Nicola Gardini con la sua prima raccolta di poesie…
Il tempo è mezza mela. Poesie per capire il mondo: un titolo più che fantasioso, direi. Un titolo che potrebbe scatenare, metafore, allegorie, simbologie a non finire. Del resto i poeti, lo sappiamo, sanno andare oltre le barriere della realtà e se la fantasia non è loro prerogativa, dove la si potrebbe cercare?
Il tempo è mezza mela, Salani edizioni, è una raccolta di poesie del 2018 con un titolo che ispira congetture senza limiti: potrebbe essere mezza mela marcia o mezza mela alla ricerca dell’altra metà o mezza mela rimasta sola perchè l’altra è stata mangiata…
Potrei trovare mille appigli e mille spunti per parafrasare questo titolo ma in questo tempo sospeso, dove tutti stiamo vivendo quasi surrealmente tra mille precauzioni, non so quanto amplificate dal panico per un virus che non si conosce, preferisco pensare che la mezza mela di Nicola Gardini, abbia quasi il potere taumaturgico che la poesia porta con se: quel potere che fa volare un po’ più in alto dai mali del mondo e dalle mille paranoie che certe situazioni scatenano.
Nicola Gardini, docente di letteratura italiana a Oxford, collabora spesso con scuole e università, scrive per il Corriere della sera e per il Il Sole 24 Ore. Autore del best-seller Viva il latino. Storia e bellezza di una lingua inutile, ha tradotto alcuni tra i più importanti poeti latini, come Ovidio e Catullo e diversi autori moderni, da Virginia Woolf a Ted Huges, si cimenta per la prima volta, in una raccolta di versi densa di fantasia e talento, perchè a quanto pare di poesia se ne intende… Ad affermarlo non sono io che lo conosco poco e sono stata attratta dall’originalità del titolo, ma è Bianca Pitzorno, famosa scrittrice e a sua volta, autrice di libri per ragazzi:
…le poesie di Nicola Gardini sono così belle, così serene, eleganti ed equilibrate, così fondamentalmente ‘positive’, come sapevano esserlo solo i grandi classici di una volta: semplici e profonde, talvolta spiazzanti per il gioco di parole, ma capaci di ricomporre subito ogni rischio di disordine o contraddizione.
Poesie solo per bambini?
Nicola Gardini nel suo Il tempo è una mezza mela. Poesie per capire il mondo, sembra rivolgersi ad un pubblico di piccoli lettori. Dico sembra perchè il linguaggio usato, le tematiche del tempo e della natura espresse in versi rimati ed apparentemente semplici, delicati ed eleganti, sembrano planare aerei e leggeri sopra le cose ma è un’apparenza che si rivela, ad una lettura più attenta e fra le righe, in tutto il suo profondo significato.
Prendi la penna e scrivi./ Scrivi qualunque cosa/ dovunque arrivi arrivi. / La penna adesso posa/ ecco in quei segni brevi/ hai ripetuto gli evi. (Ripetere, da Il tempo è una mezza mela. Poesie per capire il mondo).
Nicola Gardini si rivolge, fra il serio e il faceto, con leggerezza ed ironia, sicuramente ad un pubblico di giovani lettori, ma allo stesso modo anche ad un pubblico di lettori adulti che probabilmente hanno perso il gusto della conoscenza, credendo di aver compreso il mondo, mentre basta un niente per capovolgere le certezze acquisite. E il riferimento che sento di dover fare di fronte a questi giorni di incertezza assoluta che stiamo vivendo, a questo punto è lampante: ancora una volta mi accorgo di quanto la poesia può essere se non profetica adattabile, anzi per usare una parola moderna, multitasking.
Il tempo è l’arte di contare/ le notti e i giorni dall’inizio/ è dunque arte stellare/ che vuole gran giudizio./ Non lasciare incontata notte alcuna/ e un giorno non aggiungere alla somma/ una è la storia del sole e della luna/ se si sbaglia ricorrere alla gomma. (Se si sbaglia, da Il tempo è mezza mela. Poesie per capire il mondo)… E magari potessimo davvero ricorrere alla gomma per tutti gli errori e gli sfregi fatti alla nostra stessa umanità!
Non credo davvero che Nicola Gardini abbia pensato, scrivendo la sua raccolta di poesie nel 2018, che un giorno di un anno a venire qualcuno le avrebbe “usate” per riflettere su un tempo di destabilizzazione civile e sociale causata da un virus sconosciuto: so soltanto che la poesia, a volte, diventa profezia o qualcosa di molto simile ad essa. E stupisce. Sempre.