Il prossimo 16 gennaio in libreria e negli store online troverete Hans Mayer e la bambina ebrea di Eleonora E. Spezzano, giovanissima autrice di Reggio Calabria, edito Bonfirraro. E’ il suo romanzo d’esordio e lei è la più giovane scrittrice italiana a raccontare della Shoah.
«Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga».(Primo Levi)
L’orrore, la disumanità e il terrore sono indelebilmente impressi nella genetica umana dopo uno dei capitoli più atroci e orrendi della storia: la Shoah. Si è fatto tanto e si continua a farlo per cercare di mantenere il ricordo sempre vivo. Ed è grazie a menti giovani e libere da qualsiasi pregiudizio politico, storico o sociale, che si può sperare che nella nuova genetica venga scritta una nuova storia. Un grande omaggio a questa nuova genetica è quello di Eleonora E. Spezzano.
La singolarità di questa pubblicazione non sta soltanto nel libro in sé, ma nel tema trattato e approfondito da una ragazza di soli 14 anni. Eleonora E. Spezzano ha voluto mettere nero su bianco il frutto dei suoi studi e delle sue ricerche in merito alla terribile vicenda che ha colpito l’intera umanità negli anni del nazismo e, soprattutto, entrando nel merito delle condizioni degli ebrei, privati della loro libertà non soltanto sociale, ma anche fisica, e spogliati della loro stessa dignità. Singolare è anche la scelta stilistica utilizzata per la narrazione: l’intero romanzo è raccontato in prima persona seguendo il punto di vista dell’ufficiale. Difficoltà, questa, che impreziosisce ancora di più la scrittura di Eleonora Spezzano: raccontare la Shoah, a 14 anni, e farlo guardando il nazismo con gli occhi di un uomo e di un ufficiale tedesco che rinuncia alla sua vita e al suo ruolo sociale in nome dell’amore.
«L’autrice ha saputo dare un tocco di leggerezza a un tema così cupo e pesante come quello della Shoah. Ha voluto, con il suo romanzo, infondere un sentimento di speranza, di pace e di memoria; ideali che bisogna mantenere vivi tra i giovani e gli adulti. – commenta l’editore Salvo Bonfirraro – Siamo felici di poter promuovere un lavoro come quello della Spezzano, penna giovanissima e brillante e dal messaggio forte: non bisogna dimenticare».
E’ la storia della Shoah raccontata attraverso gli occhi pieni di speranza di una giovane autrice, che ha intrecciato due storie apparentemente contrastanti, per il periodo storico in cui sono inserite, ma intimamente legate dal sentimento universale dell’amore. Da una parte Hans Mayer, un ufficiale della Wehrmacht, soffocato da un passato oscuro che cerca di reprimere con forza e disprezzando segretamente il suo stesso lavoro. Dall’altra parte Marie, una piccola bambina ebrea, che destabilizzerà la vita dell’ufficiale diventando così il segreto più prezioso da custodire. Le loro vite si incrociano nel periodo più tragico delle persecuzioni contro gli ebrei e non sarà semplice, per Hans, comprendere quanto l’amore possa essere per lui l’unico vero motore di vita. Marie sarà solo il primo raggio di un sole che farà brillare in Hans la voglia di rinunciare alla sua vita cristallizzata nella sua spenta uniforme per abbandonarsi al sentimento vero, e sentirsi finalmente vivo.
La stessa autrice afferma: «Quello che fin dall’inizio volevo comunicare attraverso questo libro è il ricordo. Non dobbiamo dimenticare l’orrore generato dalla Seconda guerra mondiale. Dobbiamo imparare dal nostro passato per non ripetere gli stessi errori. Tutti gli esseri umani che hanno perso la vita per colpa della guerra non possono essere morti invano. Le loro vite spezzate devono essere un esempio per tutti noi, così da evitare un’altra guerra distruttiva».
Eleonora E. Spezzano, quattordici anni, vive a Reggio Calabria e frequenta il Liceo Classico. Sin da piccola è appassionata di poesia e ama scrivere. Nella scrittura, infatti, riversa tutti i suoi pensieri. Con il tempo è cresciuto, insieme a lei, anche il suo amore per i libri.