Caro Lettore, hai mai pensato di fare qualcosa di completamente estraneo al tuo normale modo di essere? Che esula dalle possibilità che solitamente contempli e che potrebbe turbare gli altri più di te stessa? Avresti il coraggio di portare avanti la tua decisione non curandoti del giudizio o del pensiero di chi ti sta intorno?
Leggendo Lo scioglimento dei ghiacci di Valerio Cruciani ho avuto l’opportunità di scoprire cosa potrebbe succedere e quale potrebbe essere la reazione altrui, rispetto a una decisione che non si pensava potesse essere presa da una donna, percepita come irreprensibile madre di famiglia e grande lavoratrice.
Questo libro mi ha portato in una realtà aumentata e amplificata dove l’unica voce che non si sente è proprio quella della protagonista.
E’ un romanzo fuori da qualsiasi schema che, nonostante abbia una trama ben definita, è scritto in modo molto particolare: i capitoli non seguono logiche temporali, i diversi punti di vista, sempre in terza persona, si susseguono andando avanti e indietro nella vita della protagonista, quasi a voler scandagliare le motivazioni che potrebbero essere alla base della sua decisione.
Poi come una storia nella storia Luciano, il marito, segue il suo personale percorso, lo possiamo vedere nel profondo abisso dello sconforto cercare di risalire passando per tutte le emozioni che la decisione della moglie provoca in lui e nella sua vita.
E ancora, in alcuni capitoli sono addirittura gli oggetti a parlare: mi hanno colpito particolarmente il capitolo La pistola e Lei e la sua pancia.
Ho apprezzato molto il tema trattato: la libertà per una donna, come per un uomo, di essere e fare ciò che ritiene giusto per se stessa.
“Lei sarà il centro di quei giudizi, sarà il sole che fa sciogliere l’ipocrisia, sarà la donna che ha fatto quello che voleva nel modo meno ortodosso e più eclatante di tutti, senza violenza…sarà la donna che ha goduto di sè e della sua decisione senza rete di protezione”.
Il pensiero dell’autore si percepisce chiaramente con parole che andrebbero gridate soprattutto alla luce degli attuali e passati fatti di cronaca riferiti ai tanti femminicidi e che ci mostrano quanto siamo lontani dalla vera libertà.
Roberta è un personaggio che incarna la forza delle donne, quella forza che ognuna di noi ha dentro. Lei l’ha usata per provocare volontariamente e senza usare alcuna maschera lo scioglimento che le è avvenuto intorno, rimanendo la se stessa che voleva essere e mantenendo la sua posizione fino alla fine.
Forse adesso vorrei leggere, però, i suoi pensieri e le sue emozioni in un altro libro proprio su Roberta. L’empatia verso se stessa e il coraggio di fare una scelta controcorrente, conoscendo e accettando le conseguenze, mi hanno trasmesso emozioni contrastanti, da una parte ho pensato proprio che era un esempio da seguire, dall’altro, devo ammetterlo, mi sono ritrovata anche io a domandarmi il perché di quella scelta cadendo nella trappola del giudizio.
Ed è proprio questo il grande scoglio da superare: il pregiudizio, il pensare che le situazioni, le persone debbano avere una sola faccia e non possano cambiare. O, forse, alla fine infondo è solo un problema di chi giudica perché ciò che conta è che chi ha voglia di cambiare lo faccia per se stessa senza pensare ad altro, come ha fatto Roberta.
Sul finale sono rimasta un po’ dubbiosa, ho chiuso il libro pensando: non me lo aspettavo. Non è un brutto finale, anzi, ma credevo sarebbe stato diverso.
Chi è l’autore de Lo scioglimento dei ghiacci?
Valerio Cruciani l’autore di Lo scioglimento dei ghiacci è romano, laureato in Lettere e Filosofia.
Ha vissuto per nove anni in Spagna, tra Madrid e Logroño. Con la casa editrice Click Ediciones (Gruppo Planeta) ha pubblicato i primi quattro romanzi: ¡Matadme!, Negro spaghetti, Volvieron cantando e Palabras fugaces .
E’ anche sceneggiatore e ha scritto diverse poesie, alcune scelte nel 2019 dalla casa editrice Ensemble per la stampa del libro Box(e). La scatola dei pugni.
Ha vinto diversi premi: il premio per racconti brevi Energheia 2017, è arrivato finalista al Torino Horror Film Festival (sceneggiatura per cortometraggio) e al Social World Film Festival con la sceneggiatura per lungometraggio Le parole giuste.
Anche Box(e) ha ottenuto premi e menzioni, come la segnalazione del Premio Internazionale “Mario Luzi“, il terzo posto al Premio Prato di Poesia 2020 o il premio speciale della giuria al premio Tra Secchia e Panaro di Modena 2019. Per la poesia inedita ha ricevuto il primo premio al Premio Carlo Piaggia 2020
Come sempre buona lettura!