In arrivo dal 9 novembre la raccolta poetica dell’autore Stig Dagerman intitolata Breve è la vita di tutto quel che arde, pubblicata da Iperborea. Se ami le antologie poetiche e i versi che pongono una riflessione sulla caducità della vita, questo volume ti travolgerà nella sua intensità. Addentriamoci meglio nella sinossi.
La sinossi di Breve è la vita di tutto quel che arde
Un giorno all’anno si dovrebbe immaginare / la morte chiusa in una scatoletta bianca. / A nessuna illusione si dovrebbe rinunciare, / nessuno morrebbe per quattro dollari in banca. // (…) Nessuno vien bruciato all’improvviso / e nessuno per strada ha da crepare. / Certo, è menzogna, son del vostro avviso. / Dico soltanto: Possiamo immaginare.
Stig Dagerman espresse anche in versi la vicinanza agli ultimi e l’umanesimo dolente che in una continua tensione tra speranza e disincanto attraversano la sua multiforme opera in prosa. Negli anni 1944-47 e 1950-54, fino al giorno prima di morire, scrisse per il giornale anarchico Arbetaren oltre 1300 dagsedlar, poesie satiriche a commento della cronaca politica e sociale che con il loro tono diretto contribuirono a fare di Dagerman un riferimento identitario per i giovani libertari della sua generazione.
Il metro è per lo più tradizionale, quasi da filastrocca, ma la giocosità della rima e del ritmo potenzia per contrasto la durezza dei contenuti: gli accordi della «democratica» Svezia con la Spagna di Franco, i senzatetto di Stoccolma lasciati al freddo, i bambini armati per combattere le guerre dei grandi. Ai brevi componimenti di denuncia, questo volume affianca una scelta di versi in cui la forma irregolare insieme alla riflessione sulla condizione umana, pur sempre intrecciata all’impegno politico, avvicina l’autore alle avanguardie internazionali e ben accoglie simboli e metafore della sua narrativa.
Una lettura toccante che aggiunge un tassello significativo al ritratto di uno sperimentatore instancabile al quale ancora oggi s’ispirano scrittori, giornalisti e musicisti di tutta Europa.
L’autore Stig Dagerman
Anarchico lucido e appassionato incapace di accontentarsi di verità ricevute, militante sempre in difesa degli umiliati, degli offesi e dell’inviolabilità dell’individuo, Dagerman appartiene alla famiglia dei Kafka e dei Camus e resta nella letteratura svedese una figura culto che non si smette mai di rileggere e riscoprire.
Segnato da una drammatica infanzia, lo scrittore e giornalista intraprende molto giovane una folgorante carriera letteraria bruscamente interrotta dalla tragica morte, lasciando quattro romanzi, quattro drammi, poesie, racconti e articoli che continuano a essere tradotti e ristampati.
Iperborea ha pubblicato Il nostro bisogno di consolazione, Il viaggiatore, Bambino bruciato, I giochi della notte, Perché i bambini devono ubbidire?, La politica dell’impossibile, Autunno tedesco e Il serpente.
Il podcast: Raccontami Stig Dagerman
Da non perdere il podcast in 5 puntate (più una puntata bonus) realizzato da Matteo Bordone e intitolato Raccontami Stig Dagerman prodotto da Iperborea con il sostegno di Creative Europe. I libri e l’attualità della figura di Dagerman sono raccontati e approfonditi insieme ad alcuni ospiti: Antonio Brizioli, Elisabetta Bucciarelli, Fulvio Ferrari, Giorgio Fontana, Valeria Parrella, Marco Peano, Vanni Santoni.
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