Per la rubrica Sport in Book, mi è parso doveroso ricordare Maurizio Costanzo, scomparso improvvisamente il 24 febbraio 2023, in una veste diversa e appassionata: quella di tifoso della Roma. Il grande giornalista e paroliere, nonché autore televisivo, amava la squadra della sua città natale a tal punto da entrare nel vivo di Trigoria e diventare un punto di riferimento per il capitano del cuore, Francesco Totti.
Oggi ripercorreremo proprio questo fino ad arrivare all’ultimo articolo scritto giovedì 23 febbraio per il quotidiano Il Romanista, segno tangibile di un lavoratore instancabile e stacanovista.
Maurizio Costanzo e l’amore per la Roma
Maurizio Costanzo ha da sempre avuto una costante nella sua vita intensa: quella della passione. Passione per il lavoro, per la famiglia, per gli animali e infine una passione del cuore, quella per la As Roma. La società di Trigoria ha deciso di creare un rapporto lavorativo con il giornalista romano perché sapeva quanto poteva dare come valore aggiunto alla squadra calcistica e a tutto quello che ruotava intorno.
E così Costanzo nel luglio 2021, è diventato consulente esterno – o advisor – della comunicazione giallorossa.
Darò il mio contributo per spiegare bene Roma e i romani e per cercare di ricostruire il clima di amore con i tifosi verso la Roma. È bello fare di una passione una professione.
Un’esperienza che purtroppo è durata pochissimo, solo alcuni mesi, precisamente sette. Le dimissioni erano legate al fatto che Costanzo non aveva – secondo le sue parole – possibilità di manovra e libertà di agire perché non era completamente informato su quello che avveniva all’interno della società giallorossa. C’è da precisare che il rapporto lavorativo non aveva assolutamente smorzato la sua passione per la Roma.
Costanzo e Totti: un’amicizia speciale
L’amicizia di lunga data tra Francesco Totti, ex capitano della Roma, e Maurizio Costanzo ha sicuramente accresciuto ancora di più l’amore per la squadra giallorossa.
Questo perché il giornalista ha avuto un rapporto speciale con er pupone e anche con l’ex moglie Ilary Blasi: nel 2003, da grande consigliere, è stato proprio Costanzo a consigliare all’ex capitano di scrivere e pubblicare un libro con le barzellette più divertenti per poter poi donare il ricavato interamente all’Unicef. Questo consiglio, prontamente ascoltato dal pupone, ha fatto crescere ancora di più la popolarità del giovane calciatore che, con la sua simpatia romanesca, unita alle battute e alla sua semplicità, lo hanno reso ancora più amato e celebrato dagli italiani.
Maurizio sarai per sempre nel mio cuore. Eternamente grazie. Riposa in pace Maestro.
L’ultimo articolo per la sua Roma
Come ti accennavo prima, Costanzo collaborava con il quotidiano Il Romanista e aveva una sua rubrica intitolata Pensieri giallorossi. Si trattava di vere e proprie considerazioni personali e interessanti sul mondo del calcio giocato e, in secondo luogo, della squadra giallorossa.
Ecco il suo ultimo articolo dal titolo Roma-tifosi un rapporto di straordinaria intensità, pubblicato sull’edizione romana di giovedì 23 febbraio. Di seguito Maurizio Costanzo aveva fatto un analisi dell’allenatore attuale della Roma, Mourinho, preoccupato per l’opinione pubblica, per il suo futuro ma soprattutto pronto a sostenere i suoi giocatori.
L’allenatore, è giustamente, protettivo nei confronti dei suoi calciatori perché chi meglio di lui può comprendere le dinamiche che entrano in gioco quando i risultati della squadra non sono quelli che i tifosi o l’opinione pubblica si aspetta?
E’ schietto Mourinho nel far sapere che non ama i fischi e le critiche non costruttive: secondo il mister, non si deve guardare solo al risultato finale ma sarebbe importante cogliere il miglioramento che ciascuno giocatore fa, di partita in partita.
La squadra giallorossa sta affrontando avversari non facili e i sacrifici dei giocatori sono innegabili: non basta uno stadio colmo a sostenere una squadra ma i tifosi devono far sentire il calore e l’affetto di cui sono capaci.
Il disappunto per un errore di questo o quel giocatore non può buttare all’aria tutto il resto del gioco e l’impegno: vi deve essere, sì, compattezza all’interno della squadra ma anche tra la squadra e la tifoseria.
Credo che Mourinho, con le sue parole, voglia sottolineare quanto sia importante, per i giocatori, la tifoseria: qualche tempo fa, leggevo, che in base ad uno studio, il sorriso di un tifoso verso i giocatori farebbe aumentare le prestazioni degli stessi giocatori, addirittura del 12%.
Non stento a crederlo perché è da decenni che la tifoseria romanista è legata alla squadra giallorossa da un rapporto di straordinaria intensità.