Mi fermo, rifletto: sento la necessità di farlo ogni tanto. Per capire, per capirmi. Per resettare i pensieri osservando il tempo che, inesorabilmente, scorre.
Non so se hai presente quella strana malinconia che prende in certe domeniche pomeriggio, quando già sai che l’indomani è lunedì e tutto ricomincia. Si ricomincia con le corse, con gli impegni, con il lavoro, con le mille cose quotidiane che, in condizioni normali, a volte non lasciano il tempo di respirare. In condizioni normali, ovvio. E in questo momento le condizioni non sono normali, siamo in Fase 2. E sappiamo tutti cos’è.
Si ricomincia piano, si riprendono le vecchie abitudini e sembra che 2 mesi non siano passati. Sono passati invece, sono passati sulla nostra pelle, sono passati con giorni sospesi di ansie che abbiamo esorcizzato in mille modi, restando fermi a casa. Sono passati nell’atmosfera irreale di strade vuote, di silenzi irreali, di attività umane ferme e bloccate da un virus invisibile e sconosciuto che ha messo sotto scacco ogni certezza effimera sulla quale poggiavamo la nostra esistenza.
Mi fermo, ti fermi, ci siamo tutti fermati e non so quanto abbiamo riflettuto, quanta capacità abbiamo avuto di togliere ogni velo dagli occhi, guardarci da vicino e vederci, perché spesso ci guardiamo senza vederci. Il tempo per farlo sicuramente non ci è mancato. O forse abbiamo preferito non pensare e riempire quelle ore di fermo forzato con mille altre cose. Ovvio che ciascuno messo davanti all’ineluttabile reagisce come meglio crede o come meglio può o come meglio sa. Fermarsi, riflettere e osservarsi costa fatica e a volte è meglio soprassedere.
Il tempo fluisce in modo uguale per tutti. L’uomo galleggia nel tempo in maniera diversa
Non è mia la frase che hai letto sopra, ad essere sincera non ricordo di chi sia ma la trovo più che mai calzante in questa piccola disquisizione che pretende di essere una riflessione e magari è solo un soliloquio o un vaneggiamento, decidi tu caro lettore.
Mi fermo e osservo il tempo
Lo osservo da vicino questo amico-nemico più relativo della famosa teoria di Einstein. Interminabile nei giorni di tristezza, più veloce della luce in quelli di gioia. Eppure è sempre uguale la durata di un giorno. sono sempre 24 ore: belle o brutte che siano sono 24: né una di più, né una di meno. E passano. E quelle di oggi non saranno mai uguali a quelle di ieri o a quelle di domani. Ci è concesso di viverlo questo tempo, ci è stato regalato e messo a disposizione. A noi il compito di non sprecarlo.
Al tempo che scorre, portandosi dietro giorni sereni o ansiosi, luminosi o bui, gioiosi o tristi, faticosi o tranquilli, accelerati o rallentati, regalo un sorriso e dico grazie. Ho imparato che ogni attimo, scivolato fra le dita, non tornerà e nessun attimo, mai, sarà uguale. Nessun attimo di vita è sprecato neanche quando tutto sembra inutile o improduttivo. Ogni istante è un dono e ogni istante non sarà mai uguale all’altro, neanche di fronte all’apparente banalità dello scorrere del tempo.
Non amo tradurre il tempo in denaro, non amo affannarmi nella ricerca dell’efficienza a tutti costi, della produttività di impazzite formiche che in file ordinate e regolate da meccanismi indotti, si sfibrano nella ricerca di… Nella ricerca di? Qui sta il punto, nella ricerca di cosa?
Non so a te, caro lettore ma a me questo tempo sospeso che ha costretto tutti a restare fermi, e a riflettere, a rallentare, se devo essere sincera fino in fondo non mi è dispiaciuto: amo i tempi dilatati, amo lo sciorinarsi lento delle ore, amo osservare il giorno che si srotola lento. Amo il distacco dagli affanni e dalle corse di chi, come formica impazzita, dimentica lungo il tragitto anche le motivazioni di tanta frenesia, amo osservare e cogliere analogie fra ciò che mi circonda e il senso della vita stessa. Amo fermarmi e riflettere.
Anacronisticamente, amo la vita a misura d’uomo e in sintonia col ciclo delle stagioni. Anacronisticamente, mi rendo conto.
In questa domenica pomeriggio, in attesa di riprendere, se posso darti un piccolo consiglio senza apparire invadente, ti dico: “concediti un po’ di anacronismo, male sicuramente non può farti”
Trova il tempo di pensare.
Trova il tempo di pregare.
Trova il tempo di ridere.
È la fonte del potere.
È il più grande potere sulla Terra.
È la musica dell’anima.
Trova il tempo per giocare.
Trova il tempo per amare ed essere amato.
Trova il tempo di dare.
È il segreto dell’eterna giovinezza.
È il privilegio dato da Dio.
La giornata è troppo corta per essere egoisti.
Trova il tempo di leggere.
Trova il tempo di essere amico.
Trova il tempo di lavorare.
È la fonte della saggezza.
È la strada della felicità.
È il prezzo del successo.
Trova il tempo di fare la carità.
È la chiave del Paradiso.
Ti lascio con Trova il tempo di Madre Teresa di Calcutta… E ti auguro di trovare il tempo per fermarti, leggere e riflettere.