Cari iCrewers, oggi per la nostra rubrica Libri, ricette e fantasia vi parliamo di “un classico” della letteratura incentrata sia sui romanzi rosa che sulla cucina, si tratta di “L’Ultimo Chef Cinese” di Nicole Mones edito in Italia nel 2017 da Beat.
«La più minuziosa e affascinante spiegazione della cucina cinese che abbia mai letto».
Ruth Reichl
«Un romanzo in cui una storia d’amore si intreccia magnificamente con gli autentici precetti dell’antica arte culinaria cinese».
Eccovi la sinossi
Maggie è appena arrivata a Pechino, davanti alla casa del giovane chef che ha deciso di intervistare per la rivista di gastronomia con la quale collabora. La casa ha il tipico aspetto degli edifici cinesi in stile antico: una costruzione bassa, con un portone rosso di legno massiccio, che dà su un lago lungo e stretto. Un paesaggio completamente diverso dal porto di Marina, in California, dove Maggie è andata a vivere su una barca, e dove è riuscita a ritrovare un suo equilibrio, dopo il tragico incidente che è costato la vita a Matt, suo marito. Un equilibrio, tuttavia, decisamente turbato dalla telefonata di qualche giorno fa di Carey, ex collaboratore di Matt nel suo studio legale a Pechino, che le comunica che nelle aule del tribunale della capitale cinese giace un’istanza legale in cui una donna sostiene che Matt è il padre della sua bambina. Maggie ha impiegato del tempo per riaversi dalla sorpresa, poi ha deciso di prendere il primo volo per Pechino per appurare la verità. Una volta in terra cinese, per non macerarsi nell’attesa del test di paternità, ha pensato che non c’era niente di meglio che offrire ai lettori un servizio su Sam Liang, giovane chef emergente, per metà americano e per l’altra metà cinese. Quando Maggie bussa al portone di casa Liang, si trova al cospetto di un giovane uomo affascinante, dagli zigomi pronunciati e dai capelli neri e lisci. Ma quello che le toglie il fiato è il regno di quell’antica casa: una cucina organizzata in modo stupefacente.
Nicole Mones
Nicole Mones (1952) è una scrittrice americana.
Ha pubblicato “Lost in translation“, “The Last Chinese Chef” e “Night in Shanghai.”
“The Last Chinese Chef” è stato l’unico finalista americano per il Premio internazionale Kiriyama e anche vincitore del World Gourmand Award nella categoria di libri di cucina cinese, anche se è un romanzo che non contiene nessuna ricetta.
I romanzi di Mones sono stati tradotti in almeno 17 lingue, inoltre ha contribuito con vari articoli sulla cucina cinese per la rivista Gourmet e ha scritto per il New York Times Magazine, il Washington Post e il Los Angeles Times.
Ho fatto tanto per averlo e quando finalmente è arrivato nelle mie mani e l’ho letto mi ha deluso..e non poco. L’ho trovato noioso, nonostante sia scritto bene, e la storia non mi ha assolutamente ‘preso’: una vasta sensazione di intorpidimento ogni volta che sfogliavo le sue pagine mi avvolgeva sempre di più, e lo sbadiglio esplodeva dopo pochi minuti. Non è riuscito a tener desta la mia attenzione e l’ho finito con tanta tanta fatica. Non era nelle mie corde. Peccato.
Mh, io credo che ti debba piacere il genere! Devi aspettarti proprio ciò che ti aspetti dall’arte culinaria cinese, Ad ogni modo Cry mi ha incuriosita… non so vi farò sapere…
Felice di averti incuriosito ? buona giornata e buona lettura!
Ti ringrazio per le tue riflessioni che aprono ad una parentesi molto ampia: quante volte capita che l’attesa che nasce in noi per la lettura di un romanzo di cui giornali, blog e gli altri mezzi di comunicazione hanno parlato bene, ci delude?
È un discorso complesso e più che mai attuale e sicuramente nei tuoi pensieri molto ben spiegato, può capitare a volte che un romanzo raggiunga le vette del successo, ma quando noi andiamo a leggerlo le nostre aspettative vengono deluse, mentre quelle di altri pienamente soddisfatte.
Ti invito a seguire la nostra pagina, mi piacerebbe avere altri confronti con te, così da essere più vicina ai nostri lettori. Buona giornata e buona lettura nel prossimo “viaggio fantastico”!