Tra le novità che Mondadori ha pubblicato in questi giorni ho il piacere di segnalarti tre libri molto interessanti così come i rispettivi autori.
Narrativa Mondadori, l’autobiografia di Fibonacci, una vita dedicata all’eroina
Io ero di Nick Fibonacci è senza dubbio particolare per la crudezza e la consapevolezza con cui il testo è stato concepito e scritto. Un libro dai toni forti, violenti al limite di ogni regola cosi come il suo autore che sotto pseudonimo racconta “la sua vita incredibile di spacciatore tossico fuori da ogni standard.”
“Una storia pazzesca, fatta di strategie criminose e di avventure incredibili, di stratagemmi e di eroina. Tanta eroina.” Così lo definisce Lorenza Giuliani, la giornalista che ha aiutato e assistito il protagonista nello scrivere la sua storia. Per quindici lunghi anni la droga è la protagonista principale della vita di Fibonacci. Una vita al limite che il giovane accetta con tutte le conseguenze e che, senza rimpianti, svela totalmente nelle sue memorie.
Siamo in Emilia Romagna, a metà degli anni Ottanta.
Le strade di Bologna nascondono ingressi a locali dove tutto è lecito, la Riviera sobbolle come la California dei Doors. Nick ha vent’anni e l’adrenalinica convinzione che il suo destino sia di vivere a cento all’ora. Quando un po’ per curiosità, in parte per sfida, sicuramente per noia incontra l’estasi artificiale, è una folgorazione: la droga non è solo una catapulta tascabile per l’onnipotenza, ma anche un efficacissimo ascensore sociale, la chiave che gli spalanca le case dei ricchi e della loro bella vita.
Combinando un’intraprendenza che sfiora l’incoscienza a un’inarrestabile energia vitale, Nick sposa entusiasta questa travolgente compagna di viaggio, e presto si ritrova a importare dall’Olanda enormi quantitativi di droga, con cui rifornisce amici, sconosciuti, tossici navigati e dolenti sognatori sprovveduti, ma pian piano anche nuove e vecchie celebrità dello starsystem, famosi sportivi, e altri clienti insospettabili.
Improvvisatosi narcotrafficante, escogita una serie di affari che gli fruttano fiumi di denaro, prontamente dissolti in viaggi, donne, alberghi di lusso, begli abiti e feste sfavillanti, eccessi e tante, tante polveri da sniffare. Convinto che la sua stella non tramonterà mai, Nick continua a sfrecciare nei giorni a fari spenti – senza mai, mai pentirsi della sua dipendenza, nemmeno quando il suo castello inizia a riempirsi di spifferi e crepe, e poi a crollare, trascinandosi dietro tutto: i soldi, gli amici, persino l’Amore. Perché se Nick si volta indietro, l’unico pensiero rimane: “È stato uno sballo pazzesco”.
Qualunque sia l’approccio al testo, vale la pena leggerlo.
Narrativa Mondadori, L’ultimo libro di Pennacchi
Ti ho parlato di Antonio Pennacchi in occasione dell’uscita de Il delitto di Agorà. la nuvola rossa, pubblicato sempre da Mondadori nel 2018. L’autore si ripresenta con La strada del mare un nuovo romanzo che in qualche modo riprende quella che è la storia, le vicende umane della gente che abita negli anni cinquanta l’agro Pontino. Protagonista della storia la saga della famiglia Peruzzi, famiglia originarie del Veneto, scesa nel basso Lazio alla fine degli anni Venti del Novecento per colonizzare le terre bonificate dal regime fascista, E una storia di integrazione e condivisione, la nascita di una nuova comunità che “si intreccia e si mescola con la “grande” Storia italiana e internazionale del dopoguerra.”
Otello, Manrico, Accio, e tutti i figli e le figlie di Santapace Peruzzi e di “zio Benassi”, crescono negli anni del boom economico, mentre Littoria diventa Latina, e si sviluppa, si dirama, si spinge fino al mare, grazie a quella “Strada del mare” per costruire la quale Otello si spezzerà la schiena, che legherà Latina allo scenario splendido e maestoso del Mediterraneo, del lago di Fogliano e del promontorio del Circeo, e che sarà poi percorsa, oltre che dagli abitanti delle paludi pontine, dai grandi nomi della storia italiana e internazionale di quegli anni, tra cui Audrey Hepburn, e John e Jacqueline Kennedy.
Narrativa Mondadori, Stoner, il romanzo dimenticato
Su Stoner il romanzo di John Williams un approfondimento è doveroso. La prima pubblicazione del libro infatti risale al 1965 ma nella memoria letteraria il romanzo è inserito tra i testi messi da parte e dimenticati. Una decina di anni dopo la morte del suo autore, avvenuta nel 1994, il romanzo è stato riscoperto ed è diventato un caso editoriale internazionale, riportato, non solo al centro dell’attenzione dalla critica ma considerato oggetto di culto. È certamente un personaggio interessante, te lo presento:
Definito”l’uomo che ha scritto il romanzo perfetto”, Williams è nato nel Texas nel 1922 da una famiglia di contadini. Dopo il college comincia a lavorare come giornalista e nel 1942 parte volontario per le Forze aeree dell’esercito degli Stati Uniti.
Nel 1950, tornato dalla guerra, accede ad un Master in letteratura inglese e inizia a lavorare come professore presso l’Università del Missouri. Successivamente nel 1954 decide di ritornare all’Università di Denver per insegnare scrittura creativa e letteratura inglese, un impegno che mantiene fino al suo pensionamento. Morirà poi nel 1994.
È stato l’autore di due raccolte di poesie e di quattro romanzi: Stoner, pubblicato nel 1965, Augustus, vincitore nel 1972 del National Book Award, Butcher’s Crossing e Nulla, solo la notte.
“Quand’era giovanissimo, Stoner pensava che l’amore fosse uno stato assoluto dell’essere a cui un uomo, se fortunato, poteva avere il privilegio di accedere. Durante la maturità, l’aveva invece liquidato come il paradiso di una falsa religione, da contemplare con scettica ironia, soave e navigato disprezzo, e vergognosa nostalgia. Arrivato alla mezza età, cominciava a capire..”
“Il romanzo racconta la vita di un uomo, Stoner appunto, che, nato in una famiglia di contadini poveri, finisce per scoprire dentro di sé una passione struggente per la letteratura e diventa professore. È la storia di un uomo che conduce una vita semplice al limite della frugalità. Una vita che lascia poche tracce”.
Un romanzo che, in qualche modo, è un inno all’amore e all’amicizia, parla del matrimonio e della fatica di coltivarne i lati positivi. Ma è anche un romanzo sociale, racconta le fatiche di un duro lavoro nelle fattorie, il difficile compito di crescere ed educare una figlia è soprattutto “un tentativo di avvicinare alle meraviglie della letteratura studenti universitari spesso insensibili”. Stoner è definito soprattutto “un romanzo sull’amore: sull’amore per la poesia, per la letteratura e anche sull’amore romantico. È un romanzo su cosa significa essere umani.”
È proprio l’amore di Williams per la letteratura a spingere Mondadori nella riedizione del romanzo. All’interno del romanzo infatti il lettore può godere di una raccolta di poesie dell’autore, inedita in Italia, dal titolo La necessaria menzogna, uscita nello stesso anno in cui venne pubblicato Stoner. Un modo per avvicinare sempre più lettori al Mistero della Mente e del Cuore di cui scriveva John Williams.
Buona Lettura!