Quando parliamo di libri che lasciano il segno, non possiamo non citare Malala Yousafzai, una giovane donna la cui storia è scritta nel cuore della letteratura contemporanea, ma soprattutto nella memoria collettiva del nostro tempo.
Nel 2013, Garzanti portava in Italia Io sono Malala, l’autobiografia di una quindicenne pakistana che aveva osato sfidare i talebani, rivendicando il diritto – troppo spesso negato – all’istruzione per le bambine e le ragazze. Un libro che ha venduto oltre 400.000 copie nel nostro Paese, diventando una lettura simbolo nei licei, nei gruppi di lettura, tra insegnanti e genitori.
A distanza di dodici anni da quella prima, potente testimonianza, Malala torna in libreria con un nuovo titolo destinato a far parlare di sé: Finding My Way, in uscita il 21 ottobre 2025 per Garzanti in contemporanea mondiale.

Malala Yousafzai: una scrittrice, un’attivista, una donna
Malala Yousafzai è un nome che, in meno di due decenni, è diventato sinonimo di resilienza, coraggio e attivismo per l’educazione delle bambini e delle ragazze. Nata nel 1997 a Mingora, nella regione dello Swat in Pakistan, Malala ha vissuto sulla propria pelle il fanatismo dei talebani che, nel 2009, hanno vietato l’istruzione alle ragazze. A soli 11 anni, comincia a scrivere un blog per la BBC in cui racconta, sotto pseudonimo, la vita sotto l’oppressione talebana.
La sua voce si fa sempre più forte, finché nell’ottobre del 2012 viene gravemente ferita in un attentato mentre tornava a casa da scuola. Sopravvissuta per miracolo, Malala diventa il simbolo della lotta per il diritto all’istruzione, una battaglia che porterà avanti su scala mondiale.
Malala Yousafzai è diventata, suo malgrado, il volto della resistenza pacifica. Ma ciò che la rende così speciale nella narrativa contemporanea è la sua capacità di trasformare l’esperienza personale in messaggio universale. Leggerla significa entrare in contatto con storie che troppo spesso restano fuori dai riflettori: quelle delle ragazze che non possono studiare, delle donne che lottano ogni giorno per esistere con dignità.

Nel 2014, a soli 17 anni, riceve il Premio Nobel per la Pace, diventando la più giovane vincitrice di sempre. Nello stesso anno esce la sua autobiografia Io sono Malala, bestseller mondiale pubblicato in Italia da Garzanti, che ha venduto oltre 400.000 copie nel nostro Paese.
Finding My Way: il racconto della seconda vita
Se Io sono Malala era la voce di una ragazzina sopravvissuta a un attentato e decisa a non farsi mettere a tacere, Finding My Way è il diario di una giovane donna che cerca il suo posto nel mondo. Dopo l’attacco del 2012, Malala ha dovuto lasciare la sua casa e rifugiarsi con la famiglia nel Regno Unito. Lì ha ricominciato da capo, lontana dalla sua terra ma sempre vicina alla sua missione.
In questo nuovo libro, però, non troviamo soltanto l’attivista. Troviamo l’essere umano. Malala racconta l’università a Oxford, le nuove amicizie, il primo amore, il desiderio di normalità in una vita segnata dalla notorietà. Lo fa con onestà e leggerezza, in uno stile schietto, a tratti ironico, capace di accarezzare anche le fragilità più profonde.
In un panorama editoriale in cui l’impegno civile spesso si disperde tra slogan e retorica, la scrittura di Malala rimane una testimonianza autentica, viva, urgente. I suoi libri parlano ai giovani, ma anche agli adulti. Sono strumenti di consapevolezza, riflessione, crescita.

Leggere Malala Yousafzai non è solo leggere una storia. È compiere un gesto: scegliere da che parte stare. È ricordare che ci sono ancora milioni di ragazze che ogni giorno combattono per aprire un libro. Ed è dare valore alla nostra libertà, quella che troppo spesso diamo per scontata.