Caro iCrewer, eccomi a segnalarti una nuova uscita per Diego Galdino, con un romanzo disponibile dal 14 febbraio 2020 edito da Leggereditore, intitolato Una storia straordinaria.
Naturalmente siamo in pieno periodo romantico, vediamo cuoricini in ogni dove, e anche se il freddo glaciale tipico di febbraio sta dando il meglio di sé, siamo tutti desiderosi di pensare a qualcosa di tenero, caldo e appassionante: in questo nuovo lavoro di Diego Galdino troviamo la storia di Luca e Silvia, due perfetti sconosciuti fino al momento in cui il destino decide di farli incontrare, e che si ritroveranno a vivere emozioni intense e… salvifiche? Questa è infatti la domanda che pone l’autore attraverso le avventure dei due protagonisti: “L’amore può essere tanto potente da superare i confini dei nostri limiti e delle nostre paure?” – Lo scopriremo solo vivendo… ehm, leggendo. Dì la verità, caro iCrewer, hai letto l’ultima frase canticchiando, nevvero? Beh l’ho fatto anche io mentre lo scrivevo!
Chi è Diego Galdino?
Diego Galdino (classe 1971) vive a Roma e ogni mattina si alza mentre la città ancora dorme, per aprire il suo bar dove tutti i giorni saluta i clienti con i caffè più fantasiosi della città. Soprannominato dagli amici del locale il Cinderella della letteratura. Autore di successo internazionale, è tradotto nei paesi di lingua spagnola, in Polonia, Bulgaria e Serbia. Ha esordito con Il primo caffè del mattino, di cui sono stati venduti anche i diritti cinematografici in Germania, Mi arrivi come un sogno, Vorrei che l’amore avesse i tuoi occhi, Ti vedo per la prima volta, L’ultimo caffè della sera, tutti pubblicati con Sperling & Kupfer, mentre Bosco bianco, è stato auto pubblicato per una scelta di cuore. Con Una storia straordinaria l’autore fa il suo ingresso nel catalogo Leggereditore.
Dicono di lui e del suo libro:
“Diego Galdino è un uomo di rara dolcezza e umiltà
e uno scrittore sensibile e intenso.”
Federica Bosco
Un romanzo che richiama
le atmosfere di Io prima di te
di Jojo Moyes
e Un giorno di David Nicholls
Un mix ben miscelato tra Marc Levy
e Nicolas Barreau con un omaggio
alla Roma d’altri tempi
e al cinema d’autore