Oggi su F(t)E(a)M parliamo di Nadeesha Uyangoda che ha vinto il Premio Rapallo Speciale “Anna Maria Ortese” con il suo romanzo L’unica persona nera della stanza edito da 66thand2nd il 4 marzo del 2021.
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Chi è Nadeesha Uyangoda?
Nata in Sri Lanka, ma dall’età di 6 anni vive qua in Italia e ha capito fin da subito il dolore del razzismo. Nadeesha Uyangoda è un’autrice freelance che da tempo si occupa di identità, razza e migrazioni. Adesso si occupa di un podcast intitolato “Sulla razza” dove parla delle sue esperienze.
“Le persone di pelle bianca, soprattutto se uomini eterosessuali, non hanno e non sentono il bisogno di pensare a che cosa sono, perché la loro identità è lo standard, la normalità”
Di cosa parla L’unica persona nera della stanza di Nadeesha Uyangoda?
La razza è un concetto difficile da cogliere, pur non avendo fondamenti biologici produce grossi effetti nei rapporti sociali, professionali e sentimentali. La razza in Italia non si palesa fino a quando tu non sei l’unica persona nera in una stanza di bianchi. E quell’unica persona è Bellamy, Mike, Blessy, David… una moltitudine in parte sommersa, sotterranea. Quell’unica persona è chi si è sentito dire troppe volte che «gli italiani neri non esistono»: lo gridano negli stadi, lo dice certa politica, sembrano confermarlo le serie tv, la letteratura, i media. In un certo senso è persino vero: gli italiani neri non emergono, non si vedono negli ambienti della cultura, nei talk show e nelle liste elettorali. O meglio, in quei luoghi esistono ma solo come oggetto del discorso, quasi mai come soggetto. La loro presenza è ridotta alla riforma della cittadinanza, ai casi di razzismo, all’«immigrazione fuori controllo», ai barconi, all’«integrazione». Con un approccio inedito e un linguaggio fresco e «social», Nadeesha Uyangoda apre in questo libro, che incrocia saggio e memoir, un’onesta conversazione per comprendere meglio la dinamica razziale nel nostro paese.
Non è difficile capire come mai abbia vinto il Premio Rapallo. Questo è un premio storicamente ‘alla carriera’ e che per la prima volta la Giuria ha assegnato all’unanimità a un libro di esordio, per il suo “alto valore culturale”. Mi congratulo con Nadeesha Uyangoda e voglio segnalarvi il libro come il regalo perfetto per chi vuole addentrarsi con leggerezza, ironia e acuminato senso critico nella questione razziale nell’Italia di oggi.