“I libri sono sempre atti politici” Michela Murgia racconta “Noi siamo tempesta” – storie senza eroe che hanno cambiato il mondo
“Noi siamo tempesta è nato durante una conversazione con l’editor, una cara amica, Francesca Manzoni, che ha due bambini piccoli. In realtà stavamo parlando di questioni politiche e di quanto fosse diffusa la fascinazione per l’uomo forte. Da quando siamo piccole non facciamo altro che raccontarci storie dell’eroe: cavalieri solitari, supereroi, creature con poteri speciali e x factor che hanno la capacità di salvare il mondo. Se per tutta la vita ti abitui a pensare che le uniche storie possibili sono quelle degli eroi, devi rassegnarti: o sei un eroe, oppure ne cerchi uno. Così Francesca ha avuto l’illuminazione. Perché non scrivi storie senza eroe e dimostri che i grandi cambiamenti dell’umanità li hanno portati avanti le persone collaborando, e non affidandosi ciecamente a un singolo che vedeva la strada meglio?”
Partendo da questa linea di pensiero Michela Murgia ha costruito il suo libro per ragazzi Noi siamo tempesta (Salani Editore), una raccolta di storie che raccontano meravigliose imprese (vere e inventate allo stesso tempo) in cui protagonista è la comunità e non il singolo.
“Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi, scriveva Bertolt Brecht, ma è difficile credere che avesse ragione se poi le storie degli eroi sono le prime che sentiamo da bambini, le sole che studiamo da ragazzi e le uniche che ci ispirano da adulti. La figura del campione solitario è esaltante, ma non appartiene alla nostra norma: è l’eccezione. La vita quotidiana è fatta invece di imprese mirabili compiute da persone del tutto comuni che hanno saputo mettersi insieme e fidarsi le une delle altre. È così che è nata Wikipedia, che è stato svelato il codice segreto dei nazisti in guerra e che la lotta al razzismo è entrata in tutte le case di chi nel ‘68 guardava le Olimpiadi. Michela Murgia ha scelto sedici avventure collettive famosissime o del tutto sconosciute e le ha raccontate come imprese corali, perché l’eroismo è la strada di pochi, ma la collaborazione creativa è un superpotere che appartiene a tutti. Una tempesta alla fine sono solo milioni di gocce d’acqua, ma col giusto vento“.
Michela Murgia è nata a Cabras. Tradotta in tutto il mondo, ha esordito con “Il mondo deve sapere“, che ha ispirato il film di Paolo Virzì “Tutta la vita davanti” e ha scritto, tra le altre cose, il romanzo “Accabadora” (Premio Campiello 2010)