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Il monastero di Strahov e la sua biblioteca dal sapore antico

Cristina Speggiorin 5 anni fa Commenta! 5
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Ciao iCrewer! Non so se ti ricordi, ma, durante il nostro tour delle biblioteche del mondo, già una volta abbiamo fatto trappa a Praga, in Repubblica ceca. Tuttavia, si tratta anche della nostra meta di oggi, perchè è proprio qui che si trova il monastero di Strahov.

Contenuti
Il monastero di StrahovLa bibliotecaLa Sala teologicaLa Sala filosoficaLa Sala delle curiosità

Con un’architettura dal sapore antico, il monastero ospita una libreria di notevoli dimensioni e con una caratteristica particolare: i volumi, infatti, sono collocati in due diverse sale, suddivisi per tema, la stanza teologica e la stanza filosofica.

Il monastero di Strahov

Monastero di StrahovGli edifici del monastero, come spesso capita in queste zone d’Europa, che per secoli sono state il terreno di scontro preferito da innumerevoli monarchie e generali in cerca di gloria e successo, hanno subito diversi danneggiamenti e conseguenti restauri, che molto spesso ne hanno completamente cambiato lo stile.

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Dalla basilica romanica iniziale, nel 1258 il monastero subì il primo restyling, indossando una veste gotica. Fra ‘500 e ‘600, poi, in seguito a saccheggi e a un periodo di declino, l’abate in carica decise di dare un’aria di modernità alle stanze, facendole decorare in stile tardo-gotico e rinascimentale. E, visto che i cambi look non sono mai troppi, nel XVIII secolo la chiesa fu modificata, adottando uno stile barocco.

La biblioteca

Pezzo più pregevole della biblioteca, che contiene svariati testi di epoca medievale, stampe, prime edizioni e volumi unici nel proprio genere, è il manoscritto Evangeliario di Strahov, datato intorno al IX o al X secolo.

Ma bando alle ciance, e concentriamoci sulle due ali di cui ti parlavo prima!

La Sala teologica

Con i suoi 19’000 volumi, questa sala del monasteri di Strahov contiene solamente opere di carattere religioso. Pensa che tutti gli scaffali della parete nord sono riempiti solamente di Bibbie, in varie edizioni e lingue. Il tema è chiaro anche nell’architettura: gli intagli e gli affreschi che decorano il soffitto riprendono tematiche affrontate nelle Sacre Scritture, soprattutto nel Libro dei Proverbi.

A campeggiare sopra la porta della stanza sono le parole:

INITIUM SAPIENTIAE TIMOR DOMINI

“L’inizio della sapienza è il timore di Dio”

La stanza non contiene solamente opere rilegate, ma anche stampe e bellissimi mappamondi risalenti al XVI-XVII secolo.

La Sala filosofica

Costruita nel XVIII secolo, per ospitare i numerosi volumi aggiuntisi al primo nucleo della biblioteca del monastero di Strahov, la Sala filosofica (lunghezza: 32 m, larghezza: 22 m, altezza: 14 m) contiene scaffali così alti che i ripiani superiori si posso raggiungere solamente dalla galleria, a cui si accede tramite delle scale a chiocciola.

Il soffitto è completamente affrescato seguendo il tema “Il progresso intellettuale dell’umanità”: dall’alba dei tempi antichi, ad Adamo ed Eva, Mosè, Davide, Salomone, allo sviluppo della civiltà greca, Alessandro Magno, Aristotele, Socrate e molti altri soggetti.

Nel 1800-1900 questa zona della biblioteca cominciò a diventare famosa in tutta Europa, e personalità eminenti iniziarono a recarvisi. Inizialmente, le donne erano ammesse solamente in modo sporadico (per non turbare la regola di segregazione del monastero) ma, tra le prime visitatrici figurano Lady Emma Hamilton, moglie dell’archeologo e uomo di stato Sir William Hamilton e la moglie di Napoleone Bonaparte, la Principessa Maria Luisa d’Austria, che donò al monastero nuovi volumi, oltre a porcellane e altri oggetti d’arte.

Questa sala contiene più di 42’000 opere, che spaziano dalla filosofia, alla matematica, all’astronomia, alla matematica, filologia e molte altre materie.

Monastero di Strahov, biblioteca dendrologica
Biblioteca dendrologica

La Sala delle curiosità

La stanza delle curiosità del monastero Strahov, acquistata in toto dalla proprietà di Karel Jan Erben, nel 1798, contiene oggetti che saltarono all’occhio per la loro particolarità o stranezza, in una prima forma di interesse per quelle che sarebbero diventate le scienze naturali.

Ci sono minerali, riproduzioni in cera di frutti e piante; libri di legge, alchimia, medicina, metallurgia. Fiori all’occhiello sono, tuttavia, i resti di un esemplare di Dodo (animale ora estinto) e una biblioteca dendrologica, i cui volumi si occupano ognuno di una diversa specie di albero (all’intero dei libri vi sono inserti in legno; le coste sono in corteggia e licheni; vi si trovano radici, foglie, frutti, fiori).

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