testo si articola in sedici racconti tra realismo sociale e visionarietà. L’autore erede della grande tradizione della narrativa sociale svedese e ammiratore di Franz Kafka, fu uno sperimentatore e innovatore; nei suoi romanzi alterna l’adesione alla realtà a una poetica dell’assurdo dove gli universi narrativi assumono forti connotazioni simboliche.
L’uomo che non voleva piangere di Stig Dagerman: la trama
La versatilità dell’autore emerge anche nei suoi numerosi racconti, che furono in parte pubblicati in vita e in parte raccolti solo dopo la prematura morte dello scrittore.
Racconti tra loro assai diversi, e tuttavia in ciascuno ritornano i temi che caratterizzano nel complesso la sua scrittura: il terrore senza nome e senza apparente ragione che attanaglia il protagonista dei Vagoni rossi, la topografia onirica e gli ossessivi sensi di colpa nell’Uomo di Milesia, ma anche il flusso di coscienza in cui – in Dov’è il mio maglione islandese? – il narratore costruisce con un linguaggio duro, cattivo e disperato una versione menzognera e illusoria della propria esistenza per poi, reso confuso e inerme dall’ubriachezza, smontarla e rivelare tutta la propria infelicità, il proprio bisogno d’amore.
Dagerman come sperimentatore, dunque, ma il suo sperimentare non è mai fine a se stesso: è piuttosto l’incessante ricerca di mezzi espressivi che permettano di presentare in modo vivo, quasi violento, le grandi questioni dell’esperienza umana. Anzitutto il senso della sofferenza e poi la costante ricerca di un amore che è allo stesso tempo indispensabile e irraggiungibile.
Cenni biografici dell’autore
Stig Halvard Dagerman nato a Alvkarleby il 5 ottobre 1923 e morto a Enebyberg, il 5 novembre 1954, è stato un giornalista. scrittore e anarchico svedese. In seguito all’abbandono da parte della madre nei primissimi mesi dopo la nascita e per la difficoltà del padre, minatore nei pressi di Stoccolma, di garantire le condizioni essenziali alla crescita, il piccolo Stig fu ospitato e cresciuto dai nonni paterni. Anche contrariamente a talune descrizioni biografiche, egli più tardi descrisse l’infanzia come l’epoca forse più felice della sua vita.
Nei nonni trovò delle figure vivaci, rassicuranti ed intellettualmente stimolanti, dunque le prime condizioni per il futuro percorso intellettuale. L’uccisione del nonno nel 1940 da parte di uno squilibrato e, poco tempo dopo, la perdita della nonna colpita da una emorragia cerebrale , portarono il giovane a commettere il primo di una serie di tentati suicidi. Tempo dopo si sarebbe trasferito a Stoccolma dal padre.
A soli tredici anni poté avvicinarsi all’anarchismo e al sindacalismo. Iniziò precocemente l’attività di scrittore in seno all’Unione Sindacale Giovanile (Syndikalistiska Ungdomsförbundet) per poi elevarsi a redattore del giornale Storm (traducibile come La tempesta) e, ancora, a cura prevalentemente di fatti di cronaca, del giornale anarcosindacalista Arbetaren (L’operaio).
Solo in seguito avrebbe potuto scrivere per le sezioni culturali. Talentuoso, sensibile e libertario concluse la propria esistenza suicidandosi a soli 31 anni. Per la somma di questi fattori sopravvive tutt’oggi come figura mitica della letteratura svedese. È per molti versi un emblema della letteratura quarantista, capitanata dai celebri Karl Vennberg e Erik Lindegren. Anarchico lucido e appassionato incapace di accontentarsi di verità ricevute, militante sempre in difesa degli umiliati, degli offesi e dell’inviolabilità dell’individuo.
L’autore appartiene alla famiglia dei Kafka e dei Camus e resta nella letteratura svedese una figura culto che non si smette mai di rileggere e riscoprire. Intraprende molto giovane una folgorante carriera letteraria bruscamente interrotta dalla tragica morte, lasciando quattro romanzi, quattro drammi, poesie, racconti e articoli che continuano a essere tradotti e ristampati. Iperborea ha pubblicato Il nostro bisogno di consolazione, Il viaggiatore, Bambino bruciato, I giochi della notte, Perché i bambini devono ubbidire?, La politica dell’impossibile, Autunno tedesco e Il serpente.