Dal 24 aprile Iperborea ha reso disponibile Il mio sottomarino giallo, romanzo d’ispirazione apertamente autobiografica dell’amato scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson: una storia su come la vita può essere salvata dalla passione per i libri e per la poesia, che leggiamo nella traduzione di Silvia Cosimini.
Il mio sottomarino giallo: trama e tematiche
È estate in un parco di Londra, quando a uno scrittore islandese di passaggio sembra di vedere nientemeno che Paul McCartney, seduto sotto un albero. Deve avvicinarlo, ma cosa dirgli? Come riordinare il groviglio di una vita che ai Beatles si è aggrappata nei momenti più difficili?
Forse la storia comincia nel 1969, quando lo scrittore aveva sette anni e il padre sulla sua Trabant, più imbarazzato che commosso, gli disse che mamma era morta, lasciando al figlio i suoi dischi, i suoi libri e un vuoto enorme. Poi arriveranno una matrigna, l’appartamento in uno squallido condominio di Reykjavík, i silenzi ostinati di un padre alcolista, lo scioglimento dei Beatles, l’immersione nella Bibbia e la scoperta amara del dio crudele dell’Antico Testamento.
Il suo mondo è crollato e di lui si impossessa un furore senza nome, mitigato soltanto dalla solitudine e dalle lunghe estati trascorse nei selvaggi Strandir, nel Nord dell’Islanda, dove fantasia e realtà si confondono, i Beatles si riuniscono e i morti tornano, a implorare di non essere dimenticati. E se la vita è «una ferita che non si rimargina mai», il bambino si fa adulto e scopre la poesia chiuso nella biblioteca di Keflavík, conosce l’amicizia e impara a leggere il silenzio, forse anche quelli del padre.
J. K. Stefánsson tra autobiografia e allucinazioni magiche
In un romanzo dove l’ispirazione autobiografica si mischia ad allucinazioni magiche, tra salti nel tempo e da un continente all’altro, Jón Kalman Stefánsson ripercorre a cuore aperto una vita intensa come tante e, munito solo di una penna che sa trovare la speranza quando tutte le luci si spengono, accompagna il lettore nei suoi luoghi oscuri.
Una scrittura rinomatamente molto evocativa, che realizza potenti affreschi dell’Islanda di ieri e di oggi, affrontando le grandi domande dell’uomo riguardo la vita, l’amore, il senso dell’esistenza e il rifugio nell’arte.
Conosciamo Jón Kalman Stefánsson
Nato nel 1963 a Reykjavík, Stefánsson è stato insegnante e bibliotecario, per poi dedicarsi alla poesia e alla narrativa diventando uno dei più amati scrittori nordici. Più volte nominato al Premio del Consiglio Nordico, con Luce d’estate: ed è subito notte ha ricevuto il Premio Islandese per la Letteratura. Con Iperborea ha pubblicato anche la trilogia Paradiso e inferno, La tristezza degli angeli e Il cuore dell’uomo, il dittico I pesci non hanno gambe e Grande come l’universo, nonché i romanzi Storia di Ásta, Crepitio di stelle e La tua assenza è tenebra, oltre alle raccolte di poesie La prima volta che il dolore mi salvò la vita e Quando i diavoli si svegliano dèi.
L’autore sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino per due appuntamenti: l’11 maggio alle 12:45 presso la Sala Berlino del Centro Congressi dialogherà con la traduttrice (ormai storica) Silvia Cosimini sulla tematica “Lo scrittore e il suo doppio”; il 12 maggio alle 13.30 presso la Sala Azzurra (PAD. 3) presenterà Il mio sottomarino giallo insieme a Mauro Garofalo e Flavio Gregori.