Da qualche anno, iCrewer, la Walt Disney Company ha dato il via a un trend interessante: girare il live action di alcuni dei suoi film di animazione più famosi. Tra i vari titoli che sono stati oggetto di questo rimaneggiamento, c’è anche Mulan.
La storia dell’eroina che veste i panni di un uomo, va in guerra e salva l’impero non è soltanto una delle più conosciute, ma è anche la prima con una protagonista cinese – per quanto riguarda il film di animazione, uscito nel 1998. Ciò, unito a canzoni emozionanti, alla presenza del draghetto Mushu (e di tutti i guai che combina), e al carattere forte della ragazza, fa di lei, a mio parere, uno dei personaggi più iconici e degni di nota.
Tuttavia, Mulan non è semplicemente il nome di una delle “principesse” Disney (so che tecnicamente non è una principessa, il discorso è quello). La sua storia, infatti, è stata tramandata nei secoli.
Dimmi, dimmi che è l’ombra che riflette me
Non è come la vorrei perchè non so
Chi sono e chi sarò
Lo so io, e solo io
E il riflesso che vedrò mi assomiglierà
Quando il mio riflesso avrò, sarà uguale a me
Poema, film di animazione e live action: i mille volti di Mulan
Iniziamo dalle differenze tra film di animazione e live action, ti va? Come ti sarà capitato di notare, sebbene entrambi siano stati prodotti dalla Disney – con la collaborazione di altre case di produzione, ovviamente – non ci sono molte somiglianze tra i due: certo, la protagonista è la stessa, ma svariate dinamiche sono differenti. La prima cosa che si nota, è l’assenza di canzoni: non ce n’è neanche una. Eppure, se si presta attenzione, si nota che la base musicale di Riflesso (il testo che ho citato più sopra) è utilizzato svariate volte lungo tutto il film.
Mi è piaciuto il fatto che il rapporto padre e figlia sia stato approfondito maggiormente, e con sfumature differenti. È stato divertente anche ritrovare molti dei personaggi del film di animazione anche nel live action, sebbene, a volte, in forme diverse – hai notato che il grillo è diventato un uomo?
Sono molte anche le scene che richiamano in modo velato il cartone, pur non essendo spudoratamente uguali. Tutta la battaglia campale, ad esempio, oppure l’addestramento dei soldati (è praticamente identico), o anche il modo in cui avviene il duello tra Mulan e il capo dei nomadi.
Mi è dispiaciuto non sentire Li Shang cantare e non vederlo innamorarsi della protagonista? Un pochino sì, ma c’è anche da dire che, in quanto ad attinenza alla storia antica di Mulan, il più vicino è il live action.
E sarai veloce come è veloce il vento
E sarai un uomo vero senza timori
E sarai potente come un vulcano attivo
Quell’uomo sarai che adesso non sei tu
Le vicende dell’eroina della Cina sono, infatti, molto antiche, e vengono riportate nel Poema di Mulan. Non c’è una versione “ufficiale” dei fatti, visto che il ruolo di Mulan muta a seconda della situazione e del contesto in cui viene calata, ma è ben visibile la somiglianza con il lavoro Disney del 2020 già a partire dal fatto che le popolazioni nomadi vengono chiamate con quello che, probabilmente, era il loro nome corretto, Rouran.
Coerente con la tradizione antica è anche il voler tornare velocemnte a casa di Mulan, una volta finita la guerra, prima di accettare il ruolo offertole dall’imperatore; così come il non essere figlia unica (anche se più spesso ha anche un fratellino, oltre a una sorella minore), e l’assenza di un finale romantico. Non sempre, infatti, la guerriera finisce per sposarsi, e nelle versione in cui accade, convola a nozze con un vicino di casa, o con un commilitone (non con il nuovo generale dell’armata).
La figura della maga è nuova. Sinceramente, non so se mi è piaciuta. Immagino che volesse essere una contrapposizione a Mulan, una strega bianca contro una strega oscura; oppure una denuncia a come venivano trattate le donne con particolari caratteristiche che, se fossero nate uomo, sarebbero state lodate e apprezzate. Fatto sta che, alla fin fine, anche la sua presenta è coerente con le vicende storiche del Poema di Mulan, visto che si tratta di un testo mutevole, in continua evoluzione.
Ho apprezzato che nel live action sia stata ripresa la scena delle lepri che corrono, metafora conclusiva del Poema, che rappresenta la capacità della protagonista di adattarsi al contesto, ricoprendo sia ruoli maschili, sia ruoli femminili. Tuttavia, non posso fare a meno di chiedermi: davvero non c’era un altro momento in cui inserirla? Magari dandole l’importanza che si merita? Secondo me, sarebbero state le parole giuste per il momento in cui la vera identità della giovane viene smascherata, se non proprio per il finale.