Caro iCrewer, per la nostra rubrica di Lifestyle vorrei restare in linea con il tema della Giornata della Memoria. Per questo motivo vi parlerò di Nava Semel, autrice di Testastorta (edito Belforte Salomone) e figlia di ebrei sopravvissuti all’Olocausto.
Nava Semel, voce di una generazione
Quando parliamo di Shoah e strage degli Ebrei, pensiamo subito alle povere vittime colpevoli di essere nati sotto la stella sbagliata oppure di eroi che hanno messo in pericolo la propria vita pur di salvare anche una sola persona. Però, pochi parlano dei figli nati dai sopravvissuti all’Olocausto e di tutti i problemi che hanno dovuto affrontare, sia in famiglia che fuori.
Nava Semel è nata nel 1954 a Jaffa, figlia di Yitzhak Artzi, politico e membro della Knesset, e Mimì Margalit, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz e Kleineshenau. Sua nonna materna era la sorella del rabbino Meir Shapiro. Era la sorella minore del musicista rock israeliano Shlomo Artzi. Ha conseguito un master in storia dell’arte presso l’Università di Tel Aviv.
Negli anni Ottanta Semel balzò all’attenzione raccontando in un romanzo, Il Cappello di vetro, le molte difficoltà incontrate dai giovani che crescevano in famiglie di sopravvissuti alla Shoah. Scrive di lei il quotidiano Yediot Ahronot:
E’ stata una delle voci più autorevoli della sua generazione.
Il primo libro in israeliano di Nava Semel è in prosa ed è incentrato sulla seconda generazione, Hat of Glass. Il suo acclamato romanzo And the Rat Laughed è stato pubblicato in Israele nel 2001 ottenendo recensioni entusiastiche e grande successo. Un’opera teatrale composta da Ella Milch-Sheriff e prodotta dal Teatro Cameri di Tel Aviv e dall’Orchestra da camera israeliana, è stata presentata per la prima volta nel 2005 ed è durata cinque anni. Semel e Milch-Sheriff hanno vinto il “Rosenblum Award” della città di Tel Aviv.
La sua opera teatrale di Semel The Child Behind the Eyes, prodotta per la prima volta nel 1986, è andata in scena sul palcoscenico israeliano per 11 anni. È stato anche prodotto alla radio dalla BBC London, Radio France, Radio Belgium, Radio Spain, Radio Ireland, sei stazioni radio in Germania, Radio Austria e Radio Romania. Ha vinto il premio “Best Radio Drama” in Austria 1996. È stato rappresentato anche a Roma (1990), New York (1991), Los Angeles (1996), Praga (1997), Sibiu Theatre Festival (2004), Resita Teatro in Romania (2005), Teatro di Stato di Ankara, Turchia (2005), Teatro Lodz – Polonia (2006) e Teatro di Bucarest (2007).
Testastorta: una storia italiana
Testastorta parla di persone buone che in Piemonte, a Borgo San Dalmazzo, nascondono un ebreo a rischio della loro vita, ma anche del lato buio di questo orribile periodo, di fascisti e nazisti indottrinati e ciechi davanti alla sofferenza di esseri umani.
Tutto ruota intorno al protagonista, Tommaso, un bambino che è convinto che nella soffitta ci sia una principessa, che altro non è che un ebreo che le due donne che hanno adottato il bimbo stanno nascondendo. Sono loro a chiamare bugiardo e “testastorta” il piccolo Tommaso, umiliandolo e offendendolo, ma, in realtà, con il solo obiettivo di zittirlo e fare in modo che la Gestapo non si insospettisca e vada a controllare se effettivamente c’è nascosto qualcuno.
Ma come mai Nava Semel ambienta una storia in Italia, non avendo alcun legame o parentela? Come ha spiegato in un’intervista:
Non so se sono le storie che aspettano me o se sono io che trovo le storie. Di sicuro, nel caso di questo libro è stata la storia che ha trovato me. Otto anni fa ero stata invitata a Fossoli per un convegno su primo Levi e, in seguito, in Piemonte: era la prima volta in assoluto che visitavo questa Regione.
Un giorno passeggiavo per Borgo San Dlamazzo, affascinata dai tetti spioventi che in Israele non esistono: a un certo punto, ho visto un tetto con sotto una soffitta. E’ lì che ho avuto la rivelazione: mi è sembrato di vedere qualcuno al suo interno, ho sentito che lì era accaduto qualcosa. ‘In questa casa avevano salvato degli ebrei durante la guerra’, mi confermò la mia guida italiana. Così nacque Testastorta: una storia sul tema del prezzo che si paga per le proprie azioni. Ma anche una storia d’amore fra una delle protagoniste, Maddalena, e Salomone Levi, l’ebreo nascosto.
Credo che ognuno di noi debba leggere un libro o un’opera di Nava Semel, per capire al meglio il fardello post Olocausto che ha portato con sé un’intera generazione.