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Leggende e usanze natalizie dal mondo: Nonno Gelo

Erika Zappoli 4 anni fa Commenta! 4
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Caro iCrewer, se ti dico lunga barba bianca, rosse gote rubiconde, lungo e caldo vestito orlato di pelliccia, arriva d’inverno a portare doni ai bambini, di chi sto parlando?

Lo so, hai pensato a Babbo Natale, ma non è di lui che oggi voglio parlarti, bensì di

Nonno Gelo, il Babbo Natale russo e di molti paesi dell’est

Nonno Gelo

Il suo abito è blu oppure azzurro, raramente bianco, anche se alcune iconografie lo hanno raffigurato con il vestito rosso come il più famoso Babbo Natale occidentale, ma non farti ingannare, il colore rosso è stato scelto durante la guerra fredda come propaganda politica, essendo lo stesso colore della bandiera sovietica.

Nonostante queste somiglianze le origini delle due figure natalizie sono molto diverse. Babbo Natale si pensa abbia origine da San Nicola, il vescovo greco vissuto tra il 270 e il 350 d.C.  le cui reliquie sono conservate a Venezia e a Bari, città, quest’ultima di cui è patrono.

Nonno Gelo o Ded Moroz, invece era un demone e non un santo. Il suo nome era Morokoz, inverno personificato in uomo con il potere di congelare le persone. A lui infatti furono attribuite le morti per assideramento dei bambini sfuggiti al controllo dei genitori e di persone disperse nei boschi.

Nonno GeloLa natura era un elemento determinante da cui dipendeva la sopravvivenza dell’uomo, soprattutto durante il rigido inverno russo. Per questo la figura di Morokoz aveva un valore così importante.

C’è da fare una precisazione però, il termine demone in russo, vuol dire spirito e non ha la connotazione negativa che ha nella nostra lingua.

Morokoz era piuttosto considerato l’ago della bilancia tra bene e male, buono con le persone gentili e oneste, molto severo con le persone dell’animo cattivo.

Ne è un’esempio la favola pubblicata da Alexander Afanes’ev tra quelle pubblicate tra il 1855 e il 1863 nella sua opera Fiabe Russe, nella quale racconta una fiaba della tradizione siberiana, la cui protagonista Marfusha è una ragazza abbandonata nel gelido bosco dalla matrigna che si vuole liberare di lei.

Quando arriva il Gelo si impietosisce e vedendo il ben cuore della ragazza invece che assiderarla decide di portarla con sé e coprirla di regali. Sorte diversa per la matrigna cattiva che a causa dell’orribile gesto viene punita vedendo congelata la figlia prediletta.

Come Morokoz è diventato Ded Moroz, Nonno Gelo

Già verso al fine dell’anno 1000 d.C. le divinità pagane soccombono all’avanzata del Cristianesimo, per questo motivo la figura di Morokoz perde il potere di assiderare gli sprovveduti, ma mantiene la figura di vecchio bonario dispensatore di doni per bambini. A differenza di Babbo Natale però lui li porta la notte di Capodanno invece che il giorno di Natale.

Nonno GeloUn’altra particolarità di Nonno Gelo è che non ha folletti come aiutanti, è invece sempre accompagnato da Sneguročka , ovvero fanciulla di neve, figlia di Inverno e Primavera. Viene rappresentata con lunghe trecce bionde, guance rosse, abito bianco e celeste. Quando è chiamata, arriva avvolta in un vortice di neve.

Un mito affascinante che non conoscevo. Sono sempre a caccia di leggende e se anche a te piacciono le leggende natalizie, ti consiglio il libro appena uscito di Aurora Biancospino, Fiabe di Natale per bambini da leggere tutti insieme intorno all’albero.

Una piccola curiosità sul colore del vestito del nostro Babbo Natale: agli inizi della sua leggenda il vestito orlato di pelliccia era verde. Il colore rosso si deve a una nota ditta produttrice di bibite, il cui prodotto di punta ha l’etichetta rossa.

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