Eccomi oggi a parlare, attraverso la nostra nuova rubrica, della Luna delle Erbe, o Luna del Cervo – la quarta lunazione che avviene quest’anno il 9 luglio
In base alla tradizione dei nativi americani Algonchini, il plenilunio di luglio prende il nome di “Luna del Cervo” poiché ai cervi maschi in questo mese iniziano a ricrescere i palchi. Quello del 2018 è stato davvero unico poiché è avvenuto in concomitanza con l’eclissi lunare più lunga del XXI secolo. Eclissi avvenuta anche pochi giorni fa, come ben saprai. In realtà non tutte le tribù davano lo stesso nome alla Luna piena di luglio, e come avviene per altri pleniluni, è stato scelto quello degli Algonchini poiché i più numerosi. I Cherokee, ad esempio, chiamavano la Luna piena di luglio col nome di “Luna del mais maturo” e i Ponca come “Luna piena di mezza estate”.
Altri nomi per il plenilunio di luglio sono “Luna dell’erba o luna del fieno”, poiché in questo mese inizia tipicamente il taglio e la raccolta dell’erba essiccata, e quello di “Luna del Tuono“, ovviamente legato al fatto che in estate si manifestano potenti temporali. Per alcune tribù aveva anche il nome di “Luna del mosto”, dovuto al fatto che a luglio si raccolgono molte erbe per farne spezie e rimedi naturali.
La Lunazione delle Erbe porta quindi questo nome per due motivi: il primo è perché siamo nel momento in cui la Terra ha la sua massima vicinanza al Sole, nei pressi del solstizio e quindi la luce dominando la giornata per un periodo più lungo favorisce la fruttificazione e la maturazione delle piante. Il secondo motivo è che in questa lunazione, nelle notti vicine al solstizio, le proprietà magiche delle erbe raggiungono un picco e le streghe, le herbane, gli sciamani o comunque chi si dedica alle arti magiche e alla guarigione, nottetempo si reca nei boschi per fare offerte alle piante e per raccogliere radici, foglie, fusti, fiori e semi: tutto ciò che serve quindi per fare tisane, pozioni, impacchi o unguenti medicamentosi.
La natura in questo periodo sta elargendo il suo massimo splendore, prima di cominciare il lento calo verso la parte oscura dell’anno. E’ anche un momento di grande potere divinatorio. Durante la Luna delle Erbe infatti si raccoglie ad esempio la rugiada alla luce della luna che si usa per l’idromanzia (pratica basata sull’osservazione dei movimenti di un oggetto introdotto, talora come offerta, in una fontana o in uno specchio d’acqua sacra connesso con un luogo di culto)
Proprio a questo proposito, sono a segnalarti un interessante libro che ho ritrovato tra gli scaffali del reparto “esoterismo” della mia cara libreria: “Le tredici lune“, di Luisa Francia. Ecco di cosa tratta:
“ISPIRATO AI PRIMI CALENDARI LUNARI DELLA STORIA DELL’UMANITÀ, QUANDO MESTRUAZIONI, MESSI E MAREE SEGUIVANO LE FASI DELLA LUNA. UN PERCORSO DI DANZA, MAGIA E MITI”
“I primi calendari dell’umanità sono nati dall’osservazione dei cicli lunari, tredici in un anno. L’autrice ne trae spunto per stimolare la donna a riscoprire i suoi poteri intrinseci, ma anche la sua storia. Luisa Francia dedica ad ogni luna piena o nuova un capitolo, che si focalizza su una figura mitologica e la relativa danza. Numerose sono le informazioni che trattano piante, simboli, erbe, leggende, rituali, divinità. Il sangue mestruale, la crescita delle piante, i movimenti dell’acqua seguono, infatti, i passaggi e le fasi della luna, con cui le donne hanno sempre avuto un legame molto stretto e su cui hanno costruito le prime forme di conoscenza e scienza. Le tredici figure mitiche, dalle fate/streghe delle Dolomiti alle sibille mediterranee, ci guidano con le loro danze alla magia naturale del regno dell’invisibile e dell’inaudito“
Sia una splendida luna piena sia un’intrigante lettura possono quindi essere occasione di riflessione, di ringraziamento per la generosità di Madre Terra, di rinnovato incanto verso i fenomeni naturali e di ritorno emotivo al nostro antico legame con la Natura.
Io sono già ispirata! E tu che ne pensi, ti è venuta voglia di… luna, caro iCrewer?