Cari lettori di ICrewPlay, oggi ho bisogno di voi e del vostro pensiero. Mi hanno dato da leggere e recensire il libro di Federico Larosa intitolato Nell’addio, edito da Merlino edizioni, pubblicato il 24 settembre del 2020.
Di cosa parla Nell’addio di Federico Larosa?
Edoardo, studente universitario poco più che ventenne, per mantenersi agli studi lavora come commesso presso un negozio di abbigliamento; attraverso una chat di incontri per omosessuali conosce Alessandro, un uomo di quarant’anni, istruttore di fitness e, occasionalmente, attore di fiction. Dopo lo scambio di alcuni messaggi, i due decidono di incontrarsi. L’appuntamento farà scattare l’interesse dell’uno per l’altro e, a breve, la frequentazione diventerà più assidua e coinvolgente. Edoardo, che non ha mai rivelato alla propria famiglia di essere gay, è alle sue prime esperienze ed è terrorizzato dall’idea di contrarre malattie legate al sesso, pertanto la relazione si trascina tra serate e carezze ma nulla di più. Alessandro avrà pazienza e rispetto per Edoardo? Nonostante lo desideri con tutto se stesso ne accetterà la volontà? Nella quotidianità di Edoardo ci sono Giorgia, amica e collega di lavoro, combattuta per un segreto che si porta dietro da anni, e Marcello, autista del bus notturno che Edoardo incontra spesso al rientro dalle sue serate e con il quale intrattiene interessanti conversazioni. Poi ancora la madre e la sorella.
Federico Larosa classe 1981, nato a Genova è giornalista, addetto stampa e conduttore radiofonico. Laureato in Scienze della Comunicazione all’Università “La Sapienza”, vive a Roma con il gatto Enea e lavora per una fondazione attiva nei campi della ricerca, dell’educazione e della didattica. Nell’addio è il suo primo romanzo.
Cosa pensare del romanzo Nell’addio di Federico Larosa?
La storia, l’idea, mi è piaciuta tanto. Sono felice che finalmente si parli di alti tipi d’amore, non solo quello etero. Qualcuno un giorno disse “Il mondo è bello perché vario”, ed è vario anche l’amore. Esiste quello etero, omossessuale, per se stessi, per i famigliari e gli amici. La cosa positiva di questo romanzo è la diversità che emerge. Ma emerge anche l’uguaglianza che ognuno di noi ha, ovvero i sentimenti: la paura di non piacere, di essere delusi, di deludere. La felicità che si prova con gli amici, l’agitazione del primo incontro, la curiosità che ci invade quando conosciamo qualcuno di nuovo.
Mi piace il fatto che parli di temi attuali, come appunto l’amore omosessuale, il mondo dei social e di come ci si “conosce” online. Di come spesso si fa fatica a essere se stessi e farsi accettare da chi amiamo. La paura di raccontarsi. Tutti questi aspetti sono stati positivi per arrivare a tre stelle nel giudizio, ma un libro non ha bisogno solo di questo. Ha bisogno di una scrittura scorrevole, leggera, appassionata. Ha bisogno di essere pensato, sudato. Ci vuole tempo per far combaciare tutto in una storia, ma ci vuole anche bravura nel far stare tutto dentro un certo numero di pagine.
Nell’addio di Federico Larosa ci sono errori di logica: il narratore sembra in prima persona Edoardo, ma poi sembra onnisciente quando parla dei suoi amici Giorgia e Marcello. Mentre di Alessandro non si sa nulla. Molte scene mi sono sembrate sbrigative, come se all’autore importasse poco di scriverle o avesse fretta nel finirle. Dal tipo di scrittura di Federico Larosa si può notare la sua base giornalistica: concisa e scarna oltre a essere oggettiva Quest’ultimo, infatti, si lascia andare alle descrizioni, fino ad arrivare a ogni piccolo particolare, sia fisico che emotivo.
Nel prossimo libro vedremo se si immedesimerà meglio nella parte di scrittore per lasciare quella da giornalista.
Per tutte le altre recensioni, cari lettori, le trovate tutte sul nostro sito!