Buon lunedì caro lettore, oggi è il 10 agosto, la notte delle stelle cadenti, un appuntamento imperdibile per gli appassionati di astronomia e per coloro che vogliono esprimere desideri.
E proprio oggi, nel nostro appuntamento con il caffè letterario motivazionale, l’ispirazione viene da una donna straordinaria, un’astrofisica: Margherita Hack.
“Bisogna essere combattive, non timide”
Lei è cresciuta in una famiglia in cui i valori fondamentali erano la libertà e la giustizia.
“Non mi hanno mai detto fai questo o quello perché sei una bambina ma che dovevo andare avanti, fare carriera, studiare, affermarmi”
Margherita ha vissuto così: libera! ha fatto le scelte che sentiva e ha combattuto battaglie per la libertà della ricerca scientifica, per il ritorno alla ricerca sull’energia nucleare e per i diritti civili delle coppie conviventi e omosessuali.
Non credeva in nessuna religione, era atea ed era vegetariana; amava gli animali in particolare la sua passione erano i gatti.
Era anche una grande sportiva! Ha giocato a pallacanestro e fu campionessa di salto in alto e in lungo e amava la bicicletta. Per conoscere meglio la sua vita, un libro che sto leggendo con grande interesse è: Nove vite come i gatti: i miei primi novant’anni laici e ribelli.
“La felicità è essere contenti di quello che si ha. E io non posso proprio lamentarmi. Ho avuto tanto senza mai scendere a compromessi. Ho battagliato, certo.
Ma fa parte del gioco.” Ironica, irriverente, ostinata, Margherita Hack ha attraversato il Novecento con lo sguardo rivolto verso il cielo per indagare l’universo, ma ha sempre voluto tenere “i piedi ben saldi per terra”, mettendo la propria intelligenza e sensibilità al servizio di tutti.
Diventata un simbolo della passione scientifica e civile in Italia, la Hack ripercorre la propria entusiasmante esistenza: racconta l’adolescenza in tempo di guerra e la scoperta dell’astrofisica, ricorda l’importanza dei principi che hanno guidato la sua vita, dall’etica del lavoro all’impegno sociale, testimonia la sua partecipazione alle vicende del nostro Paese e riflette sul futuro della ricerca scientifica in Italia.
Il suo è il racconto di una donna di scienza controcorrente, che a oltre novant’anni si diverte ancora a provocare scompiglio e che rappresenta per tutti noi un raro esempio di libertà e coerenza.
MARGHERITA HACK: L’ASTROFISICA, LA SUA VERA PASSIONE
Iscritta alla facoltà di Fisica, Margherita scoprì la passione per l’astrofisica e cominciò a studiare le stelle.
Si laureò nel 1945 in fisica, successivamente ha insegnato astronomia all’Università di Firenze come associata.
La sua tesi di laurea era sulle stelle variabili, le Cefeidi. Si tratta di stelle che variano continuamente la loro luminosità nell’arco di un periodo di tempo di appena cinquanta giorni. Si conoscevano fin dall’antichità, ma fu una Henrietta Leavitt, una donna, a scoprire agli inizi del XX secolo che attraverso lo studio della variazione di luminosità era possibile usare queste stelle come parametri di misurazione della loro distanza dalla Terra.
Margherita Hack ne riprese le ricerche e con le sue osservazioni scoprì che queste stelle “Sono caratterizzate dall’estrema regolarità delle loro variazioni luminose” e “la loro grande importanza consiste nel fatto che c’è una stretta relazione fra il periodo di variabilità e il loro splendore intrinseco”.
Grazie a quelle osservazioni oggi le stelle di questo tipo sono considerate punti di riferimento fondamentali per misurare la distanza delle galassie alle quali appartengono e le distanze trovate utilizzando questo metodo sono considerate tra le più accurate possibili.
Margherita Hack si è occupata anche di astronomia agli ultravioletti, ossia guardare lo spazio ai raggi ultravioletti per osservare dei fenomeni che altrimenti sono invisibili, come per esempio le stelle nascenti o quelle che stanno per morire.
Diventata docente di ruolo ha iniziato a collaborare con varie università straniere tra cui Berkeley, in California.
E a 42 anni è stata la prima donna in Italia a dirigere un osservatorio astronomico.
Lo ha fatto a Trieste dal 1964 al 1987.
La sua vita è costellata di successi e di scoperte che ha condiviso e divulgato per rendere partecipi più persone possibili.
Ha, infatti, fondato e diretto, insieme a Corrado Lamberti, la più importante rivista di divulgazione astronomica italiana: l’astronomia.
Inoltre, ha scritto diversi libri che con un linguaggio semplice avvicinano i lettori meno esperti al mondo delle stelle.
Tra questi: Vi racconto l’astronomia, che è la dimostrazione tangibile del pensiero di Margherita per cui la scienza è un patrimonio che appartiene a tutti e di cui tutti devono poter usufruire.
Un libro, scientificamente fondato e insieme divulgativo, scritto con la passione di chi l’astronomia la insegna e la vive ogni giorno, per chi vuol familiarizzare con stelle, pianeti, eclissi, galassie.
E’ morta il 29 giugno 2013 a 91 anni.
Margherita Hack non si è mai sentita penalizzata dall’essere donna
“Chi ha meno diritti si deve battere per averli e non aspettare che piovano dall’alto”.
Il messaggio che ci ha lasciato Margherita Hack è davvero importante: la conoscenza e la cultura sono fondamentali per essere liberi.
E poi, il messaggio alle donne è quello di non avere mai paura di fare ciò che sentono e di non sentirsi mai inferiori a nessuno, ma alla pari.
Finisce qui il nostro caffè letterario motivazionale di oggi che spero ti sia d’ispirazione.
Buona lettura!