Maria Masella, scrittrice genovese rinomata per i suoi thriller, si è nuovamente distinta con il suo ultimo romanzo “Tunnel”, ora finalista a due significativi premi letterari italiani. “Tunnel” non solo è stato selezionato per il 62º Premio Campiello, un riconoscimento ambito nella narrativa contemporanea, ma ha anche raggiunto la finale del Ceresio in Giallo 2024, un premio dedicato al genere noir e giallo.
Sinossi del romanzo “Tunnel”
La protagonista di “Tunnel” è Lena, una penalista di successo che vive a Genova, la cui vita viene stravolta da un tragico evento. Lena subisce una violenza da parte di tre uomini in un parcheggio sotterraneo, perdendo il bambino che portava in grembo. Questo trauma la spinge in un viaggio oscuro di vendetta e ricerca della giustizia, mettendo a dura prova la sua resilienza e la sua capacità di fidarsi nuovamente delle persone intorno a lei.
Maria Masella ha condiviso le sue emozioni riguardo alle nomination:
È ovvio, è banale, ma è la verità. Ho sempre scritto per passione e scoprire che arrivano dei risultati è una sensazione pazzesca. Temo che sia un bel sogno; se è così, lasciatemi sognare.
Maria Masella: una carriera letteraria di successo
Nata nel 1948 a Genova, Maria Masella ha lavorato come insegnante fino al 2005. Dopo la laurea in matematica, ha iniziato a pubblicare racconti e romanzi che hanno riscosso successo sia in Italia che all’estero. Con una serie di pubblicazioni alle spalle con editori di prestigio come Mondadori e Rizzoli, la sua ultima opera “Tunnel” rappresenta un nuovo capitolo intrigante nella sua carriera.
“Tunnel” è molto più di un semplice thriller; è una riflessione profonda sulla capacità umana di superare il dolore e sulla importanza del supporto sociale in momenti di crisi. La storia di Lena offre uno sguardo intimo sui tormenti interiori di chi ha subito violenze, illuminando le sfide emotive e legali che seguono tali esperienze.
Cosa ne pensi della capacità della letteratura di trattare temi così intensi e personali? Crede che i romanzi come “Tunnel” possano realmente influenzare la percezione pubblica su questioni delicate come la violenza e la giustizia?