Il matrimonio, si sa, è un momento idilliaco ma che al contempo genera sempre parecchio stress ai futuri sposi.
Tante sono le preoccupazioni che li investono, come ad esempio la location: in riva al mare o in montagna? Ancora, i fiori: andiamo sul classico o osiamo? E le bomboniere, ne vogliamo parlare?
Insomma, questi sono solo alcuni degli interrogativi che attanagliano i futuri sposi prima di giungere al fatidico sì!
Prima però di collocare ogni tessera al posto giusto, quasi fosse un puzzle, anche se, obiettivamente, sembra più una partita di risiko, un aspetto che è prodromico a tutti è la scelta dell’abito da sposa della futura moglie!
Un vero e proprio evento, dove la futura sposa viene accompagnata – in un cerimonioso rituale – da familiari e amici vari in quella scelta che segnerà uno dei giorni più importanti della sua vita.
Un’emozione, certo, ma come scegliere l’abito giusto? E, soprattutto, quali sono le origini di questo prezioso abito?
Matrimonio da favola: quali sono le origini dell’abito da sposa?
Come detto, la scelta dell’abito da sposa fa parte di tutto l’entourage che grida al matrimonio da favola. Anche perché – che non me ne voglia lo sposo – solitamente in quel giorno così importante, gli occhi di tutti gli invitati sono puntati proprio su di lui: il vestito indossato dalla sposa.
È vero che la sposa viene analizzata al minimo dettaglio, quasi fosse sottoposta ad una radiografia, ma non dimentichiamo che dell’abito se ne parlerà per molto, molto tempo.
Pettegolezzo? Forse sì, forse no, fatto sta che l’importanza che riveste questo abito è indiscussa.
Se guardiamo alle varie epoche storiche, partendo dall’antica Grecia, noteremo che qui l’abito da sposa consisteva in una semplice tunica bianca, adornata solo da una cinta dorata in vita.
Anche nell’antica Roma la tunica era bianca, ma, a differenza di quella greca, questa era stretta in vita e la cinta che la cingeva era fatta di lana ed era legata di modo da tenere lontani i malefici.
Si tenga presente che il nodo della cinta poteva essere sciolto solo e soltanto dallo sposo.
La futura sposa indossava, a completamento di tutto, dei calzari ed un velo di colore giallo.
Nel Medioevo, invece, per l’abito nuziale si prediligono non solo preziosi tessuti – alcune spose indossarono addirittura abiti nuziali in seta -, ma anche i colori un po’ più accesi, come ad esempio il rosso: tonalità che raffigura il fuoco dell’amore.
Nell’età napoleonica gli abiti vengono realizzati in stile impero e assumono i colori delle tonalità pastello.
Quindi, come abbiamo potuto notare, l’abito da sposa ha subìto dei mutamenti nel corso delle varie epoche. Oggi, come sappiamo, vi è una vasta scelta tra modelli, stoffe e persino colori.
Si sa, il colore eletto resta sempre il bianco, o comunque delle tonalità che gli si avvicinino, ma le future spose oggi optano per colori anche più accesi, alcune osano proprio scegliendo il rosso.
V’è da dire, poi, che non è insolito che vengano scelti due abiti: uno per la cerimonia prettamente religiosa, un secondo abito per quella che segue il rito del matrimonio, quindi il ricevimento vero e proprio.
Io, personalmente, resto dell’idea che l’abito scelto debba essere uno solo che andrà a caratterizzare, come detto, uno dei giorni più belli ed indimenticabili della propria vita.
Per quanto riguarda il colore, sarò tradizionalista, ma vogliamo mettere l’effetto di una sposa che calca la navata principale della Chiesa (o comunque del luogo prescelto per la celebrazione) con un bell’abito bianco o un colore tenue che lo richiami?
Una visione impagabile e ad effetto.
Tra le altre cose, galateo vuole che nessun invitato al matrimonio vesta di bianco, proprio perché questo è un colore prettamente riservato alla sposa. Tutt’al più, l’unico invitato che potrebbe ardire per una scelta del genere è… proprio il futuro marito!
Matrimonio da favola: come scegliere quindi l’abito giusto?
Quindi: come scegliere l’abito da sposa giusto? Oggi, per facilitare le future spose in quella che rappresenta un’ardua scelta, vi sono addirittura dei programmi televisivi a ciò dedicati, trasmissioni che le accompagnano non solo nella scelta del pregiato abito nuziale, ma in tutte le fasi che racchiudono l’organizzazione di quel matrimonio che appunto dovrà essere da favola.
Uno di questi programmi si chiama proprio Abito da sposa cercasi ed è condotto dal noto e ricercato wedding planner e fashion designer Enzo Miccio. Egli, invero, è uno degli organizzatori più richiesti dalle future spose, lui che giunge, armato di stile e tanta buona volontà, portandosi dietro il suo aplomb ed il suo stile sempre impeccabile, pronto a dispensare consigli e suggerimenti.
Inflessibile nelle sue pose sempre signorili ed il suo perfetto abbigliamento, insomma Enzo Miccio è un concentrato di stile, savoir faire e anche di simpatia.
Egli, però, sa essere anche inflessibile e rigido quando si tratta di scelte che non condivide e che, secondo il suo alto punto di vista, potrebbero inficiare la perfetta riuscita della cerimonia.
Insomma, checché se ne dica, io penso che la scelta dell’abito nuziale sia una scelta che segue sempre il cuore: non sei tu che trovi il vestito, è lui che trova te. Nel momento in cui lo indossi capisci subito che vi siete trovati e che nessuno più vi potrà separare.