Magda Goebbels, nata Johanna Maria Magdalena Ritschel l’11 novembre 1901 a Berlino, è una delle figure più controverse e tragiche della storia del Terzo Reich. Moglie di Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista e uno dei più stretti collaboratori di Adolf Hitler, Magda ha incarnato il ruolo di “prima donna” del regime nazista, un titolo che alcuni storici le attribuiscono per la sua vicinanza al Führer e la sua posizione sociale prominente.

Un percorso segnato dal destino
La vita di Magda Goebbels è stata segnata da eventi tumultuosi sin dall’infanzia. Figlia della ventitreenne Auguste Behrend e dell’ingegnere Oskar Rietschel, ha vissuto il divorzio dei genitori e la successiva unione della madre con un uomo di origine ebraica, che sarebbe poi morto in un campo di concentramento. Dopo un primo matrimonio con l’industriale Günther Quandt, dal quale ebbe un figlio, Harald, Magda si avvicinò al Partito Nazista nel 1930. Fu qui che incontrò Joseph Goebbels, con cui iniziò una relazione che culminò nel matrimonio nel 1931, con Adolf Hitler come testimone d’onore.
Nonostante il matrimonio fosse caratterizzato da tensioni e infedeltà da parte di Joseph, Magda rimase fedele al regime nazista. La sua ammirazione per Hitler era profonda e la sua posizione all’interno del Terzo Reich le garantì un ruolo centrale nella propaganda e nella vita sociale del partito.
Gli ultimi giorni nel bunker
La fine della Seconda Guerra Mondiale portò Magda a compiere scelte drammatiche. Durante l’assedio di Berlino da parte dell’Armata Rossa nell’aprile del 1945, la famiglia Goebbels si rifugiò nel Führerbunker. Qui, Magda prese la decisione di uccidere i suoi sei figli con il cianuro prima di suicidarsi insieme al marito. Questa scelta estrema fu motivata dalla convinzione che il mondo post-nazista non fosse degno di essere vissuto e dalla sua fedeltà assoluta al Führer.
Una riflessione attraverso la letteratura
La figura di Magda Goebbels continua a suscitare interesse storico e psicologico. Mauro Mazza, giornalista e scrittore romano già noto per opere come L’albero del mondo (2012) e Il destino del papa russo (2016), affronta questa complessa personalità nel suo nuovo romanzo Mostruosa mente, in uscita il 18 aprile 2025 per Fazi Editore.
Mostruosa mente: Un viaggio nella psiche tormentata
Attraverso un flusso di coscienza fatto di ricordi frammentati e pensieri ossessivi, Mazza dà voce a Magda Goebbels nei suoi ultimi giorni nel bunker. Il romanzo esplora il bilancio esistenziale della donna più in vista del regime nazista, tra colpe e assoluzioni personali. La narrazione si sviluppa in un mosaico confuso ma lucido che riflette sul destino della Germania sotto il nazismo e sulla condanna storica del regime.
L’annuncio dell’uscita del libro è stato accompagnato dalla presentazione della copertina illustrata da Manuela Sain e da un post Instagram dell’autore e dell’editore che sottolinea il valore storico dell’opera: “Magda Goebbels: una delle donne più enigmatiche che siano mai esistite, per una riflessione su un momento storico cruciale”.
La trama di Mostruosa mente
Mostruosa mente è un viaggio nella follia che si è fatta Storia. La parabola del nazismo viene ricostruita qui attraverso gli occhi e i ricordi di Magda Goebbels che, nell’aprile del 1945, decise di porre fine alla sua vita e a quella dei sei figli avuti da Joseph Goebbels, il gerarca più vicino a Hitler, ideatore della poderosa macchina propagandistica del regime.

Rinchiusa nel bunker del Führer insieme alla sua famiglia, mentre i russi avanzano verso Berlino e la guerra è ormai persa, Magda vive come un incubo i suoi ultimi giorni di vita. Per chi ha scelto di restare fedele a Hitler non c’è altra scelta se non la morte. Ne è consapevole lo stesso Führer, conscio della disfatta, che a sua volta si suiciderà con Eva Braun, sposata in extremis prima dell’arrivo del nemico.
Senza più scampo, Magda ripensa alle vicende che hanno segnato la sua esistenza e i suoi quindici anni di nazismo componendo nella memoria un mosaico confuso eppure estremamente lucido e stilando, tra colpe e assoluzioni, il proprio bilancio esistenziale. Per lei, che è stata la donna più in vista del regime, il nazismo è stato una sorta di destino inevitabile per tutta la Germania.
Attraverso un flusso di coscienza fatto di frasi spezzate, ricordi e pensieri tormentosi che tornano al passato, Mauro Mazza dà voce a una delle donne più enigmatiche che siano mai esistite per una riflessione su un momento storico cruciale e le ragioni che hanno condotto il nazismo a una clamorosa sconfitta e alla condanna senza appello nel tribunale della Storia.
«Questo è l’inferno. Ormai non resta più niente da ricordare. Il presente ha ingoiato il passato. Non c’è un futuro per nessuno di noi. Ho una sola certezza. Saranno i vincitori a scrivere la storia degli sconfitti. La nostra storia. Forse bruceremo per l’eternità nel fuoco d’un inferno»
La storia di Magda Goebbels continua a essere un potente simbolo delle conseguenze devastanti dell’estremismo ideologico. Attraverso opere come Mostruosa mente, è possibile approfondire le dinamiche psicologiche e storiche che hanno portato alla tragedia del nazismo, offrendo nuovi spunti per comprendere uno dei periodi più bui della storia moderna.