Ciao iCrewer! Eccomi ancora qui per segnalarti altre nuove uscite firmate Mondadori.
Anche in questo caso, la Mondadori ha dato una vasta opportunità di scelta; in questo articolo troverai libri del genere classico e gli Oscar (incentrati sul fantasy). Scopriamo insieme quali sono i libri in uscita e le loro trame così che tu possa scegliere nei migliori dei modi…
L’impero del vampiro di Jay Kristoff, edito Mondadori
Jay Kristoff (il pluripremiato autore bestseller della trilogia Nevernight) torna in libreria con un nuovo romanzo fantasy intitolato L’impero del vampiro.
Il romanzo sarà disponibile a partire del 14 settembre 2021 anche se potete già preordinarlo. Tutti coloro che effettueranno il preorder sul sito mondadoristore.it, riceveranno insieme al romanzo, l’artbook Il viaggio di Gabriel con le illustrazioni a colori di Bon Orthwick e Kerby Rosanes, stesso illustratore del libro.
La trama
Sono passati ventisette lunghi anni dall’ultima alba.
Per quasi tre decenni, i vampiri hanno mosso guerra all’umanità; hanno costruito il loro impero eterno, a costo di demolire il nostro. Ormai, solo poche minuscole scintille di luce resistono in un mare di oscurità.
Gabriel de León, metà uomo, metà mostro e ultimo dei Santi d’argento – confratello nonché una delle migliori spade del sacro Ordine d’argento, dedito a difendere il regno dalle creature della notte -, è tutto ciò che si frappone tra il mondo e la sua fine.
Imprigionato dagli stessi mostri che ha giurato di distruggere, è costretto a raccontare la sua storia. Una storia di battaglie leggendarie e amore proibito, di fede perduta e amicizie trovate, della guerra del Re Sempiterno e della ricerca dell’ultima speranza rimasta all’umanità.
Il Sacro Graal.
L’autore – Jay Kristoff
Jay Kristoff è autore di bestseller internazionali di fantasy e fantascienza. Ha vinto otto Aurelian Awards e un ABIA ed è pubblicato in oltre trentacinque paesi, la maggior parte dei quali non ha mai visto. È stupito da tutto questo quanto voi. È alto più di due metri e gli mancano circa 11.500 giorni da vivere.
Non crede nel lieto fine.
Universi di Stanislaw Lem
“Noi cerchiamo solo l’uomo. Non abbiamo bisogno di altri mondi, abbiamo bisogno di specchi. Non sappiamo che cosa farcene di altri mondi. Uno ci basta, quello in cui sguazziamo.” (Stanislaw Lem)
Cent’anni fa nasceva Stanislaw Lem, e insieme a lui la sua gigantesca e sconfinata fantasia.
Il romanziere polacco che scrisse Solaris, da cui venne tratto il film di Andrej Tarkovskij, viene considerato oggi tra i più grandi scrittori di fantascienza del Novecento. Come Arthur C. Clarke, Isaac Asimov e Philip K. Dick, nella sua variegata produzione ha affrontato temi attualissimi ancora oggi: il significato della vita umana tra le macchine intelligenti, le frustrazioni nel comunicare con altre forme di vita, la scarsa probabilità che l’umanità possa capire un universo di cui occupa solo una piccolissima parte. In occasione dell’anniversario che celebra la sua nascita, Mondadori pubblica nella collana Oscar Baobab Universi, un gigantesco volume che contiene la vera essenza di Stanislaw Lem e la ricchezza inventiva di quarant’anni di vita intellettuale.
L’opera di Lem sfugge a qualsiasi categoria. Come definire l’autore? Un filosofo? Un narratore? Uno scienziato? Forse tutte e tre le cose nello stesso tempo. La straordinaria ricchezza inventiva del più celebre autore di fantascienza non angloamericano è ben rappresentata dai racconti presenti in questo volume: quarant’anni di vita intellettuale e creazione letteraria dal primo, Il ratto nel labirinto, del 1956, fino a Il materassino, del 1995.
La trama
Universi raccoglie, per la prima volta, l’intero corpus della narrativa breve dell’autore di Solaris, una produzione multiforme ed estremamente originale, nella quale il lettore ritrova i temi presenti anche nei romanzi: l’interesse per la cibernetica, intesa come studio dei rapporti tra sistemi artificiali e biologici, e più in generale l’erudizione scientifica.
L’approfondito scavo psicologico e introspettivo, di contro a dialoghi essenziali, secondo i modelli americani; la ricerca di una dimensione esistenziale che tende alla speculazione filosofica.
In ogni campo in cui si sia cimentato, lo scrittore polacco ha sempre cercato di superare i limiti del già noto, di sperimentare nuove forme e di non adagiarsi su schemi conosciuti. E, se il pensiero è il fondamento delle sue opere, il suo grande talento gli consente di trasformare le idee in personaggi e le trame in congegni perfetti.
L’autore – Stanislaw Lem
Stanislaw Lem (Leopoli, Polonia, oggi Ucraina, 1921 – Cracovia 2006). È autore di indimenticabili romanzi di fantascienza quali La nube di Magellano (1955) e Eden (1959). Dal suo libro più celebre, Solaris (1961), nel 1972 il regista russo Andrej Tarkovskij realizzò un film, premiato a Cannes, che portò alla popolarità Lem in Europa e in tutto l’Occidente.
