Ieri è stata la giornata di San Lorenzo, in occasione della quale tutto il mondo si riunisce per alzare gli occhi al cielo nella speranza di incrociare qualche fulgida stella cadente.
Per rimanere in tema, ho deciso, quindi, di dedicare il nostro spazio domenicale dedicato alla filosofia proprio ai corpi celesti ed in particolare alla musica delle stelle!
Ma le stelle sono davvero in grado di produrre dei suoni? E addirittura una melodia? Scopriamolo insieme!
Pitagora e la musica delle stelle
Che le stelle possano influenzare la nostra vita è un’idea che circola più o meno da sempre ed è ancora attiva ai giorni nostri. Sono tanti quelli che ogni giorno leggono l’oroscopo, chi con più convinzione, chi per divertimento.
Eppure già nel VI secolo a.C. Pitagora, celebre filosofo e matematico greco, aveva elaborato una teoria straordinaria destinata a riscuotere così tanto successo da giungere fino a noi. Egli credeva che l’universo fosse organizzato secondo principi matematici e armonici. Notò che le proporzioni matematiche potevano essere applicate non solo ai movimenti dei corpi celesti ma anche alla musica. Elaborò così la teoria della musica delle stelle, meglio conosciuta come armonia delle sfere, che unisce filosofia, astronomia e misticismo.
Secondo la scuola pitagorica, l’intero cosmo era come uno strumento musicale perfettamente accordato, dove i pianeti e le stelle, muovendosi, emettevano suoni che, insieme, formavano una melodia cosmica in grado di influenzare la vita sulla Terra. Questa musica non era udibile dall’orecchio umano, ma poteva essere percepita solo da veggenti o da pochi eletti, come lo stesso Pitagora. La stessa scala musicale, che secondo alcuni fu inventata proprio da Pitagora e dai suoi allievi, non è altro che riflesso di questa armonia cosmica.
La musica delle stelle continuò ad affascinare moltissimi pensatori antichi. Cicerone nel celebre brano del Sogno di Scipione, parte finale dell’opera De Republica era fermamente convinto di questa tesi. Scrive, infatti che «movimenti così grandiosi non potrebbero svolgersi in silenzio, e la natura richiede che le due estremità risuonino, di toni gravi l’una, acuti l’altra».
Anche il Cristianesimo adottò questa teoria. Per Agostino e Macrobio la musica delle stelle era prodotta dai cori angelici che presiedevano ciascuna delle loro orbite. Anche Boezio, filosofo del VI secolo d.C., nel suo De istitutione musicae distinge tre tipologie diverse di musica, gerarchicamente ordinata: la musica mundana è quella generata dalle stelle, la musica humana è quella dell’anima e la musica instrumentalis, infine, è quella artificiale prodotta dagli strumenti musicali.
La musica delle stelle esiste davvero?
A partire dal Medioevo la teoria della musica delle stelle cominciò ad essere messa in dubbio da molti filosofi e scienziati ma non smise di attirare l’entusiasmo di poeti e scrittori. Persino Dante se ne servì per la scrittura della Divina Commedia, in particolare del Paradiso, e il poeta settecentesco Goethe apre con questi meravigliosi versi, una delle sue opere più celebri, il Faust:
Intonando l’antica melodia
a gara con gli astri fratelli
percorre il corso prescritto
il Sole con passo di tuono.
La rivoluzione copernicana e il lavoro di scienziati come Galileo Galilei e Isaac Newton portarono a una visione dell’universo come una macchina governata da leggi meccaniche, piuttosto che da armonie musicali. Eppure proprio di recente è stato dimostrato come, effettivamente, le stelle abbiano una loro “musica”.
Gli scienziati hanno scoperto, infatti, che le stelle e altri corpi celesti emettono effettivamente onde sonore, anche se a frequenze che non sono udibili dall’orecchio umano. Grazie a strumenti avanzati, è stato possibile “ascoltare” il suono delle stelle, che si manifesta sotto forma di oscillazioni che attraversano la loro superficie. Questi suoni, tradotti in frequenze udibili, rivelano una sorta di “musica” cosmica, che, pur non essendo la musica delle sfere immaginata dai filosofi antichi, evoca l’antica idea di un universo vivo e vibrante.
La teoria della musica delle stelle e delle armonie cosmiche, in sostanza, seppur non nei termini ipotizzati da Pitagora e dai suoi allievi si è rivelata, in un certo senso, esatta. Ed è straordinario pensare che la musica, che molti sottovalutano o assimilano ad un semplice passatempo, è in realtà qualcosa di molto più complesso che lega natura, arte e filosofia.
E se anche le stelle si servono di una loro melodia per rimanere in armonia, chi siamo noi per non fare lo stesso?