Se rispondi male ti faccio leggere un libro!
Sembra uno scherzo, ma non è cosi! Potrebbe sembrare la tipica minaccia, e io aggiungerei troppo benevola, di un docente o di una mamma esasperata e invece a dirlo anzi ad imporlo è, guardate un po’, un Sindaco!
TI SPIEGO COS’È ACCADUTO
Andrea Costa, Primo Cittadino di Luzzara, un paesino vicino Reggio Emilia, stanco delle continue vessazioni espresse da giovani e meno giovani nella pubblica e virtuale piazza, ha pensato bene di riunire il Consiglio Comunale e di emanare “un editto” (scusa il termine un po’ medioevale) a dir poco meraviglioso, da lui definito “Anti Cattiveria” e disposto in tutti i manifesti del paese.
Ti riporto il testo e le motivazioni…
E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO MANIFESTARE RABBIA, CATTIVERIA, RANCORE E OGNI ATTO FISICO VERBALE TESO A RECARE OFFESA A SINGOLI O GRUPPI DI PERSONE, VISTO IL DIFFONDERSI SEMPRE PIù PREOCCUPANTE DI MANIFESTAZIONE DI CATTIVERIA E DI INTOLLERANZA GRATUITA”
E aggiungo…
Immersi come siamo nell’indifferenza più totale verso quelle che dovrebbero essere le regole della buona educazione e rispetto verso gli altri, l’ordinanza del “Coraggioso Sindaco”, se da una parte mi ha sorpresa, dall’altra, oltre a condividerla totalmente, mi ha fatto riflettere. Le motivazioni del Primo Cittadino, rispetto alla decisione secca di dare un taglio netto alle intolleranze pubbliche e virtuali, a mio avviso, le più pericolose, è giustificata dal fatto che le manifestazioni di cattiveria e di rabbia gratutita, stiano aumentando in maniera preoccupante (questo l’aggettivo usato dal Sindaco) al punto di arrecare danni etici e morali ai singoli individui e alla comunità a cui il singolo appartiene.
IN ALTRE PAROLE, come sottolinea il Sindaco, IL FENOMENO STA DEGENERANDO E COLPISCE LE PERSONALITà PIù VULNERABILE, FRAGILI, E DI TUTTO QUESTO, AFFERMO ANCHE IO, NON SE NE PUò più.
Il confronto verbale violento e denigrante o la mancanza di rispetto, è senza dubbio, da condannare ma, con il buon senso delle parti, è possibile che le questioni si possano risolvere. Non si pùò evitare la responsabilità oggettiva di aver commesso un atto illecito o di essersi espresso in modo scorretto e offensivo, ma per la violenza virtuale il discorso è diverso. La responsabilità soggettiva di qualsiasi oggetto di offesa o violenza diffamatoria è concessa dalla mancanza del “Visus” come sottolinea Costa: Non ti vedo e posso dirti e farti ciò che desidero! Non so per te, ma per me è vigliaccheria bella e buona. E di questo mi assumo la responsabilità. Troppo facile, schermare la propria piccolezza, per denigrare, esprimere pensieri che vanno oltre il lecito, perseguitare, incitare all’odio, manifestando un carattere, probabilmente incapace, nel mondo reale, di reggere il confronto.
Di queste episodi sono pieni tutte le pagine dei nostri quotidiani, neppure la morte prematura di giovanissimi, caduti nella trappola di menti malate, il suicidio di persone lasciate sole ad affrontare le difficoltà della vita, oggi come oggi, importa a nessuno. Forse perchè non è a noi che è accaduto? Voglio proprio sperare che non sia cosi, significherebbe pensare di far parte di una generazione di lobotomizzati.
L’ordinanza del giovane Sindaco, com’era prevedibile, ha sollevato anche qualche critica, soprattutto quelle di coloro che lo indicavano, guarda caso, responsabile di alcuni pensieri non proprio idilliaci espressi sul Web e indirizzati a personaggi politici. La risposta del Primo Cittadino è arrivata immediata, con un bel “Mea Culpa,” e, pur ritenendo il suo pensiero “una critica rispettosa e non un’offesa,” del virtù dell’errore si sarebbe sanzionato personalmente.
Tuttavia a difendere l’operato del Sindaco, si è aggiunta una delle menti più affascinati ed influenti del mondo letterario come Dacia Maraini. Nel suo articolo pubblicato sul Corriere della sera, la scrittrice non ha avuto remore di nessun tipo, e l’episodio di Luzzara le ha dato ragione.
“Il nostro Paese, scrive la Maraini,“ sta ormai decadendo in fatti di tolleranza, rispetto e solidarietà e il linguaggio ne è la prova. Un linguaggio di disprezzo, di odio di prevaricazione che, ormai, ha scosso e continua a scuotere le coscienze. Siamo arrivati al limite e la gente si sta ribellando”
Ma la soluzione ad un problema del genere qual è?
La risposta di Andrea Costa colpisce come uno schiaffo ed è, a mio parere, ancora più giusta e in controtendenza del divieto stesso e io ve la riporto fedelmente.
“Le violazioni potranno essere segnalate all’indirizzo di posta elettronica stopcattiveria@comune.luzzara.re.it fornendo le prove per quanto possibile della violazione (screenshot di pagine web, foto di messaggi pubblici, registrazioni audio o video, la testimonianza da parte di più soggetti che accreditino la violazione). Le sanzioni? La lettura della Costituzione, la lettura di alcuni libri particolarmente significativi di autori come Primo Levi, Harper Lee, Italo Calvino…, la visione di film come “La vita è bella”, “Quarto potere”… visite al campo di Fossoli o al Museo Cervi, assistere a precise rappresentazioni teatrali, ma anche svolgere almeno dieci ore di volontariato sul territorio comunale”.
Che dire, disabituati alle buone maniere, punire la violenza, qualunque essa sia con la gentilezza, sono certa scuoterà le coscienze di molti. Personalmente, il mio plauso per l’idea è scontato ma guarda caso, sono dietro ad uno schermo e l’unica cosa che posso fare e mi sento di fare è dirgli ciò che penso…
“Caro Sindaco, per quello che può valere, hai la mia benedizione. Continua cosi e come si dice, non ti curar di loro ma guarda e passa, vedrai, con il tempo, le buone maniere e un pugno di libri in più, avrai accanto meno maleducati. Nel mio piccolo, posso, però segnalarti un buon libro per i distratti, chissà ti potrebbe far comodo”
BUONA FORTUNA