Le opere di Lem sono tradotte in oltre quaranta lingue.
Per concludere, ecco due classici di Andrea Zanzotto.
Erratici di Andrea Zanzotto
La trama
Entrare nel laboratorio di un grande autore è una straordinaria avventura, un’occasione unica per osservarne l’opera e apprezzarne gli sviluppi da una prospettiva privilegiata.
Erratici ci offre una serie di poesie di Andrea Zanzotto pubblicate nelle più varie sedi tra il 1937 e il 2011 e mai confluite nei suoi libri, testimonianze fedeli della vivacità e dell’operosità della sua officina poetica. L’esplorazione dell’archivio privato in cui il poeta spesso teneva traccia o a volte copia delle sue pubblicazioni occasionali, assieme alla esplorazione sistematica di annate di quotidiani e riviste, ha infatti consentito di espanderne il corpus di un centinaio di poesie, da quelle adolescenziali risalenti agli anni del liceo (1937-38), improntate a un sostanziale pascolismo psicologico, ai versi di impostazione civile (1946) legati agli eventi della Resistenza. Se le poesie successive delineano l’evolversi dell’esperienza poetica zanzottiana fino a quel primo acuminato vertice toccato da Vocativo, quelle degli anni Sessanta ne dilatano l’orizzonte del sapere e del dire tra classicismo, caustica ironia e inclinazione sperimentale, proiettandosi verso i grandi esiti di La Beltà. Ed eccoci poi alle prime e già mature ricognizioni in versi sul dialetto (precedenti l’edizione del poemetto Filò e la composizione dei testi per il Casanova di Federico Fellini), fino alle prove quanto mai varie degli ultimi decenni, quando il soggetto lirico zanzottiano «si diffrange identificandosi con gli enti minimali del paesaggio», o con gli indizi del suo «”accadere” nella pagina, esitante tra silenzi e “promesse” di senso» (Francesco Carbognin). Siamo già nel pieno della stagione lirica inaugurata dal Galateo in Bosco, cui fanno da contrappunto i sorprendenti sonetti, gli epigrammi e le poesie a tema erotico degli ultimi anni. Questi erratici – in geologia: blocchi di roccia trascinati a valle dai ghiacciai – ci invitano a ripercorrere, per sentieri a tutt’oggi inesplorati, l’itinerario di un assoluto protagonista della nostra poesia – della nostra cultura tout court – tra secondo Novecento e albori del nuovo millennio.
Traduzioni trapianti imitazioni, di Andrea Zanzotto
La trama
Traduzioni trapianti imitazioni sarà disponibile a partire del 14 settembre 2021. Per ora potete preordinarlo sia in versione cartacea che formato e-book.
Nel vastissimo orizzonte culturale di Andrea Zanzotto, entrano grandi figure di epoche e letterature diverse, rispetto alle quali, fin dalla giovinezza, il nostro autore si impegna in un confronto attivo, in un lavoro di traduzione che preferisce definire “imitazione”. Si tratta, per usare un’altra sua efficace espressione, di “fantasie di avvicinamento”, di cui questo volume ci offre un nuovo e imprescindibile percorso, che parte dai primi abbozzi, condotti su testi di Hölderlin, Rimbaud e García Lorca, e include anche una ventina di versioni del tutto inedite, predisposte per un quaderno di traduzioni che non si realizzò.
Come scrive Giuseppe Sandrini, Zanzotto aveva coltivato, «in anni cruciali per la sua produzione, la traduzione poetica in forma di impegno critico e divulgativo», e lo dimostra, per esempio, il suo partecipe approccio all’opera di Éluard. Seguirono poi, nella sua geniale versatilità, in sintonia con autori che ne avevano coinvolto la passione e l’attenzione, traduzioni da Michaux, anche nel segno di una netta predilezione per la letteratura francese, dimostrata dai numerosi autori prescelti, da Ronsard fino a Frénaud.
Questo libro si articola peraltro in vari capitoli o rubriche, secondo le diverse lingue e letterature di appartenenza, e perciò, oltre che dal francese, presenta versioni dal tedesco, dallo spagnolo, dall’inglese, dal romeno e, in appendice, dal portoghese; ma anche dal latino o dal friulano.
Un cammino che produce “imitazioni” inedite dall’amato Virgilio, da Pessoa, da Pasolini, addentrandosi nientemeno che nell’inno Eleusis di Hegel. Ci troviamo di fronte alla solidissima conferma dell’inesausta attitudine a un’esplorazione ininterrotta di Zanzotto nei più diversi campi in cui la parola poetica può manifestarsi.
Beninteso, per essere mirabilmente ricreata dalla sensibilità e dalla magistrale abilità di artefice di un autore capace di assumerne valori e spunti essenziali nel corpo della propria opera.
L’autore – Andrea Zanzotto
Figura centrale e grande innovatore nella poesia, non solo italiana, Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo, Treviso, 1921 – Conegliano, Treviso, 2011) esordì, nello Specchio, con Dietro il paesaggio. Tra le opere più celebri Vocativo, La Beltà, Il Galateo in Bosco, comprese, con tutte le altre, nel riassuntivo Meridiano, Le poesie e prose scelte (1999) e nel volume Oscar, Tutte le poesie (2011). Zanzotto è autore anche di racconti, saggi e traduzioni.